Nella presente tesi daremo una lettura della Critica della Ragion Pura che mira a focalizzare il tema dell'incompletezza della conoscenza e della stessa ragione umana. Il criticismo verrà presentato come una ¿filosofia del limite¿ proprio in relazione a tale tematica e sosterremo che il concetto di ¿sublime¿, definito nella Critica del Giudizio, può esserne considerato la cifra. Sublime è, infatti, lo stato d'animo di un soggetto costretto a considerare l'insufficienza della propria immaginazione rispetto alle idee metafisiche che la ragione non si stanca mai di produrre. Il primo capitolo avrà dunque ad oggetto la prima e la terza delle Critiche di Kant, lette in questa prospettiva. Non a caso, tuttavia, precedentemente abbiamo usato il termine ¿incompletezza¿: esso intende richiamare i celebri due teoremi dimostrati dal logico K. Gӧdel nel 1931 che crediamo di poter interpretare in consonanza con la filosofia kantiana quale l'abbiamo presentata. Lo scopo di tale accostamento è suffragare la prospettiva kantiana mediante uno dei più importanti sviluppi scientifici del Novecento; non nascondiamo che questo punto possa essere problematico e, onde evitare di incorrere in ragionamenti superficiali, abbiamo dedicato un corposo secondo capitolo a una presentazione per quanto possibile tecnica dei teoremi di Gӧdel. A questo quadro va ancora aggiunto il suo ultimo ed essenziale tassello: Lyotard e la sua concezione del postmoderno, sviluppata nelle opere La Condizione Postmoderna e Il postmoderno Spiegato ai Bambini, cui faremo più volte riferimento. Dalla prima ricaviamo i due temi centrali del nostro terzo capitolo: 1) L'insufficienza e l'inadeguatezza di ogni legittimazione metafisica del discorso scientifico, conseguenti alla disillusione nei confronti di quelli che Lyotard chiama i Grands Récits, costringono la scienza a esplicitare i propri presupposti in un meta-discorso. Così assistiamo alla nascita di una meta-matematica, di una meta-logica e di una ¿scienza della scienza¿, per dir così, che non possono ignorare i teoremi di incompletezza di Gӧdel. 2) Il nesso importante fra i modi di legittimazione del sapere e del potere: così come nella scienza il consenso è solo uno stato delle discussioni (non lo scopo finale), mentre sono i dissensi radicali a produrre, nel lungo termine, i frutti più preziosi, anche nella società il consenso non è l'obiettivo che deve catalizzare l'azione politica. È, piuttosto, la possibilità del dissenso nella discussione pubblica a misurare la libertà di un sistema e le sue possibilità di sopravvivenza in un mondo ormai sempre più dinamico. Nel Postmoderno Spiegato ai Bambini Lyotard si riferisce espressamente al sublime kantiano come insufficienza dell'immaginazione umana a presentare la totalità e ci consente di proporre il collegamento fra tale sentimento estetico e l'incompletezza della ragione (impegnata nei meta-discorsi legittimanti), nonché di derivarne quella stessa conseguenza fondamentale sul piano politico già prefigurata poco sopra: la società aperta. Se, infatti, nessuna società è descrivibile come una unità sintetica incondizionata (per usare il lessico kantiano), ossia come totalità, nessuna soluzione politica potrà ritenersi perfetta e completa, ma dovrà sempre essere soggetta alla discussione critica e ad eventuali revisioni. Dovrà cioè costruire quelle istituzioni che permettono questa prassi dei discorsi, che noi chiamiamo ¿democratica¿.

Dalla Ragione Critica all'Incompletezza della Ragione: il Significato del Sublime nella Concezione lyotardiana del Postmoderno.

VEGETTI, LUCA
2011/2012

Abstract

Nella presente tesi daremo una lettura della Critica della Ragion Pura che mira a focalizzare il tema dell'incompletezza della conoscenza e della stessa ragione umana. Il criticismo verrà presentato come una ¿filosofia del limite¿ proprio in relazione a tale tematica e sosterremo che il concetto di ¿sublime¿, definito nella Critica del Giudizio, può esserne considerato la cifra. Sublime è, infatti, lo stato d'animo di un soggetto costretto a considerare l'insufficienza della propria immaginazione rispetto alle idee metafisiche che la ragione non si stanca mai di produrre. Il primo capitolo avrà dunque ad oggetto la prima e la terza delle Critiche di Kant, lette in questa prospettiva. Non a caso, tuttavia, precedentemente abbiamo usato il termine ¿incompletezza¿: esso intende richiamare i celebri due teoremi dimostrati dal logico K. Gӧdel nel 1931 che crediamo di poter interpretare in consonanza con la filosofia kantiana quale l'abbiamo presentata. Lo scopo di tale accostamento è suffragare la prospettiva kantiana mediante uno dei più importanti sviluppi scientifici del Novecento; non nascondiamo che questo punto possa essere problematico e, onde evitare di incorrere in ragionamenti superficiali, abbiamo dedicato un corposo secondo capitolo a una presentazione per quanto possibile tecnica dei teoremi di Gӧdel. A questo quadro va ancora aggiunto il suo ultimo ed essenziale tassello: Lyotard e la sua concezione del postmoderno, sviluppata nelle opere La Condizione Postmoderna e Il postmoderno Spiegato ai Bambini, cui faremo più volte riferimento. Dalla prima ricaviamo i due temi centrali del nostro terzo capitolo: 1) L'insufficienza e l'inadeguatezza di ogni legittimazione metafisica del discorso scientifico, conseguenti alla disillusione nei confronti di quelli che Lyotard chiama i Grands Récits, costringono la scienza a esplicitare i propri presupposti in un meta-discorso. Così assistiamo alla nascita di una meta-matematica, di una meta-logica e di una ¿scienza della scienza¿, per dir così, che non possono ignorare i teoremi di incompletezza di Gӧdel. 2) Il nesso importante fra i modi di legittimazione del sapere e del potere: così come nella scienza il consenso è solo uno stato delle discussioni (non lo scopo finale), mentre sono i dissensi radicali a produrre, nel lungo termine, i frutti più preziosi, anche nella società il consenso non è l'obiettivo che deve catalizzare l'azione politica. È, piuttosto, la possibilità del dissenso nella discussione pubblica a misurare la libertà di un sistema e le sue possibilità di sopravvivenza in un mondo ormai sempre più dinamico. Nel Postmoderno Spiegato ai Bambini Lyotard si riferisce espressamente al sublime kantiano come insufficienza dell'immaginazione umana a presentare la totalità e ci consente di proporre il collegamento fra tale sentimento estetico e l'incompletezza della ragione (impegnata nei meta-discorsi legittimanti), nonché di derivarne quella stessa conseguenza fondamentale sul piano politico già prefigurata poco sopra: la società aperta. Se, infatti, nessuna società è descrivibile come una unità sintetica incondizionata (per usare il lessico kantiano), ossia come totalità, nessuna soluzione politica potrà ritenersi perfetta e completa, ma dovrà sempre essere soggetta alla discussione critica e ad eventuali revisioni. Dovrà cioè costruire quelle istituzioni che permettono questa prassi dei discorsi, che noi chiamiamo ¿democratica¿.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
705784_tesipostmodernopdf.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 656.51 kB
Formato Adobe PDF
656.51 kB Adobe PDF

Se sei interessato/a a consultare l'elaborato, vai nella sezione Home in alto a destra, dove troverai le informazioni su come richiederlo. I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Usare il seguente URL per citare questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/56493