La tesi si propone di indagare il panorama del teatro russo nei dieci anni successivi la Rivoluzione d'Ottobre. Si è tentato di individuare le relazioni tra la i mutamenti socio-politici ed economici e l'evoluzione dell'arte teatrale, dal punto di vista del, repertorio, degli stili e delle metodologie, seguendo una serie di linee-guida: valutare il contesto socio-economico; indagare i presupposti teorici e politici e tener conto dei condizionamenti da essi derivati; condurre un'analisi complessiva di tutti quei fattori che concorrono alla significazione di uno spettacolo teatrale (stili e metodologie; contesti fruitivi e comunicativi; relazione teatrale e percezione; apporto dello spettatore nella costruzione del significato ultimo dello spettacolo; ambiti e modalità di produzione e distribuzione). Partendo dall'esame dei dibattiti teorici e dei principali provvedimenti di politica teatrale si è delineata la possibilità di proseguire a partire dalla valutazione delle teorizzazioni e dalle testimonianze di due personalità di primo piano: Anatolij Lunačarskij e Platon Ker¿encev, che rappresentavano rispettivamente le istanze ufficiali del Commissariato del popolo per l'istruzione ((Narodnij kommissariat prosve¿čenija, Narkompros), e dell'Organizzazione cultural-educativa proletaria (Proletarskaja kul'tura, Proletkul't). Si è delineata così una duplice linea volta a indagare da un lato l'evoluzione delle scene professionali, con particolare attenzione alle sperimentazioni dell'avanguardia, e dall'altro la definizione di iniziative di natura radicalmente nuova sorte in relazione all'affermarsi della classe proletaria, nonché a rilevare i fruttuosi interscambi tra i due ambiti. Soprattutto si è individuato l'emergere di una concezione di teatro del tutto singolare, nata a partire dalla critica al teatro borghese, riflesso del rifiuto dei mezzi di produzione borghesi in ambito socio-economico, che condusse alla messa in discussione allo sconvolgimento dell'idea stessa di teatro, o per lo meno dell'idea che del teatro si è venuta configurando nei secoli nell'ambito della cultura occidentale.

DIECI ANNI CHE SCONVOLSERO IL "THEATRUM MUNDI". TEATRO POLITICO E POLITICA TEATRALE NELLA RUSSIA DELLA RIVOLUZIONE

DI TOMMASO, ALESSANDRA
2012/2013

Abstract

La tesi si propone di indagare il panorama del teatro russo nei dieci anni successivi la Rivoluzione d'Ottobre. Si è tentato di individuare le relazioni tra la i mutamenti socio-politici ed economici e l'evoluzione dell'arte teatrale, dal punto di vista del, repertorio, degli stili e delle metodologie, seguendo una serie di linee-guida: valutare il contesto socio-economico; indagare i presupposti teorici e politici e tener conto dei condizionamenti da essi derivati; condurre un'analisi complessiva di tutti quei fattori che concorrono alla significazione di uno spettacolo teatrale (stili e metodologie; contesti fruitivi e comunicativi; relazione teatrale e percezione; apporto dello spettatore nella costruzione del significato ultimo dello spettacolo; ambiti e modalità di produzione e distribuzione). Partendo dall'esame dei dibattiti teorici e dei principali provvedimenti di politica teatrale si è delineata la possibilità di proseguire a partire dalla valutazione delle teorizzazioni e dalle testimonianze di due personalità di primo piano: Anatolij Lunačarskij e Platon Ker¿encev, che rappresentavano rispettivamente le istanze ufficiali del Commissariato del popolo per l'istruzione ((Narodnij kommissariat prosve¿čenija, Narkompros), e dell'Organizzazione cultural-educativa proletaria (Proletarskaja kul'tura, Proletkul't). Si è delineata così una duplice linea volta a indagare da un lato l'evoluzione delle scene professionali, con particolare attenzione alle sperimentazioni dell'avanguardia, e dall'altro la definizione di iniziative di natura radicalmente nuova sorte in relazione all'affermarsi della classe proletaria, nonché a rilevare i fruttuosi interscambi tra i due ambiti. Soprattutto si è individuato l'emergere di una concezione di teatro del tutto singolare, nata a partire dalla critica al teatro borghese, riflesso del rifiuto dei mezzi di produzione borghesi in ambito socio-economico, che condusse alla messa in discussione allo sconvolgimento dell'idea stessa di teatro, o per lo meno dell'idea che del teatro si è venuta configurando nei secoli nell'ambito della cultura occidentale.
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