Fu del tutto casuale che la prima Rivoluzione industriale si manifestò entro i confini di quella nazione che, contestualmente, aveva sancito la sua strenua egemonia commerciale, coloniale e negriera? Quale influenza ebbero la tratta, la schiavitù e il colonialismo rispetto alla strepitosa ascesa economica inglese? Quali relazioni causali intercorsero tra la nascita del capitalismo industriale e l'impressionante espansione imperialistica britannica? Quale valenza ricoprirono, dunque, i fattori esogeni ai fini della genesi del sistema di produzione capitalistico? E ancora, per quale ragione la prima potenza negriera del XVIII secolo fu tra le prime nazioni che abolirono la tratta e la prima che soppresse la schiavitù? Dietro queste decisioni di portata storica vi devono essere poste logiche di ordine economico o morale? Il sistema di piantagione schiavista implementato nelle Indie occidentali britanniche era economicamente competitivo e poté per l'appunto rappresentare una decisiva componente di quella accumulazione di capitale che diede alla luce il capitalismo, oppure fu dalla sua improduttività che gli inglesi ne trassero le motivazioni a fondamento dell'abolizionismo? Lo schiavo era dunque più o meno efficiente rispetto al lavoratore libero? E il nuovo lavoratore salariato era sostanzialmente o formalmente libero? In definitiva, l'epoca capitalista poté originarsi anche grazie a quei potenti e cruenti processi economici di sfruttamento coloniale che impegnarono per lungo tempo le energie della nazione inglese? Il capitalismo sancì, inoltre, la cessazione di qualsivoglia forma di assoggettamento personale? E oggi, nella libera epoca della globalizzazione, la schiavitù si configura come una modalità di sfruttamento anacronistica ed intrinsecamente incompatibile rispetto al nuovo contesto economico mondiale, oppure resta un aspetto drammaticamente attuale e funzionale alle sempre più estese e stringenti logiche di profitto? Le origini e la messa in pratica del capitalismo possiedono, in ultima istanza, alcuni aspetti in un certo senso oscuri?

IL LATO OSCURO DEL CAPITALISMO. SCHIAVITU', IMPERIALISMO E COMMERCIO COLONIALE ALLE ORIGINI DELL'ERA INDUSTRIALE

DEL FABBRO, ALBERTO
2012/2013

Abstract

Fu del tutto casuale che la prima Rivoluzione industriale si manifestò entro i confini di quella nazione che, contestualmente, aveva sancito la sua strenua egemonia commerciale, coloniale e negriera? Quale influenza ebbero la tratta, la schiavitù e il colonialismo rispetto alla strepitosa ascesa economica inglese? Quali relazioni causali intercorsero tra la nascita del capitalismo industriale e l'impressionante espansione imperialistica britannica? Quale valenza ricoprirono, dunque, i fattori esogeni ai fini della genesi del sistema di produzione capitalistico? E ancora, per quale ragione la prima potenza negriera del XVIII secolo fu tra le prime nazioni che abolirono la tratta e la prima che soppresse la schiavitù? Dietro queste decisioni di portata storica vi devono essere poste logiche di ordine economico o morale? Il sistema di piantagione schiavista implementato nelle Indie occidentali britanniche era economicamente competitivo e poté per l'appunto rappresentare una decisiva componente di quella accumulazione di capitale che diede alla luce il capitalismo, oppure fu dalla sua improduttività che gli inglesi ne trassero le motivazioni a fondamento dell'abolizionismo? Lo schiavo era dunque più o meno efficiente rispetto al lavoratore libero? E il nuovo lavoratore salariato era sostanzialmente o formalmente libero? In definitiva, l'epoca capitalista poté originarsi anche grazie a quei potenti e cruenti processi economici di sfruttamento coloniale che impegnarono per lungo tempo le energie della nazione inglese? Il capitalismo sancì, inoltre, la cessazione di qualsivoglia forma di assoggettamento personale? E oggi, nella libera epoca della globalizzazione, la schiavitù si configura come una modalità di sfruttamento anacronistica ed intrinsecamente incompatibile rispetto al nuovo contesto economico mondiale, oppure resta un aspetto drammaticamente attuale e funzionale alle sempre più estese e stringenti logiche di profitto? Le origini e la messa in pratica del capitalismo possiedono, in ultima istanza, alcuni aspetti in un certo senso oscuri?
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