ABSTRACT INTRODUZIONE La Tubercolosi bacillifera è considerata una patologia severa, causa di numerosi problemi gestionali in ambito clinico. Molteplici risultano le difficoltà nel prendersi cura dei pazienti affetti da questa patologia, in particolar modo nel mettere in pratica i protocolli assistenziali in merito e nell'utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuale in modo corretto. OBIETTIVO Con questo lavoro si è cercato di analizzare e comprendere, tramite l'osservazione diretta effettuata presso la Struttura Complessa ¿Malattie Infettive e Tropicali¿ dell'A.S.O. Santa Croce e Carle di Cuneo, la gestione dell'assistenza al paziente affetto da Tubercolosi bacillifera, con particolare attenzione all'aderenza sull'impiego dei D.P.I. da parte degli infermieri, OSS e addetti alle pulizie. MATERIALI E METODI A supporto del presente elaborato, sono stati consultati specifici testi che trattano la malattia dal punto di vista clinico, estrapolati letterari analizzanti la problematica dal punto di vista gestionale nonché svariati siti Internet, tra cui quelli del Ministero della Salute e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. E' stata compilata inoltre una griglia per la raccolta dati circa l'utilizzo dei D.P.I. RISULTATI E CONCLUSIONI A termine del seguente elaborato, sono emerse concause aggravanti, alla già critica e difficoltosa per sua natura, cura della patologia. In merito all'osservazione sul corretto utilizzo dei D.P.I., si evidenzia quanto gli stessi siano giustamente studiati, aggiornati ed appropriati nelle regolamentazioni. 1 Nel contempo è emerso come gli stessi vengano talvolta poco considerati e soprattutto sottovalutati dagli operatori sanitari durante l'assistenza al paziente con tubercolosi, mettendo a rischio la propria ed altrui incolumità. Dall'analisi eseguita in seguito alla raccolta dei dati è emerso che i più attenti ad effettuare una buona pratica assistenziale siano gli OSS, attenti nell'utilizzo corretto dei D.P.I. e anche scrupolosi nell'eseguire il lavaggio delle mani in ingresso e in uscita dalla camera di isolamento. Molto meno attenti nel rispettare i protocolli invece sono gli infermieri, i quali spesso omettono l'utilizzo del camice durante le pratiche assistenziali e, nella maggior parte dei casi, omettono di eseguire il lavaggio delle mani. Assolutamente inadempienti invece si mostrano gli addetti alle pulizie che non seguono totalmente i protocolli per l'utilizzo dei D.P.I. se non nell'utilizzo della maschera filtrante. Il necessario e duraturo periodo di isolamento del paziente sfocia spesso in forme depressive dello stesso, privato delle proprie quotidianità e costretto ad una forma di percezione di allontanamento psicofisico con il resto del mondo, che resta collegato esclusivamente attraverso una lastra di vetro od un microfono. La volontà di rifiuto delle appropriate terapie, percentualmente molto diffusa, è strettamente collegata al perdurare di tale situazione. L'infermiere ha il compito, a volte non semplice, di supportare anche psicologicamente l'interessato, infondendogli fiducia, spronandolo a combattere e facendolo sentire non distaccato dalla vita ma semplicemente e momentaneamente allontanato da ciò che nuoce a se stesso ed ai suoi cari.

LA VALUTAZIONE DELL'ADERENZA AI PROTOCOLLI ASSISTENZIALI PER IL PAZIENTE AFFETTO DA TUBERCOLOSI BACILLIFERA

PIANA, CRISTINA
2012/2013

Abstract

ABSTRACT INTRODUZIONE La Tubercolosi bacillifera è considerata una patologia severa, causa di numerosi problemi gestionali in ambito clinico. Molteplici risultano le difficoltà nel prendersi cura dei pazienti affetti da questa patologia, in particolar modo nel mettere in pratica i protocolli assistenziali in merito e nell'utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuale in modo corretto. OBIETTIVO Con questo lavoro si è cercato di analizzare e comprendere, tramite l'osservazione diretta effettuata presso la Struttura Complessa ¿Malattie Infettive e Tropicali¿ dell'A.S.O. Santa Croce e Carle di Cuneo, la gestione dell'assistenza al paziente affetto da Tubercolosi bacillifera, con particolare attenzione all'aderenza sull'impiego dei D.P.I. da parte degli infermieri, OSS e addetti alle pulizie. MATERIALI E METODI A supporto del presente elaborato, sono stati consultati specifici testi che trattano la malattia dal punto di vista clinico, estrapolati letterari analizzanti la problematica dal punto di vista gestionale nonché svariati siti Internet, tra cui quelli del Ministero della Salute e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. E' stata compilata inoltre una griglia per la raccolta dati circa l'utilizzo dei D.P.I. RISULTATI E CONCLUSIONI A termine del seguente elaborato, sono emerse concause aggravanti, alla già critica e difficoltosa per sua natura, cura della patologia. In merito all'osservazione sul corretto utilizzo dei D.P.I., si evidenzia quanto gli stessi siano giustamente studiati, aggiornati ed appropriati nelle regolamentazioni. 1 Nel contempo è emerso come gli stessi vengano talvolta poco considerati e soprattutto sottovalutati dagli operatori sanitari durante l'assistenza al paziente con tubercolosi, mettendo a rischio la propria ed altrui incolumità. Dall'analisi eseguita in seguito alla raccolta dei dati è emerso che i più attenti ad effettuare una buona pratica assistenziale siano gli OSS, attenti nell'utilizzo corretto dei D.P.I. e anche scrupolosi nell'eseguire il lavaggio delle mani in ingresso e in uscita dalla camera di isolamento. Molto meno attenti nel rispettare i protocolli invece sono gli infermieri, i quali spesso omettono l'utilizzo del camice durante le pratiche assistenziali e, nella maggior parte dei casi, omettono di eseguire il lavaggio delle mani. Assolutamente inadempienti invece si mostrano gli addetti alle pulizie che non seguono totalmente i protocolli per l'utilizzo dei D.P.I. se non nell'utilizzo della maschera filtrante. Il necessario e duraturo periodo di isolamento del paziente sfocia spesso in forme depressive dello stesso, privato delle proprie quotidianità e costretto ad una forma di percezione di allontanamento psicofisico con il resto del mondo, che resta collegato esclusivamente attraverso una lastra di vetro od un microfono. La volontà di rifiuto delle appropriate terapie, percentualmente molto diffusa, è strettamente collegata al perdurare di tale situazione. L'infermiere ha il compito, a volte non semplice, di supportare anche psicologicamente l'interessato, infondendogli fiducia, spronandolo a combattere e facendolo sentire non distaccato dalla vita ma semplicemente e momentaneamente allontanato da ciò che nuoce a se stesso ed ai suoi cari.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/56622