Background: Cardiovascular autonomic neuropathy (cAN) is a common non-motor component of Parkinson's disease (PD), with a prevalence of 30-50%, even appearing early in the disease course. Its role in reducing the patient's autonomy in the activities of daily living (ADL) and quality of life (QoL), although conceivable, still remains to be clarified, as well as its correlation with organ damage. Objectives: to evaluate the differences in the ADL autonomy, QoL and cognitive status between Parkinsonian patients with or without cAN (cAN+ and cAN-, respectively). Also, we assessed the impact of cAN and two of its most important components - orthostatic hypotension (OH) and supine hypertension (SH) - on the development of cardiovascular and renal organ damage. Methods: we recruited 35 consecutive patients, performing the following evaluations: Movement Disorder Society Unified Parkinson's Disease Rating Scale (MDS-UPDRS), 39-Item Parkinson's Disease Questionnaire (PDQ-39), Montreal Cognitive Assessment (MoCA), dysautonomic testing (CASS score), 24-hour blood pressure monitoring and organ damage detection. None of the patients recruited had other possible causes of cAN. We considered the MDS-UPDRS I, II and I+II score to evaluate disability in ADL, and the PDQ-39 score to evaluate QoL, while cognitive impairment was defined by a MoCA score <26/30. We evaluated the cardiac organ damage by means of the indexed left ventricular mass (LVMi, abnormal if > 115 g/m2 for men, > 95 g/m2 for women), the peripheral vascular damage by means of the carotid medium-intimal thickness (IMT) (abnormal if >0.9 mm), and the renal damage by means of the eGFR (abnormal if <60 ml/min/1.73 m2) or the serum creatinine (abnormal if >1.2 mg/dL). Results: compared to cAN- patients, cAN+ patients showed a significantly higher degree of disability in ADL (MDS-UPDRS I: 16.58 vs. 11.96, p: 0.034; MDS-UPDRS II: 15.50 vs. 11.34, p: 0.037; MDS-UPDRS I+II: 32.08 vs. 23.30, p: 0.028), a worse QoL (PDQ-39: 40.08 vs. 26.21, p: 0.001), and an increased severity of cognitive impairment (MoCA: 25.04 vs. 21.17; p<0.001). These evidences were also confirmed by means of the more selective analysis of covariance (ANCOVA), in which we corrected the results for as age, PD duration, and motor disability (MDS-UPDRS III), known to significantly affect disability and cognitive status. Finally, by means of a linear regression analysis, we demonstrated a significant correlation between the degree of cAN severity and greater disability in ADL (MDS-UPDRS I+II: β: 0.260; p: 0.048), worst QoL (PDQ-39: β: 0.292; p: 0.038) and increased cognitive impairment (MoCA: β: -0.377; p: 0.037), regardless of age, PD duration, and motor disability. We also demonstrated a strong association between SH and cardiac (OR: 12.500; p: 0.021), peripheral vascular (OR: 6.667; p: 0.045) and renal (OR: 19.007; p: 0.011) organ damage. cAN and OH, on the other hand, showed no statistically significant associations. Conclusion: cAN represents an important factor affecting not only the autonomy in the ADL and the QoL of PD patients, but also significantly increasing the degree of cognitive impairment, thus promoting the development of dementia. In addition, particularly with its SH component, it influences the development of cardiovascular and renal organ damage. Therefore, cAN has to be considered as one of the main determinants of disability in PD, and requires a careful multidisciplinary management of the patient, aimed both at a better control of its symptoms, and at the prevention of systemic organ damage.

Background: la neuropatia autonomica cardiovascolare (NAc) rappresenta una frequente componente non-motoria della malattia di Parkinson (MP), con una prevalenza del 30%-50%. Il suo ruolo nel determinare riduzione dell’autonomia e della qualità di vita (QoL) del paziente, sebbene ipotizzabile, resta ancora da chiarire, così come la sua correlazione con il danno d’organo sistemico. Obiettivi: valutare le differenze nell’indipendenza nelle attività della vita quotidiana (ADL), nella QoL e nello status cognitivo, tra pazienti parkinsoniani con o senza NAc (NAc+ e NAc-, rispettivamente). Inoltre, valutare l’impatto di NAc e di due delle sue più importanti componenti - l’ipotensione ortostatica (OH) e l’ipertensione supina (SH) - sulla presenza di danno d’organo cardiocircolatorio e renale. Metodi: abbiamo reclutato 35 pazienti consecutivi, sottoposti alle seguenti valutazioni: Movement Disorder Society Unified Parkinson’s Disease Rating Scale (MDS-UPDRS), 39-Item Parkinson’s Disease Questionnaire (PDQ-39), Montreal Cognitive Assessment (MoCA), test disautonomici (punteggio CASS), monitoraggio pressorio nelle 24 ore e ricerca di danno d’organo. Nessuno dei pazienti reclutati presentava altre possibili cause di NA. Abbiamo considerato i valori di MDS-UPDRS I, II e I+II per misurare la disabilità nelle ADL e il punteggio PDQ-39 per la QoL, mentre il deficit cognitivo è stato definito da un punteggio MoCA <26/30. Per il danno d’organo cardiaco abbiamo valutato la massa ventricolare sinistra indicizzata (LVMi, patologica se >115 o >95 g/m2 se M o F), per quello vascolare lo spessore medio-intimale (IMT) carotideo (patologico se >0.9 mm), e per quello renale la eGFR (patologica se <60 ml/min/1.73 m2) o la creatinina sierica (patologica se >1.2 mg/dL). Risultati: nei pazienti NAc+, rispetto ai pazienti NAc-, abbiamo riscontrato un significativo maggiore grado di disabilità nelle ADL (MDS-UPDRS I: 16.58 vs. 11.96, p: 0.034; MDS-UPDRS II: 15.50 vs. 11.34, p: 0.037; MDS-UPDRS I+II: 32.08 vs. 23.30, p: 0.028), una peggiore QoL (PDQ-39: 40.08 vs. 26.21, p: 0.001), e una maggior gravità di deficit cognitivo (MoCA: 25.04 vs. 21.17; p<0.001). Tali evidenze si sono confermate anche alla più selettiva analisi della covarianza (ANCOVA), in cui abbiamo corretto i calcoli per cofattori quali età, durata di MP e disabilità motoria (MDS-UPDRS III), noti per influire significativamente su disabilità e status cognitivo. Con una analisi di regressione lineare, abbiamo dimostrato una correlazione significativa fra grado di gravità di NAc e maggior compromissione nelle ADL (MDS-UPDRS I+II: β: 0.260; p: 0.048), peggiore QoL (PDQ-39: β: 0.292; p: 0.038) e maggior deficit cognitivo (MoCA: β: -0.377; p: 0.037), indipendentemente da età, durata di MP e disabilità motoria. Abbiamo infine dimostrato la presenza di una forte associazione tra SH e danno d’organo cardiaco (OR: 12.500; p: 0.021), vascolare periferico (OR: 6.667; p: 0.045) e renale (OR: 19.007; p: 0.011). NAc e OH, invece, non hanno mostrato associazioni significative. Conclusioni: NAc rappresenta un rilevante fattore in grado non solo di ridurre sensibilmente l’autonomia e la QoL del paziente parkinsoniano, ma anche di aumentarne considerevolmente il grado di deficit cognitivo, favorendo quindi la comparsa di demenza. Inoltre, in particolare con la componente SH, influenza lo sviluppo di danno d’organo cardiocircolatorio e renale. NAc è dunque da considerarsi uno dei principali determinanti della disabilità nella MP, e richiede un’attenta gestione multidisciplinare del paziente, volta sia ad un miglior controllo dei sintomi ad essa correlata, sia alla prevenzione del danno d’organo sistemico.

Neuropatia autonomica cardiovascolare e Malattia di Parkinson: impatto sulla disabilità e sul danno d'organo.

CUCCO, ALESSIO
2019/2020

Abstract

Background: la neuropatia autonomica cardiovascolare (NAc) rappresenta una frequente componente non-motoria della malattia di Parkinson (MP), con una prevalenza del 30%-50%. Il suo ruolo nel determinare riduzione dell’autonomia e della qualità di vita (QoL) del paziente, sebbene ipotizzabile, resta ancora da chiarire, così come la sua correlazione con il danno d’organo sistemico. Obiettivi: valutare le differenze nell’indipendenza nelle attività della vita quotidiana (ADL), nella QoL e nello status cognitivo, tra pazienti parkinsoniani con o senza NAc (NAc+ e NAc-, rispettivamente). Inoltre, valutare l’impatto di NAc e di due delle sue più importanti componenti - l’ipotensione ortostatica (OH) e l’ipertensione supina (SH) - sulla presenza di danno d’organo cardiocircolatorio e renale. Metodi: abbiamo reclutato 35 pazienti consecutivi, sottoposti alle seguenti valutazioni: Movement Disorder Society Unified Parkinson’s Disease Rating Scale (MDS-UPDRS), 39-Item Parkinson’s Disease Questionnaire (PDQ-39), Montreal Cognitive Assessment (MoCA), test disautonomici (punteggio CASS), monitoraggio pressorio nelle 24 ore e ricerca di danno d’organo. Nessuno dei pazienti reclutati presentava altre possibili cause di NA. Abbiamo considerato i valori di MDS-UPDRS I, II e I+II per misurare la disabilità nelle ADL e il punteggio PDQ-39 per la QoL, mentre il deficit cognitivo è stato definito da un punteggio MoCA <26/30. Per il danno d’organo cardiaco abbiamo valutato la massa ventricolare sinistra indicizzata (LVMi, patologica se >115 o >95 g/m2 se M o F), per quello vascolare lo spessore medio-intimale (IMT) carotideo (patologico se >0.9 mm), e per quello renale la eGFR (patologica se <60 ml/min/1.73 m2) o la creatinina sierica (patologica se >1.2 mg/dL). Risultati: nei pazienti NAc+, rispetto ai pazienti NAc-, abbiamo riscontrato un significativo maggiore grado di disabilità nelle ADL (MDS-UPDRS I: 16.58 vs. 11.96, p: 0.034; MDS-UPDRS II: 15.50 vs. 11.34, p: 0.037; MDS-UPDRS I+II: 32.08 vs. 23.30, p: 0.028), una peggiore QoL (PDQ-39: 40.08 vs. 26.21, p: 0.001), e una maggior gravità di deficit cognitivo (MoCA: 25.04 vs. 21.17; p<0.001). Tali evidenze si sono confermate anche alla più selettiva analisi della covarianza (ANCOVA), in cui abbiamo corretto i calcoli per cofattori quali età, durata di MP e disabilità motoria (MDS-UPDRS III), noti per influire significativamente su disabilità e status cognitivo. Con una analisi di regressione lineare, abbiamo dimostrato una correlazione significativa fra grado di gravità di NAc e maggior compromissione nelle ADL (MDS-UPDRS I+II: β: 0.260; p: 0.048), peggiore QoL (PDQ-39: β: 0.292; p: 0.038) e maggior deficit cognitivo (MoCA: β: -0.377; p: 0.037), indipendentemente da età, durata di MP e disabilità motoria. Abbiamo infine dimostrato la presenza di una forte associazione tra SH e danno d’organo cardiaco (OR: 12.500; p: 0.021), vascolare periferico (OR: 6.667; p: 0.045) e renale (OR: 19.007; p: 0.011). NAc e OH, invece, non hanno mostrato associazioni significative. Conclusioni: NAc rappresenta un rilevante fattore in grado non solo di ridurre sensibilmente l’autonomia e la QoL del paziente parkinsoniano, ma anche di aumentarne considerevolmente il grado di deficit cognitivo, favorendo quindi la comparsa di demenza. Inoltre, in particolare con la componente SH, influenza lo sviluppo di danno d’organo cardiocircolatorio e renale. NAc è dunque da considerarsi uno dei principali determinanti della disabilità nella MP, e richiede un’attenta gestione multidisciplinare del paziente, volta sia ad un miglior controllo dei sintomi ad essa correlata, sia alla prevenzione del danno d’organo sistemico.
Cardiovascular autonomic neuropathy and Parkinson's disease: impact on disability and organ damage.
Background: Cardiovascular autonomic neuropathy (cAN) is a common non-motor component of Parkinson's disease (PD), with a prevalence of 30-50%, even appearing early in the disease course. Its role in reducing the patient's autonomy in the activities of daily living (ADL) and quality of life (QoL), although conceivable, still remains to be clarified, as well as its correlation with organ damage. Objectives: to evaluate the differences in the ADL autonomy, QoL and cognitive status between Parkinsonian patients with or without cAN (cAN+ and cAN-, respectively). Also, we assessed the impact of cAN and two of its most important components - orthostatic hypotension (OH) and supine hypertension (SH) - on the development of cardiovascular and renal organ damage. Methods: we recruited 35 consecutive patients, performing the following evaluations: Movement Disorder Society Unified Parkinson's Disease Rating Scale (MDS-UPDRS), 39-Item Parkinson's Disease Questionnaire (PDQ-39), Montreal Cognitive Assessment (MoCA), dysautonomic testing (CASS score), 24-hour blood pressure monitoring and organ damage detection. None of the patients recruited had other possible causes of cAN. We considered the MDS-UPDRS I, II and I+II score to evaluate disability in ADL, and the PDQ-39 score to evaluate QoL, while cognitive impairment was defined by a MoCA score <26/30. We evaluated the cardiac organ damage by means of the indexed left ventricular mass (LVMi, abnormal if > 115 g/m2 for men, > 95 g/m2 for women), the peripheral vascular damage by means of the carotid medium-intimal thickness (IMT) (abnormal if >0.9 mm), and the renal damage by means of the eGFR (abnormal if <60 ml/min/1.73 m2) or the serum creatinine (abnormal if >1.2 mg/dL). Results: compared to cAN- patients, cAN+ patients showed a significantly higher degree of disability in ADL (MDS-UPDRS I: 16.58 vs. 11.96, p: 0.034; MDS-UPDRS II: 15.50 vs. 11.34, p: 0.037; MDS-UPDRS I+II: 32.08 vs. 23.30, p: 0.028), a worse QoL (PDQ-39: 40.08 vs. 26.21, p: 0.001), and an increased severity of cognitive impairment (MoCA: 25.04 vs. 21.17; p<0.001). These evidences were also confirmed by means of the more selective analysis of covariance (ANCOVA), in which we corrected the results for as age, PD duration, and motor disability (MDS-UPDRS III), known to significantly affect disability and cognitive status. Finally, by means of a linear regression analysis, we demonstrated a significant correlation between the degree of cAN severity and greater disability in ADL (MDS-UPDRS I+II: β: 0.260; p: 0.048), worst QoL (PDQ-39: β: 0.292; p: 0.038) and increased cognitive impairment (MoCA: β: -0.377; p: 0.037), regardless of age, PD duration, and motor disability. We also demonstrated a strong association between SH and cardiac (OR: 12.500; p: 0.021), peripheral vascular (OR: 6.667; p: 0.045) and renal (OR: 19.007; p: 0.011) organ damage. cAN and OH, on the other hand, showed no statistically significant associations. Conclusion: cAN represents an important factor affecting not only the autonomy in the ADL and the QoL of PD patients, but also significantly increasing the degree of cognitive impairment, thus promoting the development of dementia. In addition, particularly with its SH component, it influences the development of cardiovascular and renal organ damage. Therefore, cAN has to be considered as one of the main determinants of disability in PD, and requires a careful multidisciplinary management of the patient, aimed both at a better control of its symptoms, and at the prevention of systemic organ damage.
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