Abstract Tesi di Laurea di Erika Amoroso L'evoluzione del debito pubblico in Italia. In questa tesi viene affrontato il tema del debito pubblico, un tema che in questi anni ha condizionato le politiche economiche e sociali delle principali economie mondiali. Il testo è strutturato in due parti: nella prima parte vengono indicati la definizione di debito pubblico e forniti i principali contenuti affinché il tema possa essere compreso anche da coloro non competenti in materia. La seconda, invece, si incentra sul caso italiano, in particolar modo sugli eventi storici più rilevanti, dividendoli in blocchi cronologici dall'Unificazione italiana ad oggi. Quindi, dopo averne definito gli aspetti principali, l'analisi prosegue soffermandosi sulla creazione e lo sviluppo del debito pubblico nel tempo. Utilizzando uno dei principali modelli economici di crescita, attraverso una serie di ipotesi, viene spiegato il meccanismo di accumulo del debito, nel tempo, di un Paese. Questo permetterà di definire quali sono le variabili che incidono sulla crescita del debito pubblico e viceversa, e quali sono gli interventi che possono essere intrapresi dallo Stato come per esempio le politiche di austerity. Nel 1992, con l'entrata in vigore del Trattato di Maastricht l'indebitamento netto e il fabbisogno della Pubblica Amministrazione assumono un ruolo centrale nella politica economica. Il trattato limitava il deficit pubblico al 3% (rapporto tra disavanzo pubblico annuale e il Pil) e il debito pubblico ad un valore inferiore al 60% (rapporto tra il debito pubblico e il Pil). La seconda parte della tesi consiste in un'analisi dell'evoluzione del debito pubblico italiano che ha inizio nel 1861, anno dell'Unificazione quando venne istituito il ¿Gran libro del debito pubblico¿ che raccoglieva tutte le passività degli Stati che aveva formato lo Stato unitario. Si possono evidenziare quattro fasi critiche di accumulo del debito: la prima, un lungo periodo postunitario che caratterizza tutta la seconda metà del XIX secolo; la seconda tra gli anni '20 e i primi anni '30 e la terza negli anni '40, entrambe connesse con le due guerre mondiali. La quarta fase inizia dal 1964 dopo che si registrò, nel 1963, il minimo livello del debito pubblico e si concentra sul quindicennio fra il 1980 e 1994, anno in cui raggiunse il punto massimo. Negli anni a seguire, con l'ingresso nell'Unione Monetaria Europea, si assiste ad un progressivo processo di riequilibrio dei conti pubblici nazionali. Dopo il 2002, anno in cui entrò in vigore la moneta unica, il rapporto debito pubblico / Pil consisteva circa nel doppio del limite concesso dal Trattato di Maastricht. Dagli anni '90 ad oggi il rapporto è caratterizzato da un andamento ad U: si assiste ad una tendenziale riduzione per poi tornare a crescere. Ad oggi il livello di indebitamento è pari al 130,3% e le previsioni per il futuro vedono il rapporto debito pubblico /Pil in continua crescita.

L'EVOLUZIONE DEL DEBITO PUBBLICO IN ITALIA

AMOROSO, ERIKA
2012/2013

Abstract

Abstract Tesi di Laurea di Erika Amoroso L'evoluzione del debito pubblico in Italia. In questa tesi viene affrontato il tema del debito pubblico, un tema che in questi anni ha condizionato le politiche economiche e sociali delle principali economie mondiali. Il testo è strutturato in due parti: nella prima parte vengono indicati la definizione di debito pubblico e forniti i principali contenuti affinché il tema possa essere compreso anche da coloro non competenti in materia. La seconda, invece, si incentra sul caso italiano, in particolar modo sugli eventi storici più rilevanti, dividendoli in blocchi cronologici dall'Unificazione italiana ad oggi. Quindi, dopo averne definito gli aspetti principali, l'analisi prosegue soffermandosi sulla creazione e lo sviluppo del debito pubblico nel tempo. Utilizzando uno dei principali modelli economici di crescita, attraverso una serie di ipotesi, viene spiegato il meccanismo di accumulo del debito, nel tempo, di un Paese. Questo permetterà di definire quali sono le variabili che incidono sulla crescita del debito pubblico e viceversa, e quali sono gli interventi che possono essere intrapresi dallo Stato come per esempio le politiche di austerity. Nel 1992, con l'entrata in vigore del Trattato di Maastricht l'indebitamento netto e il fabbisogno della Pubblica Amministrazione assumono un ruolo centrale nella politica economica. Il trattato limitava il deficit pubblico al 3% (rapporto tra disavanzo pubblico annuale e il Pil) e il debito pubblico ad un valore inferiore al 60% (rapporto tra il debito pubblico e il Pil). La seconda parte della tesi consiste in un'analisi dell'evoluzione del debito pubblico italiano che ha inizio nel 1861, anno dell'Unificazione quando venne istituito il ¿Gran libro del debito pubblico¿ che raccoglieva tutte le passività degli Stati che aveva formato lo Stato unitario. Si possono evidenziare quattro fasi critiche di accumulo del debito: la prima, un lungo periodo postunitario che caratterizza tutta la seconda metà del XIX secolo; la seconda tra gli anni '20 e i primi anni '30 e la terza negli anni '40, entrambe connesse con le due guerre mondiali. La quarta fase inizia dal 1964 dopo che si registrò, nel 1963, il minimo livello del debito pubblico e si concentra sul quindicennio fra il 1980 e 1994, anno in cui raggiunse il punto massimo. Negli anni a seguire, con l'ingresso nell'Unione Monetaria Europea, si assiste ad un progressivo processo di riequilibrio dei conti pubblici nazionali. Dopo il 2002, anno in cui entrò in vigore la moneta unica, il rapporto debito pubblico / Pil consisteva circa nel doppio del limite concesso dal Trattato di Maastricht. Dagli anni '90 ad oggi il rapporto è caratterizzato da un andamento ad U: si assiste ad una tendenziale riduzione per poi tornare a crescere. Ad oggi il livello di indebitamento è pari al 130,3% e le previsioni per il futuro vedono il rapporto debito pubblico /Pil in continua crescita.
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