Il denaro derivante da attività illecite, rimesso in circolazione con sofisticate tecniche di riciclaggio, assicura profitti enormi al crimine organizzato. Per riciclare il denaro, la criminalità utilizza tecniche e strumenti diversi e, senza trovare barriere nei confini nazionali, si serve di intermediari e società di comodo, in paesi con legislazione permissiva, per meglio occultare le origini criminali del denaro. Organismi internazionali e nazionali sono impegnati in un'azione coordinata contro il riciclaggio di denaro di provenienza illecita, attraverso un affinamento delle tecniche di prevenzione e di contrasto e ripetuti miglioramenti dei sistemi normativi, di controllo e sanzionatori. E' fuor di dubbio che l'immissione sul mercato di ricchezza di provenienza illecita produce un danno a tutti i soggetti economici estranei al circuito criminale, mentre i reati cosiddetti ¿presupposti¿ al riciclaggio sono fonte di profitti finanziari e di patrimoni considerevoli che permettono alle organizzazioni criminali transnazionali di penetrare, contaminare e corrompere le strutture dello Stato, le attività commerciali e finanziarie legittime e la società a tutti i livelli. Si tratta perciò di un danno sociale, che va combattuto.A partire dal 22 aprile 2006 varie categorie di professionisti sono entrate a far parte dei soggetti tenuti all'osservanza della normativa antiriciclaggio introdotta in Italia nel 1991. Per combattere il ¿riciclaggio di denaro sporco¿ commercialisti, consulenti del lavoro, notai, avvocati ed altre categorie professionali devono adeguarsi alle disposizioni in vigore, costituite da tutta una serie di interventi normativi . Le attuali norme stabiliscono i principi e le modalità per dare concreta attuazione ai doveri dei professionisti per collaborare attivamente con le Autorità preposte, per impedire che il sistema economico e finanziario sia utilizzato per finalità di riciclaggio di proventi di attività illecite. Gli obblighi che vengono imposti, dunque, vanno intesi come strumento per impedire l'impiego delle prestazioni professionali per finalità di riciclaggio di capitali illeciti, ricorrendo alla trasparenza delle transazioni ed alla tracciabilità dei trasferimenti. E' iniziato, dunque, un periodo di attivo impegno dei professionisti nella lotta al riciclaggio che si concretizza con l'adeguata verifica della clientela, la registrazione e conservazione dei dati, la segnalazione di operazioni sospette; obblighi che il presente lavoro intende illustrare. La tesi si sviluppa in una prima parte di introduzione alla disciplina normativa in cui si evidenzieranno gli aspetti di base e le varie definizioni previste dalla legge nonché le Autorità e gli Organismi preposti alla vigilanza e ai controlli e in una seconda parte in cui verranno trattati i temi tipicamente operativi che riguardano l'adeguata verifica in tutte le sue parti e la segnalazione delle operazioni sospette a carico dei professionisti con particolare attenzione al ruolo attivo dei professionisti contabili, primi tra tutti il commercialista. Inoltre, verrà dedicata una parte anche ad alcuni importantissimi aspetti relativi ai controlli negli studi professionali da parte della Guardia di Finanza eseguiti secondo quanto riportato nella recente circolare operativa interna. Un capitolo conclusivo, infine, focalizzerà l'attenzione sulle novità per i professionisti in vista della proposta di una IV direttiva comunitaria.
ANTIRICICLAGGIO: OBBLIGHI PER I PROFESSIONISTI.
BOSCO, MADDALENA
2013/2014
Abstract
Il denaro derivante da attività illecite, rimesso in circolazione con sofisticate tecniche di riciclaggio, assicura profitti enormi al crimine organizzato. Per riciclare il denaro, la criminalità utilizza tecniche e strumenti diversi e, senza trovare barriere nei confini nazionali, si serve di intermediari e società di comodo, in paesi con legislazione permissiva, per meglio occultare le origini criminali del denaro. Organismi internazionali e nazionali sono impegnati in un'azione coordinata contro il riciclaggio di denaro di provenienza illecita, attraverso un affinamento delle tecniche di prevenzione e di contrasto e ripetuti miglioramenti dei sistemi normativi, di controllo e sanzionatori. E' fuor di dubbio che l'immissione sul mercato di ricchezza di provenienza illecita produce un danno a tutti i soggetti economici estranei al circuito criminale, mentre i reati cosiddetti ¿presupposti¿ al riciclaggio sono fonte di profitti finanziari e di patrimoni considerevoli che permettono alle organizzazioni criminali transnazionali di penetrare, contaminare e corrompere le strutture dello Stato, le attività commerciali e finanziarie legittime e la società a tutti i livelli. Si tratta perciò di un danno sociale, che va combattuto.A partire dal 22 aprile 2006 varie categorie di professionisti sono entrate a far parte dei soggetti tenuti all'osservanza della normativa antiriciclaggio introdotta in Italia nel 1991. Per combattere il ¿riciclaggio di denaro sporco¿ commercialisti, consulenti del lavoro, notai, avvocati ed altre categorie professionali devono adeguarsi alle disposizioni in vigore, costituite da tutta una serie di interventi normativi . Le attuali norme stabiliscono i principi e le modalità per dare concreta attuazione ai doveri dei professionisti per collaborare attivamente con le Autorità preposte, per impedire che il sistema economico e finanziario sia utilizzato per finalità di riciclaggio di proventi di attività illecite. Gli obblighi che vengono imposti, dunque, vanno intesi come strumento per impedire l'impiego delle prestazioni professionali per finalità di riciclaggio di capitali illeciti, ricorrendo alla trasparenza delle transazioni ed alla tracciabilità dei trasferimenti. E' iniziato, dunque, un periodo di attivo impegno dei professionisti nella lotta al riciclaggio che si concretizza con l'adeguata verifica della clientela, la registrazione e conservazione dei dati, la segnalazione di operazioni sospette; obblighi che il presente lavoro intende illustrare. La tesi si sviluppa in una prima parte di introduzione alla disciplina normativa in cui si evidenzieranno gli aspetti di base e le varie definizioni previste dalla legge nonché le Autorità e gli Organismi preposti alla vigilanza e ai controlli e in una seconda parte in cui verranno trattati i temi tipicamente operativi che riguardano l'adeguata verifica in tutte le sue parti e la segnalazione delle operazioni sospette a carico dei professionisti con particolare attenzione al ruolo attivo dei professionisti contabili, primi tra tutti il commercialista. Inoltre, verrà dedicata una parte anche ad alcuni importantissimi aspetti relativi ai controlli negli studi professionali da parte della Guardia di Finanza eseguiti secondo quanto riportato nella recente circolare operativa interna. Un capitolo conclusivo, infine, focalizzerà l'attenzione sulle novità per i professionisti in vista della proposta di una IV direttiva comunitaria.File | Dimensione | Formato | |
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