Il Glifosato (N - (fosfonometil) glicina) è un erbicida utilizzato in agricoltura, orticoltura e selvicoltura, per contrastare la crescita delle erbe infestanti. Malgrado risulti essere meno persistente nelle acque che nel terreno, dove può alterare l'ecologia batterica e causare carenze di micronutrienti, il glifosato è uno dei pesticidi che pongono maggiore pericolo per gli anfibi. Caratteristica del glifosato è l'inibizione dell'enzima coinvolto nella sintesi dei amminoacidi aromatici: tirosina, triptofano e fenilalanina. Il Glifosato è uno dei pesticidi maggiormente presenti nelle falde acquifere sotterranee. Secondo il comunicato dell'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), 18 dicembre 2008, l'incidenza di campioni di acque con presenza di pesticidi eccedenti i limiti di legge (0,1 μg/l ) ha raggiunto il 37%. Il glifosato può subire un percorso di disattivazione principale che attraverso l'idrolisi porta alla formazione di un prodotto di degradazione primario: l'acido amminometilfosfonico (AMPA). Il Glifosinato d'ammonio, rientra tra le sostanze CMR di Categoria 2 (C=carcinonogenic; M=mutagenic; R = classified as Toxic for reproduction). Inibisce l'attività di un enzima, glutammina sintetasi, che è necessaria per la produzione di glutammina e per la disintossicazione dell'ammoniaca. L'applicazione del glufosinato riduce i livelli di ammoniaca e aumenta quelli di glutammina nei tessuti vegetali. Questo fa sì che la fotosintesi si blocchi e che la pianta muoia in pochi giorni. Il Glufosinato inibisce lo stesso enzima anche negli animali. Secondo dati di letteratura il Glufosinato di ammonio è correlato a disturbi neurologici, respiratori, gastrointestinali, ematologici e a difetti di sviluppo dei neonati nell'uomo. La degradazione del glufosinato è dovuta in gran parte ad attività microbica. Lo studio proposto, oggetto della mia tesi di Laurea, ha come finalità lo studio delle capacità adsorbenti di silici mesoporose funzionalizzate per la rimozione degli inquinanti sopra citati. A tale scopo è stato inizialmente ottimizzato un metodo separativo che consenta l'identificazione di tali composti. Il metodo impiega un meccanismo di scambio anionico (colonna IonPac AS16) e una rivelazione conduttimetria con soppressione (ASRS 300). Successivamente sono stati considerati diversi substrati mesostrutturati a base silice quali adsorbenti per la rimozione del glifosato, glifosinato d'ammonio e AMPA. Soluzioni contenenti gli analiti di interesse a concentrazione nota, sono state poste a contatto con ciascun materiale per 15 ore e in seguito analizzate, previa filtrazione, per determinare il contenuto delle specie rimaste in soluzione.
CONFRONTO DELLE PROPRIETA' DI ADSORBIMENTO DI ERBICIDI DA PARTE DI MATERIALI MESOPOROSI
CAPONE, MARINA
2011/2012
Abstract
Il Glifosato (N - (fosfonometil) glicina) è un erbicida utilizzato in agricoltura, orticoltura e selvicoltura, per contrastare la crescita delle erbe infestanti. Malgrado risulti essere meno persistente nelle acque che nel terreno, dove può alterare l'ecologia batterica e causare carenze di micronutrienti, il glifosato è uno dei pesticidi che pongono maggiore pericolo per gli anfibi. Caratteristica del glifosato è l'inibizione dell'enzima coinvolto nella sintesi dei amminoacidi aromatici: tirosina, triptofano e fenilalanina. Il Glifosato è uno dei pesticidi maggiormente presenti nelle falde acquifere sotterranee. Secondo il comunicato dell'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), 18 dicembre 2008, l'incidenza di campioni di acque con presenza di pesticidi eccedenti i limiti di legge (0,1 μg/l ) ha raggiunto il 37%. Il glifosato può subire un percorso di disattivazione principale che attraverso l'idrolisi porta alla formazione di un prodotto di degradazione primario: l'acido amminometilfosfonico (AMPA). Il Glifosinato d'ammonio, rientra tra le sostanze CMR di Categoria 2 (C=carcinonogenic; M=mutagenic; R = classified as Toxic for reproduction). Inibisce l'attività di un enzima, glutammina sintetasi, che è necessaria per la produzione di glutammina e per la disintossicazione dell'ammoniaca. L'applicazione del glufosinato riduce i livelli di ammoniaca e aumenta quelli di glutammina nei tessuti vegetali. Questo fa sì che la fotosintesi si blocchi e che la pianta muoia in pochi giorni. Il Glufosinato inibisce lo stesso enzima anche negli animali. Secondo dati di letteratura il Glufosinato di ammonio è correlato a disturbi neurologici, respiratori, gastrointestinali, ematologici e a difetti di sviluppo dei neonati nell'uomo. La degradazione del glufosinato è dovuta in gran parte ad attività microbica. Lo studio proposto, oggetto della mia tesi di Laurea, ha come finalità lo studio delle capacità adsorbenti di silici mesoporose funzionalizzate per la rimozione degli inquinanti sopra citati. A tale scopo è stato inizialmente ottimizzato un metodo separativo che consenta l'identificazione di tali composti. Il metodo impiega un meccanismo di scambio anionico (colonna IonPac AS16) e una rivelazione conduttimetria con soppressione (ASRS 300). Successivamente sono stati considerati diversi substrati mesostrutturati a base silice quali adsorbenti per la rimozione del glifosato, glifosinato d'ammonio e AMPA. Soluzioni contenenti gli analiti di interesse a concentrazione nota, sono state poste a contatto con ciascun materiale per 15 ore e in seguito analizzate, previa filtrazione, per determinare il contenuto delle specie rimaste in soluzione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
734733_tesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.74 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.74 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/56938