Un tipico poliuretano termoplastico (PU) e il suo analogo in poliuretano-urea (PUU) sono copolimeri a blocchi di tipo random (AB)n costituiti da sequenze di segmenti duri o ¿hard¿ e morbidi o ¿soft¿. Il segmento ¿soft¿ è generalmente composto da polietere o poliestere, mentre il segmento ¿hard¿ è solitamente composto dal prodotto di una reazione tra un diisocianato e un estensore di catena. L'incompatibilità termodinamica tra queste fasi si traduce in una loro separazione. Il grado di separazione e la morfologia ottenuta hanno un profondo effetto sulle proprietà finali del copolimero. In aggiunta, quando si vanno ad analizzare formulati industriali, vi sono le possibili additivazioni alle quali il PU è sottoposto per migliorare le proprietà finali e durante la lavorazione. Il presente lavoro, nato per studiare un metodo di caratterizzazione e previsione di eventuali problemi sfruttando la tecnologia NIR su un poliuretano di utilizzo industriale, si è evoluto in una caratterizzazione fine della struttura del PU in analisi, dei suoi additivi e nella creazione di un nuovo programma in accettazione basato sui risultati ottenuti. Così l'obbiettivo generale del presente lavoro è stato quello migliorare il controllo dei processi produttivi attraverso la preventiva analisi della materia prima onde discriminare e prevenire eventuali problemi in fase di lavorazione. Lo studio presente ha quindi indagato, sistematicamente ed impiegando diverse tecniche analitiche, il ruolo della struttura e della morfologia sulle proprietà del PU e sulla sua processabilità. E' stato inoltre studiato l'effetto legato alla presenza di additivi focalizzando l'attenzione in particolare sulle cere, tra le quali possiamo trovare quelle che svolgono un effetto antiaderente in fase di lavorazione.

Caratterizzazione di poliuretani a utilizzo industriale

SOBRERO, ENRICO
2011/2012

Abstract

Un tipico poliuretano termoplastico (PU) e il suo analogo in poliuretano-urea (PUU) sono copolimeri a blocchi di tipo random (AB)n costituiti da sequenze di segmenti duri o ¿hard¿ e morbidi o ¿soft¿. Il segmento ¿soft¿ è generalmente composto da polietere o poliestere, mentre il segmento ¿hard¿ è solitamente composto dal prodotto di una reazione tra un diisocianato e un estensore di catena. L'incompatibilità termodinamica tra queste fasi si traduce in una loro separazione. Il grado di separazione e la morfologia ottenuta hanno un profondo effetto sulle proprietà finali del copolimero. In aggiunta, quando si vanno ad analizzare formulati industriali, vi sono le possibili additivazioni alle quali il PU è sottoposto per migliorare le proprietà finali e durante la lavorazione. Il presente lavoro, nato per studiare un metodo di caratterizzazione e previsione di eventuali problemi sfruttando la tecnologia NIR su un poliuretano di utilizzo industriale, si è evoluto in una caratterizzazione fine della struttura del PU in analisi, dei suoi additivi e nella creazione di un nuovo programma in accettazione basato sui risultati ottenuti. Così l'obbiettivo generale del presente lavoro è stato quello migliorare il controllo dei processi produttivi attraverso la preventiva analisi della materia prima onde discriminare e prevenire eventuali problemi in fase di lavorazione. Lo studio presente ha quindi indagato, sistematicamente ed impiegando diverse tecniche analitiche, il ruolo della struttura e della morfologia sulle proprietà del PU e sulla sua processabilità. E' stato inoltre studiato l'effetto legato alla presenza di additivi focalizzando l'attenzione in particolare sulle cere, tra le quali possiamo trovare quelle che svolgono un effetto antiaderente in fase di lavorazione.
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