Questa tesi di laurea studia le particolarità e la correlazione che intercorrono tra la categoria del genere e quella del numero all'interno delle lingue cuscitiche (Afroasiatico). Attraverso un metodo tipologico (interlinguistico), si sono conseguiti due tipi di risultati: un primo di stampo teorico e un secondo di stampo tipologico-areale. Da un punto di vista teorico, esistono tre peculiarità: la natura morfologica del numero, la presenza di un terzo valore di genere e la polarità di genere. Per prima cosa, utilizzando i criteri di distinzione tra flessione e derivazione proposti da Haspelmath (2002), si è dimostrato che il numero in Cuscitico è di natura derivazionale perché possiede molte più caratteristiche proprie della derivazione rispetto a quelle della flessione (ad es.: scarsa rilevanza sintattica, opzionalità, iterabilità). Di conseguenza è meglio adoperare i termini singolativo-plurativo (tipici della derivazione) rispetto a quelli classici singolare-plurale. Il secondo aspetto riguarda il genere. In Cuscitico esistono due diversi sistemi: quello a due valori e quello a tre valori. Il primo è composto dai valori maschile e femminile; il secondo, invece, è formato da maschile, femminile e da un terzo valore detto plurale. Si è dimostrato che questo termine è adeguato al comportamento che i nomi di genere plurale hanno nell'accordo con i modificatori nel SN, ma soprattutto in quello soggetto-verbo. In Cuscitico quest'ultimo tipo di accordo avviene con il genere e non con il numero, considerando questo aspetto e il fatto che i nomi di genere plurale necessitano di una forma verbale alla 3PL, indipendentemente dal valore di numero che presentano, è oppurtuno parlare di genere plurale e non di altri tipi di valore (come ad es. neutro). Un'altra caratteristica del genere è la cosiddetta gender polarity: questo fenomeno consiste nel cambio del valore di genere nel nome al mutare di quello di numero; ad es.: una forma base maschile può diventare femminile quando viene derivata al plurativo, oppure una forma di genere plurale può essere femminile quando è derivato al singolativo. Partendo da queste tre caratteristiche si può ipotizzare che la correlazione tra il genere e il numero avvenga al plurale. Nonostante si tratti di un valore di genere possiede anche un certo valore di numero: infatti, molti nomi plurali hanno un significato inerente di pluralità (numero), senza essere formalmente plurativi. Per quanto riguarda il livello tipologico-areale, si è notato come la distribuzione geografica dei vari sistemi (in particolare quelli di numero e di genere/numero) segua quella delle subaree linguistiche (che formano la macroarea dell'Africa Nord-Orientale) identificate da Zaborski (1991) e pertanto possano essere considerati come tratti areali e non genetici. Infine, considerando che i sistemi più complessi risultano essere posizionati nel Sud-Ovest dell'Etiopia (Subarea Sagan) mentre man mano che ci si allontana i sistemi tendono a semplificarsi, si può anche ipotizzare che le innovazioni appena descritte si siano espanse a partire proprio dalla Subarea Sagan, teoria confermata anche da Heine (1978) e Sasse (1986). In conclusione, si può affermare che le categorie di genere e di numero siano in qualche modo collegate dal valore di genere plurale e questo tipo di fenomeno sembra essere nato e, in un secondo momento, espanso a partire dalle lingue che si trovano nella Subarea Sagan (in particolare quelle Dullay e le Konsoidi).

La correlazione tra genere e numero nelle lingue cuscitiche: un approccio tipologico

MATTIOLA, SIMONE
2012/2013

Abstract

Questa tesi di laurea studia le particolarità e la correlazione che intercorrono tra la categoria del genere e quella del numero all'interno delle lingue cuscitiche (Afroasiatico). Attraverso un metodo tipologico (interlinguistico), si sono conseguiti due tipi di risultati: un primo di stampo teorico e un secondo di stampo tipologico-areale. Da un punto di vista teorico, esistono tre peculiarità: la natura morfologica del numero, la presenza di un terzo valore di genere e la polarità di genere. Per prima cosa, utilizzando i criteri di distinzione tra flessione e derivazione proposti da Haspelmath (2002), si è dimostrato che il numero in Cuscitico è di natura derivazionale perché possiede molte più caratteristiche proprie della derivazione rispetto a quelle della flessione (ad es.: scarsa rilevanza sintattica, opzionalità, iterabilità). Di conseguenza è meglio adoperare i termini singolativo-plurativo (tipici della derivazione) rispetto a quelli classici singolare-plurale. Il secondo aspetto riguarda il genere. In Cuscitico esistono due diversi sistemi: quello a due valori e quello a tre valori. Il primo è composto dai valori maschile e femminile; il secondo, invece, è formato da maschile, femminile e da un terzo valore detto plurale. Si è dimostrato che questo termine è adeguato al comportamento che i nomi di genere plurale hanno nell'accordo con i modificatori nel SN, ma soprattutto in quello soggetto-verbo. In Cuscitico quest'ultimo tipo di accordo avviene con il genere e non con il numero, considerando questo aspetto e il fatto che i nomi di genere plurale necessitano di una forma verbale alla 3PL, indipendentemente dal valore di numero che presentano, è oppurtuno parlare di genere plurale e non di altri tipi di valore (come ad es. neutro). Un'altra caratteristica del genere è la cosiddetta gender polarity: questo fenomeno consiste nel cambio del valore di genere nel nome al mutare di quello di numero; ad es.: una forma base maschile può diventare femminile quando viene derivata al plurativo, oppure una forma di genere plurale può essere femminile quando è derivato al singolativo. Partendo da queste tre caratteristiche si può ipotizzare che la correlazione tra il genere e il numero avvenga al plurale. Nonostante si tratti di un valore di genere possiede anche un certo valore di numero: infatti, molti nomi plurali hanno un significato inerente di pluralità (numero), senza essere formalmente plurativi. Per quanto riguarda il livello tipologico-areale, si è notato come la distribuzione geografica dei vari sistemi (in particolare quelli di numero e di genere/numero) segua quella delle subaree linguistiche (che formano la macroarea dell'Africa Nord-Orientale) identificate da Zaborski (1991) e pertanto possano essere considerati come tratti areali e non genetici. Infine, considerando che i sistemi più complessi risultano essere posizionati nel Sud-Ovest dell'Etiopia (Subarea Sagan) mentre man mano che ci si allontana i sistemi tendono a semplificarsi, si può anche ipotizzare che le innovazioni appena descritte si siano espanse a partire proprio dalla Subarea Sagan, teoria confermata anche da Heine (1978) e Sasse (1986). In conclusione, si può affermare che le categorie di genere e di numero siano in qualche modo collegate dal valore di genere plurale e questo tipo di fenomeno sembra essere nato e, in un secondo momento, espanso a partire dalle lingue che si trovano nella Subarea Sagan (in particolare quelle Dullay e le Konsoidi).
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