Oggetto dello studio della presente dissertazione è capire se, nei momenti critici della dinamica dei mercati finanziari, le banche siano o no vittime dell'emotività similmente a quanto accade al grande pubblico. Nel primo paragrafo viene introdotto l'argomento di studio, che è determinare se nei momenti critici della dinamica economica le banche siano e in che misura eventualmente siano vittime dell'emotività nell'analisi delle situazioni e delle prospettive. Nel secondo paragrafo, dopo avere fatto alcuni cenni di finanza comportamentale si procede spiegando come si è deciso quali siano stati nella serie storica di dieci anni i momenti critici. Nel terzo paragrafo vengono in un primo momento definiti, facendo uso di dati ricavati dal grafico di riferimento presentato all'inizio del capitolo, i momenti che nella serie storica rappresentata appaiono maggiormente adeguati a fare emergere la presenza o meno della componente emotiva nell'analisi del mercato e delle prospettive future dell'economia da parte delle banche. In un secondo momento, in corrispondenza dei punti di criticità rinvenuti, si effettua un'analisi delle informative di origine bancaria anche in rapporto con una revisione di alcuni articoli giornalistici usciti nello stesso periodo. In conclusione, avendo effettuato una revisione dei report emessi dalle banche nei momenti che paiono essere stati maggiormente propizi a fare emergere l'emotività nel lavoro di analisi del mercato, si può dire che nelle grande maggioranza dei casi il lavoro delle banche non sia soggetto a condizionamenti di tipo emotivo. Fanno eccezione i momenti in cui il precipitare degli eventi sia talmente rapido da non dare tempo alle banche di effettuare un adeguato studio dei dati.
Crisi finanziarie ed emotività: la prospettiva delle banche.
BAIETTI, ANDREA
2011/2012
Abstract
Oggetto dello studio della presente dissertazione è capire se, nei momenti critici della dinamica dei mercati finanziari, le banche siano o no vittime dell'emotività similmente a quanto accade al grande pubblico. Nel primo paragrafo viene introdotto l'argomento di studio, che è determinare se nei momenti critici della dinamica economica le banche siano e in che misura eventualmente siano vittime dell'emotività nell'analisi delle situazioni e delle prospettive. Nel secondo paragrafo, dopo avere fatto alcuni cenni di finanza comportamentale si procede spiegando come si è deciso quali siano stati nella serie storica di dieci anni i momenti critici. Nel terzo paragrafo vengono in un primo momento definiti, facendo uso di dati ricavati dal grafico di riferimento presentato all'inizio del capitolo, i momenti che nella serie storica rappresentata appaiono maggiormente adeguati a fare emergere la presenza o meno della componente emotiva nell'analisi del mercato e delle prospettive future dell'economia da parte delle banche. In un secondo momento, in corrispondenza dei punti di criticità rinvenuti, si effettua un'analisi delle informative di origine bancaria anche in rapporto con una revisione di alcuni articoli giornalistici usciti nello stesso periodo. In conclusione, avendo effettuato una revisione dei report emessi dalle banche nei momenti che paiono essere stati maggiormente propizi a fare emergere l'emotività nel lavoro di analisi del mercato, si può dire che nelle grande maggioranza dei casi il lavoro delle banche non sia soggetto a condizionamenti di tipo emotivo. Fanno eccezione i momenti in cui il precipitare degli eventi sia talmente rapido da non dare tempo alle banche di effettuare un adeguato studio dei dati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/56901