Il paziente con delirium: un confronto tra l'assistenza infermieristica in ospedale e l'assistenza infermieristica a domicilio

BACKGROUND: Delirium is one of the most frequent causes of cognitive impairment for older people. It’s an acute neuropsychiatric disorder characterized by inattention, cognitive dysfunction and an altered level of consciousness, generally reversible and fluctuating. It can have several causes, and in elderly people even stressful events such as hospitalization in a different place can contribute to the appearance of symptoms. Despite being one of the most frequent geriatric syndromes, few studies exist to systematically examine its case histories in out-of-hospital settings. The treatment of delirium is a topic that is still debated. OBJECTIVES: The objective of this paper is to analyze the differences in the incidence of delirium between geriatric patients hospitalized in a traditional hospital ward and patients treated in a service of home care, in order to verify whether the home care can reduce the onset of this disorder or facilitate the remission of symptoms associated with it. MATERIALS AND METHODS: To achieve this objective, a research was conducted on scientific databases which allowed the selection of articles dealing with delirium in hospital departments of medical and surgical specialization and in home care services, making a comparison between the two realities. The selected studies were compared with each other and, subsequently, with the data obtained through the consultation of an expert professional at the Home Hospitalization department and at the Geriatrics department of the Molinette Hospital through administration of the CAM scale in the months of August and September. RESULTS: From the analysis of the twenty-three selected articles, it emerges that delirium is a serious issue in the hospitalization of geriatric patients but that there are few studies that investigate it in out-of-hospital care contexts. Delirium seems to be a complication that also arises at home but with a lower incidence as the stress factor of hospitalization is eliminated. Comparing this with the data found on a total of thirty-four patients (twenty hospitalized and fourteen treated at home) it is clear that delirium actually has a lower incidence at home. However, home isn’t always an adequate treatment setting for this issue, as the caregiver is not always sufficiently trained to manage this complication. CONCLUSIONS: Treating geriatric patients at home reduces the risk of delirium onset, but caregivers need to be better trained to deal with this complication. To do this it would be necessary to implement research on delirium also in out-of-hospital contexts: with more information on this disorder from healthcare professionals working in out-of-hospital contexts it will be easier to manage this complication also in other care settings such as the home, and it will be easier also for caregivers as they will be able to have nurses’ specifically trained support to manage complications.

INTRODUZIONE: Il delirium è una delle cause più frequenti di deterioramento cognitivo per le persone anziane. Si tratta di un disturbo neuropsichiatrico acuto caratterizzato da disattenzione, disfunzione cognitiva e un alterato livello di coscienza, generalmente reversibile e fluttuante. Può avere diverse cause, e nella persona anziana anche eventi stressanti come il ricovero in un ambiente nuovo possono contribuire alla comparsa dei sintomi. È una delle sindromi geriatriche più frequenti, tuttavia esistono pochi studi che si occupino di esaminarne in maniera sistematica le casistiche in contesti extraospedalieri. La gestione del delirium è un argomento tuttora dibattuto. OBIETTIVI: L’obiettivo del presente elaborato è di analizzare le differenze nell’incidenza del delirium tra i pazienti geriatrici ricoverati in un reparto ospedaliero tradizionale e i pazienti ricoverati al domicilio, al fine di verificare se la domiciliarizzazione del paziente possa ridurre l'insorgenza di tale disturbo o facilitare la remissione di sintomatologia associata ad esso. MATERIALI E METODI: Per raggiungere tale obiettivo è stata condotta una ricerca sulle banche dati scientifiche che ha permesso di selezionare degli articoli che trattavano il delirium in reparti ospedalieri di specializzazione medica e chirurgica e presso il domicilio, operando un confronto tra le due realtà. Gli studi selezionati sono stati confrontati tra di loro e, in seguito, con i dati ottenuti tramite il consulto di un professionista esperto presso il reparto dell’Ospedalizzazione a Domicilio e presso il reparto di Geriatria dell’ospedale Molinette (A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino) tramite somministrazione della scala CAM nei mesi di agosto e settembre. RISULTATI: Dall’analisi dei ventitré articoli selezionati emerge come il delirium sia una problematica grave dell’ospedalizzazione del paziente geriatrico ma di come esistano pochi studi che la indaghino in contesti di cura non ospedalieri. Il delirium sembra essere una complicanza che insorge anche al domicilio ma con incidenza minore in quanto si elimina il fattore di stress dato dall’ospedalizzazione. Confrontando ciò con i dati reperiti su un totale di trentaquattro pazienti (venti ricoverati in ospedale e quattordici al domicilio) si evince come effettivamente il delirium abbia incidenza minore al domicilio, tuttavia il domicilio non sempre si rivela un setting di cura adeguato per questa problematica in quanto non sempre il caregiver è sufficientemente formato a gestire tale complicanza. CONCLUSIONI: Ricoverare al domicilio i pazienti geriatrici diminuisce il rischio di insorgenza di delirium, tuttavia serve che i caregivers siano maggiormente formati per affrontare questa complicanza. Per fare ciò servirebbe implementare la ricerca sul delirium anche in contesti extraospedalieri: con una maggiore informazione sul disturbo da parte dei professionisti sanitari che lavorano sul territorio sarà più facile gestire questa complicanza anche in altri setting di cura come il domicilio, e sarà più facile anche per i caregivers in quanto potranno disporre del sostegno di personale sanitario specificatamente formato.