Il fenomeno di emissione di luce da parte di un materiale in seguito a riscaldamento è detto termoluminescenza (TL). Elettroni e lacune, generati da radiazioni ionizzanti, possono venir ¿intrappolati¿ da difetti reticolari del materiale. Se si fornisce energia al materiale, in questo caso sotto forma di calore, essi possono liberarsi e ricombinarsi con emissione di un fotone. Principi e metodi della TL vengono studiati e ricoprono un ruolo fondamentale nelle analisi dosimetriche, nella caratterizzazione dei difetti di un materiale e in archeologia. In quest'ultimo ambito l'attenzione è rivolta a terracotte e ceramiche in genere, che contengono dei minerali, come quarzi e feldspati, con proprietà termoluminescenti. Dal momento dell'ultima cottura, per via della radioattività ambientale, le trappole presenti nel materiale iniziano nuovamente a riempirsi a ritmo costante:la quantità di luce emessa al momento della misura sarà dunque proporzionale all'età del reperto. Da studi della sensitività del materiale ad acquisire TL e del contenuto radioattivo della ceramica e del suolo, prelevando almeno 1g di materiale, è possibile datare reperti con anche 250000 anni di età con incertezza del 5%. Nel corso del mio ho lavoro di tesi ho, in primo luogo, effettuato delle misure di termoluminescenza per l'autenticazione di due vasi neolitici provenienti da Hacilar (Turchia) e conservati presso il Museo Archeologico di Firenze. Mi sono poi concentrata sul miglioramento del set up per la misura dell'attività alfa dei reperti, grandezza fondamentale per ricavare la dose annua (J/Kg) assorbita dal campione e dunque l'età del campione. I risultati sono stati ottenuti con misure su una sorgente radioattiva nota e su campioni archeologici e dal confronto con misure di spettroscopia gamma. Il lavoro sperimentale si è svolto presso il Laboratorio di Fisica dello Stato Solido dell'Università di Torino.
DATAZIONE DI REPERTI ARCHEOLOGICI PER MEZZO DELLA TERMOLUMINESCENZA: MIGLIORAMENTO DEL SET UP SPERIMENTALE E CASI STUDIO.
MARZOLLA, FRANCESCA
2012/2013
Abstract
Il fenomeno di emissione di luce da parte di un materiale in seguito a riscaldamento è detto termoluminescenza (TL). Elettroni e lacune, generati da radiazioni ionizzanti, possono venir ¿intrappolati¿ da difetti reticolari del materiale. Se si fornisce energia al materiale, in questo caso sotto forma di calore, essi possono liberarsi e ricombinarsi con emissione di un fotone. Principi e metodi della TL vengono studiati e ricoprono un ruolo fondamentale nelle analisi dosimetriche, nella caratterizzazione dei difetti di un materiale e in archeologia. In quest'ultimo ambito l'attenzione è rivolta a terracotte e ceramiche in genere, che contengono dei minerali, come quarzi e feldspati, con proprietà termoluminescenti. Dal momento dell'ultima cottura, per via della radioattività ambientale, le trappole presenti nel materiale iniziano nuovamente a riempirsi a ritmo costante:la quantità di luce emessa al momento della misura sarà dunque proporzionale all'età del reperto. Da studi della sensitività del materiale ad acquisire TL e del contenuto radioattivo della ceramica e del suolo, prelevando almeno 1g di materiale, è possibile datare reperti con anche 250000 anni di età con incertezza del 5%. Nel corso del mio ho lavoro di tesi ho, in primo luogo, effettuato delle misure di termoluminescenza per l'autenticazione di due vasi neolitici provenienti da Hacilar (Turchia) e conservati presso il Museo Archeologico di Firenze. Mi sono poi concentrata sul miglioramento del set up per la misura dell'attività alfa dei reperti, grandezza fondamentale per ricavare la dose annua (J/Kg) assorbita dal campione e dunque l'età del campione. I risultati sono stati ottenuti con misure su una sorgente radioattiva nota e su campioni archeologici e dal confronto con misure di spettroscopia gamma. Il lavoro sperimentale si è svolto presso il Laboratorio di Fisica dello Stato Solido dell'Università di Torino.File | Dimensione | Formato | |
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