Questo lavoro si concentra sull'attività sportiva in età adolescenziale, ponendo particolare attenzione su un importante fenomeno ad essa correlato che appare oggi sempre più esteso, ovvero l'abbandono precoce dello sport. Come vedremo nel corso di questo elaborato, stando a quanto affermato da alcuni autori (Del Piano, 2002; Smith, 1986; Cei, 1998; Anshel, 2004; Reel, Gill, 1996; Wankel, Mummery, 1990; Martens, 1993; Wankel, Kreisel, 1985; Bredemeider, Sheilds, 1987; Colburn, 1986; Lemyre, Roberts, Ommundsen, 2002; Sheilds, Bredemeier, 1995; Gould, 1987; Vincenzi, 1992; Prunelli, 1996, 2002; Vianello, Russo, 1986), nelle fasce puberali e adolescenziali si assiste, infatti, al cosiddetto fenomeno del drop-out, appunto l'abbandono precoce; esso è stato ricondotto a molte cause, tra cui la difficoltà a conciliare lo studio con l'attività sportiva, che rappresenta statisticamente la causa che genera il maggior numero di abbandoni, le divergenze dei genitori, le incomprensioni con gli allenatori, il fatto di non andare d'accordo con i compagni di squadra o i costi troppo elevati. In tale contesto, un ruolo fondamentale è rivestito dalle società sportive, dagli allenatori e dai genitori degli atleti, che dovrebbero fare il possibile per incrementare la motivazione, gli stimoli e le condizioni favorevoli alla loro perpetuazione dell'attività sportiva. Al giorno d'oggi ciò risulta molto difficile, in quanto gli adolescenti sono cambiati rispetto al passato, poiché sono cambiati i miti e gli stimoli che agiscono su di loro (Prunelli, 2002). Nella società attuale, l'adolescente appare troppo appagato da altri interessi che esulano dallo sport e mostra una scarsa attitudine a impegnarsi per qualcosa che costa fatiche e rinunce e non paga immediatamente, come il gusto di misurarsi con se stesso per vincere. Tuttavia, trovando i giusti stimoli, è incoraggiante constatare come gli adolescenti si impegnino per ottenere il riconoscimento degli adulti, da cui dipendono in gran misura il loro grado di interesse per lo sport e i valori che li spingono a perpetuarlo (Prunelli, 2002). A questo proposito, è importante sottolineare l'esigenza di non lasciare che i giovani vivano da soli il loro rapporto con il mondo dello sport, in quanto l'età adolescenziale è quella nella quale essi possono trovare grandi stimoli, ma anche grandi motivi di insicurezza e delusione (Palmonari, 2011).

Adolescenti e Sport: una revisione bibliografica sul fenomeno dell'abbandono sportivo giovanile

AGOSTA, AMBRA
2012/2013

Abstract

Questo lavoro si concentra sull'attività sportiva in età adolescenziale, ponendo particolare attenzione su un importante fenomeno ad essa correlato che appare oggi sempre più esteso, ovvero l'abbandono precoce dello sport. Come vedremo nel corso di questo elaborato, stando a quanto affermato da alcuni autori (Del Piano, 2002; Smith, 1986; Cei, 1998; Anshel, 2004; Reel, Gill, 1996; Wankel, Mummery, 1990; Martens, 1993; Wankel, Kreisel, 1985; Bredemeider, Sheilds, 1987; Colburn, 1986; Lemyre, Roberts, Ommundsen, 2002; Sheilds, Bredemeier, 1995; Gould, 1987; Vincenzi, 1992; Prunelli, 1996, 2002; Vianello, Russo, 1986), nelle fasce puberali e adolescenziali si assiste, infatti, al cosiddetto fenomeno del drop-out, appunto l'abbandono precoce; esso è stato ricondotto a molte cause, tra cui la difficoltà a conciliare lo studio con l'attività sportiva, che rappresenta statisticamente la causa che genera il maggior numero di abbandoni, le divergenze dei genitori, le incomprensioni con gli allenatori, il fatto di non andare d'accordo con i compagni di squadra o i costi troppo elevati. In tale contesto, un ruolo fondamentale è rivestito dalle società sportive, dagli allenatori e dai genitori degli atleti, che dovrebbero fare il possibile per incrementare la motivazione, gli stimoli e le condizioni favorevoli alla loro perpetuazione dell'attività sportiva. Al giorno d'oggi ciò risulta molto difficile, in quanto gli adolescenti sono cambiati rispetto al passato, poiché sono cambiati i miti e gli stimoli che agiscono su di loro (Prunelli, 2002). Nella società attuale, l'adolescente appare troppo appagato da altri interessi che esulano dallo sport e mostra una scarsa attitudine a impegnarsi per qualcosa che costa fatiche e rinunce e non paga immediatamente, come il gusto di misurarsi con se stesso per vincere. Tuttavia, trovando i giusti stimoli, è incoraggiante constatare come gli adolescenti si impegnino per ottenere il riconoscimento degli adulti, da cui dipendono in gran misura il loro grado di interesse per lo sport e i valori che li spingono a perpetuarlo (Prunelli, 2002). A questo proposito, è importante sottolineare l'esigenza di non lasciare che i giovani vivano da soli il loro rapporto con il mondo dello sport, in quanto l'età adolescenziale è quella nella quale essi possono trovare grandi stimoli, ma anche grandi motivi di insicurezza e delusione (Palmonari, 2011).
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