Questo lavoro prende spunto da un articolo di Paolo Ferrua, all'interno del quale vengono sottolineati quelli che, alla luce dell'attuale sistema processualpenalistico italiano, si possono definire come i principali eccessi e carenze nel diritto di difesa dell'imputato. Già Vittorio Grevi aveva molto insistito su questo aspetto, evidenziando come nel tempo si era progressivamente realizzato un cumulo anomalo di garanzie tipiche del modello accusatorio con quelle caratteristiche del modello inquisitorio. La causa di questa commistione di istituti inquisitori con quelli accusatori parte da molto lontano, ed è stata sicuramente influenzata delle innumerevoli vicende che hanno più volte stravolto il nostro sistema processualpenalistico, a cominciare dallo stesso codice di rito. La prima parte della mio lavoro esamina, infatti, la lunga e travagliata storia del codice di procedura penale, a partire dalle caratteristiche del ¿codice Rocco¿, passando per la complicata emanazione del codice del 1988, fino ad arrivare alle modifiche, di segno opposto, apportate al codice di rito dalle sentenze di stampo inquisitorio del 1992 e dalla legge costituzionale numero 2 del 1999, che ha inserito i principi del giusto processo nell'articolo 111 della Costituzione. Nella seconda parte affronterò le principali carenze delle garanzie difensive, esaminando quegli istituti, di chiara matrice inquisitoria, che hanno resistito al cambio di rotta imposto dal codice del 1988 e che risultano, in larga parte, incompatibili con i principi enunciati nelle Convenzioni internazionali dei diritti dell'uomo e con quelli affermati nel nuovo articolo 111 Costituzione. Nella terza, ed ultima, parte, analizzerò, invece, gli istituti che appaiono come un eccesso di garanzie difensive, poiché alle tutele offerte all'imputato si aggiungono dei formalismi tipici del ¿garantismo inquisitorio¿, che non avrebbero più ragion d'essere alla luce della struttura accusatoria della disciplina del processo penale vigente.
eccessi e carenze nel diritto di difesa
MAGNETTI, ERIK
2011/2012
Abstract
Questo lavoro prende spunto da un articolo di Paolo Ferrua, all'interno del quale vengono sottolineati quelli che, alla luce dell'attuale sistema processualpenalistico italiano, si possono definire come i principali eccessi e carenze nel diritto di difesa dell'imputato. Già Vittorio Grevi aveva molto insistito su questo aspetto, evidenziando come nel tempo si era progressivamente realizzato un cumulo anomalo di garanzie tipiche del modello accusatorio con quelle caratteristiche del modello inquisitorio. La causa di questa commistione di istituti inquisitori con quelli accusatori parte da molto lontano, ed è stata sicuramente influenzata delle innumerevoli vicende che hanno più volte stravolto il nostro sistema processualpenalistico, a cominciare dallo stesso codice di rito. La prima parte della mio lavoro esamina, infatti, la lunga e travagliata storia del codice di procedura penale, a partire dalle caratteristiche del ¿codice Rocco¿, passando per la complicata emanazione del codice del 1988, fino ad arrivare alle modifiche, di segno opposto, apportate al codice di rito dalle sentenze di stampo inquisitorio del 1992 e dalla legge costituzionale numero 2 del 1999, che ha inserito i principi del giusto processo nell'articolo 111 della Costituzione. Nella seconda parte affronterò le principali carenze delle garanzie difensive, esaminando quegli istituti, di chiara matrice inquisitoria, che hanno resistito al cambio di rotta imposto dal codice del 1988 e che risultano, in larga parte, incompatibili con i principi enunciati nelle Convenzioni internazionali dei diritti dell'uomo e con quelli affermati nel nuovo articolo 111 Costituzione. Nella terza, ed ultima, parte, analizzerò, invece, gli istituti che appaiono come un eccesso di garanzie difensive, poiché alle tutele offerte all'imputato si aggiungono dei formalismi tipici del ¿garantismo inquisitorio¿, che non avrebbero più ragion d'essere alla luce della struttura accusatoria della disciplina del processo penale vigente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/56908