I progressi della medicina, il processo di secolarizzazione, l'attuale contesto culturale e sociale, hanno contribuito a far si che l'eutanasia sia una delle tematiche più divergenti e dibattute della nostra epoca. Nel primo capitolo verranno riassunte e mostrate le varie opinioni facenti parte della storia e il loro peso nell'evoluzione del pensiero umano. Oltre alla storia saranno presentate, inoltre, all'interno del I° capitolo, le conclusioni teleologiche delle più importanti religioni e cercherò di mettere a fuoco il ruolo che, l'eutanasia riveste all'interno di esse . Il dibattito sull'eutanasia ha coinvolto ampi settori di indagine, da quello giuridico, a quello filosofico, da quello teologico a quello medico, fino a comprendere sempre più ampi settori dell'opinione pubblica, assumendo i connotati di una questione che né riesce a trovare una soluzione, né è capace di trovare un accordo unanime sul significato, sulla portata e sui sotto - problemi che tale pratica porta con sé. La solidarietà, l'autonomia e la stessa dignità umana depongono sia a favore che contro l'eutanasia: così, ad esempio, l'angelo della morte che aiuta a morire i malati terminali può apparire come un benefattore o come uno spietato criminale; il senso di solidarietà può giustificare sia le richieste di morte che andare contro di esse, configurando un dovere di intervento ad oltranza in ragione della tutela della vita umana. Il principio di dignità viene preso a fondamento sia da chi tende a legittimare le pratiche eutanasiche sia, nella situazione opposta, da chi afferma che la dignità si manifesti nell'accettazione della morte come fatto naturale. La ragione di questo paradosso dipende dall'essere la problematica dell'eutanasia, eccezionale, in quanto ogni situazione eutanasica è tipicamente una situazione non ordinaria ma di eccezione, in quanto ciascuna è dotata di un profilo individuale, non paragonabile a nessun altro profilo . Il secondo capitolo riguarderà l'analisi dettagliata della pratica eutanasica, da quella indiretta a quella attiva a quella passiva; avremo modo di verificare come il contesto medico sia diventato l'ambito privilegiato per l'applicazione della definizione e della pratica dell'eutanasia, in particolare avuto riguardo alla possibilità di attivare o sospendere trattamenti clinici o addirittura intervenire attivamente per concludere una vita. Tutto ciò alla luce dei progressi raggiunti dalle tecnologie mediche e dell'importanza data al concetto di autonomia dell'individuo: infatti, da una parte si è realizzata la possibilità di salvare vite umane; ma dall'altra si assiste all'insorgere di casi limite in cui individui, collegati a macchine per la rianimazione, continuano a vivere per mezzo e grazie a tale supporto artificiale, spesso senza poter mai riacquistare lo stato di coscienza o la possibilità di una vita di relazione, e ovviamente senza poter esprimere una volontà di rifiuto o accettazione dei trattamenti. Il ricorso a mezzi invasivi ha suscitato polemiche e dubbi circa la sua liceità: queste situazioni sconvolgono le categorie tradizionali del diritto e dell'etica , mettendo in moto istanze di positivizzazione legislativa e soprattutto affidando alla giurisprudenza il compito di individuare soluzioni tra l'attuale vuoto legislativo e il caso specifico e i principi in ordine ai comportamenti professionali e le scelte personali. Casi clinici spinosi, come quello di Eluano Englaro e Piergiorgio Welby, asse

EUTANASIA: CONQUISTA O SCONFITTA PER L'UOMO E PER IL DIRITTO?

REBOLDI, MARIO
2012/2013

Abstract

I progressi della medicina, il processo di secolarizzazione, l'attuale contesto culturale e sociale, hanno contribuito a far si che l'eutanasia sia una delle tematiche più divergenti e dibattute della nostra epoca. Nel primo capitolo verranno riassunte e mostrate le varie opinioni facenti parte della storia e il loro peso nell'evoluzione del pensiero umano. Oltre alla storia saranno presentate, inoltre, all'interno del I° capitolo, le conclusioni teleologiche delle più importanti religioni e cercherò di mettere a fuoco il ruolo che, l'eutanasia riveste all'interno di esse . Il dibattito sull'eutanasia ha coinvolto ampi settori di indagine, da quello giuridico, a quello filosofico, da quello teologico a quello medico, fino a comprendere sempre più ampi settori dell'opinione pubblica, assumendo i connotati di una questione che né riesce a trovare una soluzione, né è capace di trovare un accordo unanime sul significato, sulla portata e sui sotto - problemi che tale pratica porta con sé. La solidarietà, l'autonomia e la stessa dignità umana depongono sia a favore che contro l'eutanasia: così, ad esempio, l'angelo della morte che aiuta a morire i malati terminali può apparire come un benefattore o come uno spietato criminale; il senso di solidarietà può giustificare sia le richieste di morte che andare contro di esse, configurando un dovere di intervento ad oltranza in ragione della tutela della vita umana. Il principio di dignità viene preso a fondamento sia da chi tende a legittimare le pratiche eutanasiche sia, nella situazione opposta, da chi afferma che la dignità si manifesti nell'accettazione della morte come fatto naturale. La ragione di questo paradosso dipende dall'essere la problematica dell'eutanasia, eccezionale, in quanto ogni situazione eutanasica è tipicamente una situazione non ordinaria ma di eccezione, in quanto ciascuna è dotata di un profilo individuale, non paragonabile a nessun altro profilo . Il secondo capitolo riguarderà l'analisi dettagliata della pratica eutanasica, da quella indiretta a quella attiva a quella passiva; avremo modo di verificare come il contesto medico sia diventato l'ambito privilegiato per l'applicazione della definizione e della pratica dell'eutanasia, in particolare avuto riguardo alla possibilità di attivare o sospendere trattamenti clinici o addirittura intervenire attivamente per concludere una vita. Tutto ciò alla luce dei progressi raggiunti dalle tecnologie mediche e dell'importanza data al concetto di autonomia dell'individuo: infatti, da una parte si è realizzata la possibilità di salvare vite umane; ma dall'altra si assiste all'insorgere di casi limite in cui individui, collegati a macchine per la rianimazione, continuano a vivere per mezzo e grazie a tale supporto artificiale, spesso senza poter mai riacquistare lo stato di coscienza o la possibilità di una vita di relazione, e ovviamente senza poter esprimere una volontà di rifiuto o accettazione dei trattamenti. Il ricorso a mezzi invasivi ha suscitato polemiche e dubbi circa la sua liceità: queste situazioni sconvolgono le categorie tradizionali del diritto e dell'etica , mettendo in moto istanze di positivizzazione legislativa e soprattutto affidando alla giurisprudenza il compito di individuare soluzioni tra l'attuale vuoto legislativo e il caso specifico e i principi in ordine ai comportamenti professionali e le scelte personali. Casi clinici spinosi, come quello di Eluano Englaro e Piergiorgio Welby, asse
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/56629