Nel lavoro si procede a una rilettura del Panegirico di Plinio a Traiano, con l'intento di rendere evidente come l'autore attribuisca al ritratto del suo imperatore i connotati dell'optimus princeps. Entro la cornice di una gratiarum actio, scandita da regole formali ormai collaudate e pronta a divenire modello di analoghe operazioni future, Plinio il Giovane sembra ritagliarsi un ruolo ufficiale di consigliere politico, impegnato nel compito di precettore di chi detiene il potere. In apparenza si vorrebbe affidare al retore quello che in altra tradizione spettava al filosofo, reagendo in tal modo al declino dell'eloquentia. In realtà, il principe non ha bisogno, per ammissione dello stesso oratore, di esortazioni e consigli: per lo speculum principis non è necessario, in quanto fin dal suo primo apparire impersona tutte le virtù morali e civili. A Plinio non resta pertanto altro che descrivere la ricchezza e il valore di tale personalità, a cui sarà egli stesso, durante il proconsolato in Bitinia, a chiedere consigli sul modo di comportarsi di fronte all'insorgere di nuove emergenze.

Del principe e delle lettere: Traiano come Optimus Princeps.

ROGGERO, PAOLO
2011/2012

Abstract

Nel lavoro si procede a una rilettura del Panegirico di Plinio a Traiano, con l'intento di rendere evidente come l'autore attribuisca al ritratto del suo imperatore i connotati dell'optimus princeps. Entro la cornice di una gratiarum actio, scandita da regole formali ormai collaudate e pronta a divenire modello di analoghe operazioni future, Plinio il Giovane sembra ritagliarsi un ruolo ufficiale di consigliere politico, impegnato nel compito di precettore di chi detiene il potere. In apparenza si vorrebbe affidare al retore quello che in altra tradizione spettava al filosofo, reagendo in tal modo al declino dell'eloquentia. In realtà, il principe non ha bisogno, per ammissione dello stesso oratore, di esortazioni e consigli: per lo speculum principis non è necessario, in quanto fin dal suo primo apparire impersona tutte le virtù morali e civili. A Plinio non resta pertanto altro che descrivere la ricchezza e il valore di tale personalità, a cui sarà egli stesso, durante il proconsolato in Bitinia, a chiedere consigli sul modo di comportarsi di fronte all'insorgere di nuove emergenze.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/56484