Esistono diverse piante e alghe che possono interferire con la funzionalità della tiroide e per questo in fitoterapia sono utilizzate per alcune patologie della ghiandola. Il Fucus vesiculosus, la Laminaria digitata e l' Undaria pinnatifida sono tre alghe ricche di iodio inorganico e possono essere efficaci nella prevenzione del gozzo e per le forme di ipotiroidismo (1). Dosaggi non adeguati possono determinare palpitazioni, insonnia, agitazione in genere transitori, per cui è sconsigliato l'uso in individui ipertiroidei. Anche l' Eleutherococcus senticosus e la Griffonia simplicifolia rispettivamente, un tonico adattogeno e un'antidepressivo naturale (grazie alla presenza nella griffonia, di precursori della serotonina), possono giovare all'ipotiroideo, che spesso manifesta sintomi come affaticamento mentale, fisico, emotivo a cui spesso si accompagnano sindromi depressive (2). L' Echinacea angustifolia e l' Echinacea purpurea sono indicate in fitoterapia nel trattamento delle tiroiditi, poiché la pianta stimola la fagocitosi e riduce le concentrazioni di mediatori infiammatori quali citochine. La soia (Glycine max), il marrubio d'acqua (Lycopus europaeus) e la melissa (Melissa officinalis) sono tre piante da utilizzare con cautela in soggetti con deficit della tiroide, in virtù delle loro azione antitiroidee (3). In particolare, queste piante contengono flavonoidi e acidi fenolici che, in numerosi studi in vitro hanno inibito l'attività della tireoperossidasi TPO, diminuendo i livelli ormonali della ghiandola tiroidea e causando eventualmente gozzo (4). Il farmacista come figura professionale conosce i prodotti naturali, le sue potenzialità ed eventuali tossicità e può consigliare il paziente con patologie tiroidee verso il rimedio più efficace, ma soprattutto più sicuro, al fine di evitare potenziali interazioni con la terapia farmacologica.
Prodotti naturali che interferiscono con la funzionalità della tiroide
LAROSA, SARA ADRIANA
2011/2012
Abstract
Esistono diverse piante e alghe che possono interferire con la funzionalità della tiroide e per questo in fitoterapia sono utilizzate per alcune patologie della ghiandola. Il Fucus vesiculosus, la Laminaria digitata e l' Undaria pinnatifida sono tre alghe ricche di iodio inorganico e possono essere efficaci nella prevenzione del gozzo e per le forme di ipotiroidismo (1). Dosaggi non adeguati possono determinare palpitazioni, insonnia, agitazione in genere transitori, per cui è sconsigliato l'uso in individui ipertiroidei. Anche l' Eleutherococcus senticosus e la Griffonia simplicifolia rispettivamente, un tonico adattogeno e un'antidepressivo naturale (grazie alla presenza nella griffonia, di precursori della serotonina), possono giovare all'ipotiroideo, che spesso manifesta sintomi come affaticamento mentale, fisico, emotivo a cui spesso si accompagnano sindromi depressive (2). L' Echinacea angustifolia e l' Echinacea purpurea sono indicate in fitoterapia nel trattamento delle tiroiditi, poiché la pianta stimola la fagocitosi e riduce le concentrazioni di mediatori infiammatori quali citochine. La soia (Glycine max), il marrubio d'acqua (Lycopus europaeus) e la melissa (Melissa officinalis) sono tre piante da utilizzare con cautela in soggetti con deficit della tiroide, in virtù delle loro azione antitiroidee (3). In particolare, queste piante contengono flavonoidi e acidi fenolici che, in numerosi studi in vitro hanno inibito l'attività della tireoperossidasi TPO, diminuendo i livelli ormonali della ghiandola tiroidea e causando eventualmente gozzo (4). Il farmacista come figura professionale conosce i prodotti naturali, le sue potenzialità ed eventuali tossicità e può consigliare il paziente con patologie tiroidee verso il rimedio più efficace, ma soprattutto più sicuro, al fine di evitare potenziali interazioni con la terapia farmacologica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/56450