La tesi è volta ad approfondire il ruolo della donna all' interno della Chiesa Cattolica Romana e in particolare a verificare se si pone in tale contesto una questione femminile . Infatti a fronte di un principio di uguaglianza , proclamato e attuato nella Chiesa , la sua organizzazione istituzionale esclude le donne dalla possibilità di ricevere gli ordini sacri , con ciò negando ad esse , per come essa è strutturata , la possibilità di assumere un ruolo attivo all' interno della Chiesa Istituzione e rendendola di fatto un' Istituzione "maschile " . L'analisi è volta a capire come la Chiesa riesca a conciliare queste due norme (uguaglianza della donna rispetto all'uomo da un lato e ordinazione sacerdotale consentita solo agli uomini dall'altro) all' interno del proprio impianto normativo e su quali ragioni in particolare essa fondi la propria scelta di negare l'ammissione sacerdotale alle donne. Si sono pertanto analizzati i due documenti più significativi e recenti sul tema del ruolo della donna nella Chiesa che sono la Dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede ¿Inter Insignores¿ , Dichiarazione circa l' ammissione delle donne al Sacerdozio ( 1976 ) e la Lettera Apostolica del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II ¿Mulieris Dignitatem¿ sulla Dignità e vocazione della donna ( 1988 ). Per comprendere appieno tale organizzazione e il corretto impianto normativo su cui tali norme si poggiano , non si è potuto però prescindere da una breve analisi relativa alle fonti del diritto canonico, soffermandosi sulla particolare e significativa valenza che al suo interno ricopre il diritto divino. Ho ritenuto infine utile e interessante , per comprendere meglio i termini della questione, svolgere un'analisi comparata con la Chiesa Cattolica Anglicana in quanto tale Chiesa, pur poggiando su una stessa comunione di fede con la Chiesa di Roma (ed avendo le stesse fonti normative) giunge sulla questione dell' ordinamento sacerdotale ad una conclusione opposta, consentendo alle donne l'accesso al sacerdozio e recentemente all' episcopato, proprio in ottemperanza e rispetto del principio di uguaglianza. Alla fine della trattazione emerge come i due sistemi risultano essere coerenti ciascuno con il proprio impianto normativo e come la conclusione diversa sia resa possibile in ultima analisi proprio dalla diversa storia della fondazione delle due Chiese e in particolare dalle origini della scissione della Chiesa Anglicana dalla Chiesa Romana. Da tutta l'analisi emerge però , pur a fronte di un impianto normativo coerente della Chiesa Romana , una fragilità degli argomenti sostanziali addotti dalla Chiesa di Roma a supporto della propria tesi e come rimanga aperta , anche all'interno di tale scelta , una questione femminile di fondo , in quanto , pur in assenza dell'ordinazione sacerdotale , sarebbe possibile e auspicabile allargare la partecipazione delle donne nell' Istituzione , in modo che il sentire femminile possa essere maggiormente presente nella Chiesa , in linea con la strada delineata dal Concilio Vaticano II
Funzione della donna nella Chiesa Cattolica Romana .Esempio dell'ordinazione sacerdotale.
LINARI, MICAELA
2011/2012
Abstract
La tesi è volta ad approfondire il ruolo della donna all' interno della Chiesa Cattolica Romana e in particolare a verificare se si pone in tale contesto una questione femminile . Infatti a fronte di un principio di uguaglianza , proclamato e attuato nella Chiesa , la sua organizzazione istituzionale esclude le donne dalla possibilità di ricevere gli ordini sacri , con ciò negando ad esse , per come essa è strutturata , la possibilità di assumere un ruolo attivo all' interno della Chiesa Istituzione e rendendola di fatto un' Istituzione "maschile " . L'analisi è volta a capire come la Chiesa riesca a conciliare queste due norme (uguaglianza della donna rispetto all'uomo da un lato e ordinazione sacerdotale consentita solo agli uomini dall'altro) all' interno del proprio impianto normativo e su quali ragioni in particolare essa fondi la propria scelta di negare l'ammissione sacerdotale alle donne. Si sono pertanto analizzati i due documenti più significativi e recenti sul tema del ruolo della donna nella Chiesa che sono la Dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede ¿Inter Insignores¿ , Dichiarazione circa l' ammissione delle donne al Sacerdozio ( 1976 ) e la Lettera Apostolica del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II ¿Mulieris Dignitatem¿ sulla Dignità e vocazione della donna ( 1988 ). Per comprendere appieno tale organizzazione e il corretto impianto normativo su cui tali norme si poggiano , non si è potuto però prescindere da una breve analisi relativa alle fonti del diritto canonico, soffermandosi sulla particolare e significativa valenza che al suo interno ricopre il diritto divino. Ho ritenuto infine utile e interessante , per comprendere meglio i termini della questione, svolgere un'analisi comparata con la Chiesa Cattolica Anglicana in quanto tale Chiesa, pur poggiando su una stessa comunione di fede con la Chiesa di Roma (ed avendo le stesse fonti normative) giunge sulla questione dell' ordinamento sacerdotale ad una conclusione opposta, consentendo alle donne l'accesso al sacerdozio e recentemente all' episcopato, proprio in ottemperanza e rispetto del principio di uguaglianza. Alla fine della trattazione emerge come i due sistemi risultano essere coerenti ciascuno con il proprio impianto normativo e come la conclusione diversa sia resa possibile in ultima analisi proprio dalla diversa storia della fondazione delle due Chiese e in particolare dalle origini della scissione della Chiesa Anglicana dalla Chiesa Romana. Da tutta l'analisi emerge però , pur a fronte di un impianto normativo coerente della Chiesa Romana , una fragilità degli argomenti sostanziali addotti dalla Chiesa di Roma a supporto della propria tesi e come rimanga aperta , anche all'interno di tale scelta , una questione femminile di fondo , in quanto , pur in assenza dell'ordinazione sacerdotale , sarebbe possibile e auspicabile allargare la partecipazione delle donne nell' Istituzione , in modo che il sentire femminile possa essere maggiormente presente nella Chiesa , in linea con la strada delineata dal Concilio Vaticano IIFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/56576