La prova finale riferisce dell'attività di ricerca effettuata presso la struttura di Medicina d'urgenza dell'Azienda Ospedaliera S.Croce e Carle di Cuneo, in particolare presso il Pronto Soccorso D.E.A. (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) dei casi clinici di intossicazione da funghi pervenuti nel periodo gennaio 2007/giugno 2011. L'indagine è stata condotta con lo scopo di determinare quantitativamente e, ove possibile, evidenziare le caratteristiche qualitative degli accessi al D.E.A. di pazienti con segni clinici riconducibili a intossicazioni alimentari per ingestione di funghi. A tal fine è stato consultato l'archivio informatico del Pronto Soccorso che, nel periodo temporale preso in considerazione ha avuto 344.517 accessi totali. Si è focalizzata l'attenzione nei confronti dei soli casi in cui era possibile evidenziare la responsabilità dei funghi nella comparsa della sintomatologia che aveva portato il paziente a rivolgersi al Pronto Soccorso. E' stata effettuata una prima ricerca utilizzando come parola chiave la descrizione dei sintomi che si manifestano più comunemente quali : nausea, vomito, dolore addominale. Il risultato ottenuto con tale procedura era numericamente troppo elevato e non mirato per quel che attiene all'oggetto dello studio. Un'ulteriore selezione con fungo o funghi come parola chiave all'interno del testo di descrizione dell'anamnesi ha evidenziato un totale di 126 casi. Si è proceduto, quindi, ad una valutazione caso per caso, al fine di estrapolare gli eventi con diagnosi certa, ossia quegli episodi effettivamente riconducibili ad intossicazioni alimentari conseguenti ad ingestione di funghi rivelatisi tossici. In effetti, nonostante in anamnesi, fosse stata dichiarata dal paziente l'assunzione di funghi, solo in 45 casi è stata dimostrata la relazione causa-effetto comprovata dalla diagnosi del medico. Per ciascuno dei 45 casi è stata redatta una scheda contenente, oltre a dati identificativi non sensibili, anamnesi, esame obiettivo, prestazioni ricevute al Pronto Soccorso, diagnosi, periodo di osservazione e dimissioni od eventuale ricovero. Per 44 casi è stato impossibile determinare con certezza le specie dei funghi responsabili sia per indicazioni generiche ed approssimative da parte dei pazienti sia per mancanza di materiale fungino su cui poter svolgere il lavoro di identificazione. In 12 episodi è stato fatto ricorso al Centro Antiveleni di Pavia. La maggior parte dei pazienti ha presentato sindromi a breve latenza (32 casi), in 7 casi sindromi a lunga latenza; in 6 casi non è stato possibile stabilire con certezza l'intervallo di tempo intercorso tra l'assunzione dei funghi e la comparsa dei sintomi. E' stato riportato un breve riassunto di 4 cartelle di ricovero al fine di comprendere come si presenta il decorso clinico e quali parametri biologici vengono presi in considerazione. Dall'esame dei suddetti casi è emerso che i funghi responsabili appartengono a specie riconosciute eduli e le cause delle intossicazioni sono spesso rappresentate da comportamenti errati del consumatore.
CASI CLINICI DI INTOSSICAZIONE DA FUNGHI PRESSO D.E.A. OSPEDALE S.CROCE E CARLE CUNEO
BOZZANO, EROS
2011/2012
Abstract
La prova finale riferisce dell'attività di ricerca effettuata presso la struttura di Medicina d'urgenza dell'Azienda Ospedaliera S.Croce e Carle di Cuneo, in particolare presso il Pronto Soccorso D.E.A. (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) dei casi clinici di intossicazione da funghi pervenuti nel periodo gennaio 2007/giugno 2011. L'indagine è stata condotta con lo scopo di determinare quantitativamente e, ove possibile, evidenziare le caratteristiche qualitative degli accessi al D.E.A. di pazienti con segni clinici riconducibili a intossicazioni alimentari per ingestione di funghi. A tal fine è stato consultato l'archivio informatico del Pronto Soccorso che, nel periodo temporale preso in considerazione ha avuto 344.517 accessi totali. Si è focalizzata l'attenzione nei confronti dei soli casi in cui era possibile evidenziare la responsabilità dei funghi nella comparsa della sintomatologia che aveva portato il paziente a rivolgersi al Pronto Soccorso. E' stata effettuata una prima ricerca utilizzando come parola chiave la descrizione dei sintomi che si manifestano più comunemente quali : nausea, vomito, dolore addominale. Il risultato ottenuto con tale procedura era numericamente troppo elevato e non mirato per quel che attiene all'oggetto dello studio. Un'ulteriore selezione con fungo o funghi come parola chiave all'interno del testo di descrizione dell'anamnesi ha evidenziato un totale di 126 casi. Si è proceduto, quindi, ad una valutazione caso per caso, al fine di estrapolare gli eventi con diagnosi certa, ossia quegli episodi effettivamente riconducibili ad intossicazioni alimentari conseguenti ad ingestione di funghi rivelatisi tossici. In effetti, nonostante in anamnesi, fosse stata dichiarata dal paziente l'assunzione di funghi, solo in 45 casi è stata dimostrata la relazione causa-effetto comprovata dalla diagnosi del medico. Per ciascuno dei 45 casi è stata redatta una scheda contenente, oltre a dati identificativi non sensibili, anamnesi, esame obiettivo, prestazioni ricevute al Pronto Soccorso, diagnosi, periodo di osservazione e dimissioni od eventuale ricovero. Per 44 casi è stato impossibile determinare con certezza le specie dei funghi responsabili sia per indicazioni generiche ed approssimative da parte dei pazienti sia per mancanza di materiale fungino su cui poter svolgere il lavoro di identificazione. In 12 episodi è stato fatto ricorso al Centro Antiveleni di Pavia. La maggior parte dei pazienti ha presentato sindromi a breve latenza (32 casi), in 7 casi sindromi a lunga latenza; in 6 casi non è stato possibile stabilire con certezza l'intervallo di tempo intercorso tra l'assunzione dei funghi e la comparsa dei sintomi. E' stato riportato un breve riassunto di 4 cartelle di ricovero al fine di comprendere come si presenta il decorso clinico e quali parametri biologici vengono presi in considerazione. Dall'esame dei suddetti casi è emerso che i funghi responsabili appartengono a specie riconosciute eduli e le cause delle intossicazioni sono spesso rappresentate da comportamenti errati del consumatore.File | Dimensione | Formato | |
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