The work was a 'survey of Cignaroli Angelo, son of the famous Vittorio Amedeo, a painter of views of the Piedmont. The paper proposes an analysis of the figure of Angelo Cignaroli and the meaning of his work, from the point of view mainly historical. Angelo realized Cignarol views the territory of Savoy. Towards the end of the eighteenth century in the works of Cignaroli is visualized aspects more realistic. The existence of views in the collections of art in Turin towards the and of 1700 also confirmed his admiration for artists such as Ignazio Sclopis, or as Pietro Giuseppe Bagetti. The main customers were the Savoy. Vittorio Amedeo II, Carlo Emanuele III and Victor Amadeus III enlarged Turin, improving it with new buildings, new roads, new furnishings. In this context also the paintings of Angelo Cignaroli offered a good example of decorative art, through soprapporte, sopracaminetti, paintings and frescoes. Today, some works of Angelo Cignaroli are in Agliè Castello and Pazzo Chiablese, others enrich the homes of private collectors.

Il lavoro svolto vuol essere una prima indagine condotta su fonti archivistiche e bibliografiche, relativa ad Angelo Cignaroli, figlio del più noto Vittorio Amedeo, che si specializzò soprattutto in vedute dal vero di residenze reali, città e villaggi del Piemonte. Il lavoro intende proporre una analisi della figura di Angelo Cignaroli e del significato storiografico della sua opera dal punto di vista principalmente storico. Angelo Cignaroli seguì la scia di altri pittori dell'epoca assecondando un mercato sempre più fiorente, realizzando vedute che dovevano illustrare il territorio sabaudo, per attrarvi il Gran Tour di intellettuali, artisti e viaggiatori che varcavano le Alpi per il loro piacere per la loro formazione e per intrecciare relazioni sociali. Verso la fine del Settecento è possibile intravedere nelle opere dei Cignaroli un progressivo modificarsi dei gusti della committenza verso aspetti più realistici che meglio descrivevano lo sfondo naturalistico delle vedute, nelle quali continuavano a essere protagoniste le residenze reali, le ville ed i castelli sabaudi. La notevole presenza di vedute nelle collezioni d'arte torinesi sette-ottocentesche ci conferma l'ammirazione rivolta ad artisti come il vedutista Ignazio Sclopis, o come il più celebre pittore-topografo Giuseppe Pietro Bagetti, che ebbe un'importanza particolare nello sviluppo del genere a Torino. I principali committenti furono i Savoia, erano numerosi i quadri nelle loro residenze. Vittorio Amedeo II, Carlo Emanuele III e Vittorio Amedeo III fecero di Torino un centro di grande importanza con nuovi palazzi, nuove strade, nuovi arredi. In questo contesto anche le opere dei Cignaroli offrirono un buon esempio di come l'arte decorativa si poneva al servizio dell'arredamento, furono infatti molto richiesti per realizzare soprapporte, sopracaminetti, pannelli e ovviamente tele e affreschi. Anche nell'ambito topografico avvennero innumerevoli cambiamenti, Il ruolo occupato dalla cartografia nella cultura dell'epoca si fondava, infatti, sulle ricerche territoriali, per giungere a una maggiore conoscenza dell'ambiente e definire i confini esatti al fine di creare carte geografiche sempre più precise. La ricerca sulle vedute piemontesi ha quindi permesso di conoscere meglio le relazioni che intercorsero fra pittori di corte e i loro principali committenti, reali, nobili, e borghesi, e di approfondire il nesso tra arte e cartografia, che costituisce un problema storico di recente interesse. Oggi alcune opere di Angelo Cignaroli sono presenti al Castello di Agliè e a Palazzo Chiablese, altre ancora adornano dimore di collezionisti privati che in occasione della recente mostra al Museo Accorsi-Ometto di Torino, sono visibili anche al grande pubblico.

SULLA TELA DI UN PITTORE LE VEDUTE DEL PIEMONTE DI ANGELO CIGNAROLI

ARIOTTI, ELISA
2011/2012

Abstract

Il lavoro svolto vuol essere una prima indagine condotta su fonti archivistiche e bibliografiche, relativa ad Angelo Cignaroli, figlio del più noto Vittorio Amedeo, che si specializzò soprattutto in vedute dal vero di residenze reali, città e villaggi del Piemonte. Il lavoro intende proporre una analisi della figura di Angelo Cignaroli e del significato storiografico della sua opera dal punto di vista principalmente storico. Angelo Cignaroli seguì la scia di altri pittori dell'epoca assecondando un mercato sempre più fiorente, realizzando vedute che dovevano illustrare il territorio sabaudo, per attrarvi il Gran Tour di intellettuali, artisti e viaggiatori che varcavano le Alpi per il loro piacere per la loro formazione e per intrecciare relazioni sociali. Verso la fine del Settecento è possibile intravedere nelle opere dei Cignaroli un progressivo modificarsi dei gusti della committenza verso aspetti più realistici che meglio descrivevano lo sfondo naturalistico delle vedute, nelle quali continuavano a essere protagoniste le residenze reali, le ville ed i castelli sabaudi. La notevole presenza di vedute nelle collezioni d'arte torinesi sette-ottocentesche ci conferma l'ammirazione rivolta ad artisti come il vedutista Ignazio Sclopis, o come il più celebre pittore-topografo Giuseppe Pietro Bagetti, che ebbe un'importanza particolare nello sviluppo del genere a Torino. I principali committenti furono i Savoia, erano numerosi i quadri nelle loro residenze. Vittorio Amedeo II, Carlo Emanuele III e Vittorio Amedeo III fecero di Torino un centro di grande importanza con nuovi palazzi, nuove strade, nuovi arredi. In questo contesto anche le opere dei Cignaroli offrirono un buon esempio di come l'arte decorativa si poneva al servizio dell'arredamento, furono infatti molto richiesti per realizzare soprapporte, sopracaminetti, pannelli e ovviamente tele e affreschi. Anche nell'ambito topografico avvennero innumerevoli cambiamenti, Il ruolo occupato dalla cartografia nella cultura dell'epoca si fondava, infatti, sulle ricerche territoriali, per giungere a una maggiore conoscenza dell'ambiente e definire i confini esatti al fine di creare carte geografiche sempre più precise. La ricerca sulle vedute piemontesi ha quindi permesso di conoscere meglio le relazioni che intercorsero fra pittori di corte e i loro principali committenti, reali, nobili, e borghesi, e di approfondire il nesso tra arte e cartografia, che costituisce un problema storico di recente interesse. Oggi alcune opere di Angelo Cignaroli sono presenti al Castello di Agliè e a Palazzo Chiablese, altre ancora adornano dimore di collezionisti privati che in occasione della recente mostra al Museo Accorsi-Ometto di Torino, sono visibili anche al grande pubblico.
ITA
The work was a 'survey of Cignaroli Angelo, son of the famous Vittorio Amedeo, a painter of views of the Piedmont. The paper proposes an analysis of the figure of Angelo Cignaroli and the meaning of his work, from the point of view mainly historical. Angelo realized Cignarol views the territory of Savoy. Towards the end of the eighteenth century in the works of Cignaroli is visualized aspects more realistic. The existence of views in the collections of art in Turin towards the and of 1700 also confirmed his admiration for artists such as Ignazio Sclopis, or as Pietro Giuseppe Bagetti. The main customers were the Savoy. Vittorio Amedeo II, Carlo Emanuele III and Victor Amadeus III enlarged Turin, improving it with new buildings, new roads, new furnishings. In this context also the paintings of Angelo Cignaroli offered a good example of decorative art, through soprapporte, sopracaminetti, paintings and frescoes. Today, some works of Angelo Cignaroli are in Agliè Castello and Pazzo Chiablese, others enrich the homes of private collectors.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/56819