This paper deals with an analytical study on the characteristics of the adhesive BEVA 371 OF, among the materials used for the lining of paintings on canvas, through the development of an experimental analysis carried out on samples of test and simulation. The research provides an in-depth understanding of the characteristics and conditions of treatment of the adhesive with attention to issues of reversibility. This search involves both the evaluation of the physical-mechanical performance of the adhesive, in relation to the different formulations available, the methods of application and treatment, and the nature of the auxiliary support, both the evaluation of the impact resulting from the execution of a lining with different methodologies. Preliminary statistical survey has highlighted the views on Beva 371 and adopted by most systems use restorers. To verify the effectiveness of different systems have been performed mechanical tests of Peel Test, loading tests in weight and Lap Shear, conducted over a series of test samples, specially crafted. The optical microscope observation of stratigraphic sections have allowed us to analyze the distribution of the adhesive between the two brackets glued to SEM observation of the samples confirmed as application procedures are less invasive. To determine how removal of the adhesive which leaves less residue in the original holder of the tests have been performed to remove dry, solvent and hot rifodero of cloth from textile media paintings. The accelerated aging of the samples resulted in a general loss of elastic properties and the ability of the adhesive Beva, which might nevertheless consider a stable material because these conditions hardly occur in reality. The experimental results have guided the choice of the mode of assessment and treatment of Drink on a real case: an oil painting of the seventeenth century, to create a lining minimally invasive, respectful of the integrity of the work and materials, and has guaranteed at the same time an excellent seal between the backing cloth and the fabric to be rifodero.

Questo elaborato affronta lo studio analitico sulle caratteristiche dell'adesivo BEVA 371 O.F., tra i materiali più impiegati per la foderatura dei dipinti su tela, attraverso lo sviluppo di un'analisi sperimentale condotta su campioni di prova e di simulazione. La ricerca offre una approfondita comprensione delle caratteristiche e delle condizioni di trattamento dell'adesivo con attenzione ai temi della reversibilità. Tale ricerca è finalizzata sia alla valutazione delle prestazioni fisico-meccaniche dell'adesivo, in relazione alle diverse formulazioni disponibili, alle modalità applicative e di trattamento, nonché alla natura del supporto ausiliario, sia alla valutazione dell'impatto derivante dall'esecuzione di una foderatura con varie metodologie. Un'indagine statistica preliminare ha messo in luce le opinioni sul Beva 371 e i sistemi d'impiego maggiormente adottati dai restauratori. Per verificare l'efficacia dei differenti sistemi sono stati eseguiti test meccanici di Peel Test, Prove di carico a peso e Lap Shear, condotti su una serie di campioni di prova, appositamente predisposti. Le osservazione al microscopio ottico di sezioni stratigrafiche hanno permesso di analizzare la distribuzione dell'adesivo fra i due supporti incollati le osservazione al SEM di alcuni campioni hanno confermato quali modalità applicative sono meno invasive. Per stabilire la modalità di asportazione dell'adesivo che lascia meno residui nel supporto originale sono state eseguite delle prove di rimozione a secco, a solvente e a caldo delle tele da rifodero dai supporti tessili dipinti. L'invecchiamento accelerato dei campioni ha determinato una generale perdita delle proprietà elastiche e delle capacità adesive del Beva, che si può comunque ritenere un materiale stabile perché queste condizioni avvengono difficilmente nella realtà. I risultati della sperimentazione hanno orientato la scelta delle modalità di applicazione e di trattamento del Beva su un caso reale: un dipinto ad olio del XVII secolo, per realizzare un foderatura minimamente invasiva, rispettosa dei materiali dell'opera e della sua integrità, e che ha garantito allo stesso tempo un'ottima tenuta fra la tela di supporto e il tessuto da rifodero.

Studio sull'uso e sulla reversibilità del Beva 371 nella foderatura dei dipinti. Applicazione su un dipinto su tela del XVII secolo

BIANCO, LISA
2011/2012

Abstract

Questo elaborato affronta lo studio analitico sulle caratteristiche dell'adesivo BEVA 371 O.F., tra i materiali più impiegati per la foderatura dei dipinti su tela, attraverso lo sviluppo di un'analisi sperimentale condotta su campioni di prova e di simulazione. La ricerca offre una approfondita comprensione delle caratteristiche e delle condizioni di trattamento dell'adesivo con attenzione ai temi della reversibilità. Tale ricerca è finalizzata sia alla valutazione delle prestazioni fisico-meccaniche dell'adesivo, in relazione alle diverse formulazioni disponibili, alle modalità applicative e di trattamento, nonché alla natura del supporto ausiliario, sia alla valutazione dell'impatto derivante dall'esecuzione di una foderatura con varie metodologie. Un'indagine statistica preliminare ha messo in luce le opinioni sul Beva 371 e i sistemi d'impiego maggiormente adottati dai restauratori. Per verificare l'efficacia dei differenti sistemi sono stati eseguiti test meccanici di Peel Test, Prove di carico a peso e Lap Shear, condotti su una serie di campioni di prova, appositamente predisposti. Le osservazione al microscopio ottico di sezioni stratigrafiche hanno permesso di analizzare la distribuzione dell'adesivo fra i due supporti incollati le osservazione al SEM di alcuni campioni hanno confermato quali modalità applicative sono meno invasive. Per stabilire la modalità di asportazione dell'adesivo che lascia meno residui nel supporto originale sono state eseguite delle prove di rimozione a secco, a solvente e a caldo delle tele da rifodero dai supporti tessili dipinti. L'invecchiamento accelerato dei campioni ha determinato una generale perdita delle proprietà elastiche e delle capacità adesive del Beva, che si può comunque ritenere un materiale stabile perché queste condizioni avvengono difficilmente nella realtà. I risultati della sperimentazione hanno orientato la scelta delle modalità di applicazione e di trattamento del Beva su un caso reale: un dipinto ad olio del XVII secolo, per realizzare un foderatura minimamente invasiva, rispettosa dei materiali dell'opera e della sua integrità, e che ha garantito allo stesso tempo un'ottima tenuta fra la tela di supporto e il tessuto da rifodero.
ITA
This paper deals with an analytical study on the characteristics of the adhesive BEVA 371 OF, among the materials used for the lining of paintings on canvas, through the development of an experimental analysis carried out on samples of test and simulation. The research provides an in-depth understanding of the characteristics and conditions of treatment of the adhesive with attention to issues of reversibility. This search involves both the evaluation of the physical-mechanical performance of the adhesive, in relation to the different formulations available, the methods of application and treatment, and the nature of the auxiliary support, both the evaluation of the impact resulting from the execution of a lining with different methodologies. Preliminary statistical survey has highlighted the views on Beva 371 and adopted by most systems use restorers. To verify the effectiveness of different systems have been performed mechanical tests of Peel Test, loading tests in weight and Lap Shear, conducted over a series of test samples, specially crafted. The optical microscope observation of stratigraphic sections have allowed us to analyze the distribution of the adhesive between the two brackets glued to SEM observation of the samples confirmed as application procedures are less invasive. To determine how removal of the adhesive which leaves less residue in the original holder of the tests have been performed to remove dry, solvent and hot rifodero of cloth from textile media paintings. The accelerated aging of the samples resulted in a general loss of elastic properties and the ability of the adhesive Beva, which might nevertheless consider a stable material because these conditions hardly occur in reality. The experimental results have guided the choice of the mode of assessment and treatment of Drink on a real case: an oil painting of the seventeenth century, to create a lining minimally invasive, respectful of the integrity of the work and materials, and has guaranteed at the same time an excellent seal between the backing cloth and the fabric to be rifodero.
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