Il lavoro presentato all'interno di questa tesi di laurea vuole essere un'attenta analisi linguistica dello Sponsus (o Mistero delle vergini prudenti e delle vergini stolte), celebre testo teatrale trasmesso dal manoscritto Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 1139, proveniente dall'abbazia di San Marziale di Limoges. L'opera si colloca, secondo l'opinione concorde della critica, fra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo. Lo studio di questo testo si struttura in due capitoli. Il primo di essi è uno spoglio selettivo del testo, negli ambiti fonetico e morfologico. Si trova, dunque, una prima parte in cui sono elencati i fenomeni grafico-fonetici del vocalismo, a loro volta raggruppati in vocalismo tonico e atono e ancora suddivisi in paragrafi, che distinguono l'evoluzione della base latina in questione. Il medesimo schema è servito per il sottocapitolo successivo, dedicato al consonantismo, ripartito in iniziale, interno, finale e nessi consonantici. Lo spoglio si conclude con l'analisi della morfologia nominale e verbale e con una nota lessicale. Per ogni tratto analizzato è riportato un commento linguistico, che riunisce in forma condensata le argomentazioni dei tre più importanti studiosi dello Sponsus, ovvero, Cloetta, Thomas e Avalle. Naturalmente, per poter disporre di un quadro sommario dello standard occitano, sono stati presi in considerazione i manuali correnti di grammatica della lingua d'oc. Ogni forma rilevante è stata analizzata e collocata in paragrafi che presentano come titolo il tratto linguistico in questione. Il carattere maiuscolo indica le basi latine, il segno grafico > il passaggio evolutivo e il carattere corsivo l'esito. Tutte le forme con un'origine non immediatamente deducibile sono affiancate dalla base latina dalla quale derivano. Inoltre, all'interno di ogni paragrafo le forme che manifestano un tratto uguale o simile sono state raggruppate e le voci in rima sono marcate con (r). Per lo spoglio del testo si è seguita l'edizione di Avalle (compresa la sua numerazione dei versi). Tutto il materiale linguistico del testo è stato raccolto nello spoglio, ma per la presentazione in questa tesi è stata fatta una selezione, che prende in considerazione solo gli esiti dissimili dallo standard occitano o quelli anche dello standard ma ritenuti importanti da Cloetta, Thomas e Avalle nei loro lavori. Il lavoro si conclude infine con il capitolo sul problema della localizzazione dello Sponsus, che dall'inizio divide la critica. Si è utilizzato come base di partenza il lavoro di Cloetta, a cui si sono affiancate le opinioni e le rettifiche di Thomas e di Avalle in merito alle tesi e alle argomentazioni sostenute dal primo. Si è cercato, per quanto possibile, di stabilire quale fosse l'ipotesi più verosimile, tenendo conto, ovviamente, anche dell'ordine cronologico in cui le ipotesi sono state formulate e dei confronti che questi autori hanno operato con altri testi coevi allo Sponsus. Il risultato di questa tesi è una visione d'insieme di tutti i fenomeni evolutivi rilevanti che interessano la localizzazione dello Sponsus. Attraverso questa prospettiva sono emerse numerose voci di difficile spiegazione: in questo testo infatti, nonostante la sua brevità, sono presenti tratti molto dissimili e tuttavia rilevanti dal punto di vista geolinguistico. Sebbene non si possa tuttora avere certezza riguardo al territorio a cui lo Sponsus appartiene, si confida di essere giunti a una soddisfacente illustrazione.
Analisi grafico-linguistica dell'antico testo occitano "Sponsus"
GIARDINA, ELENA
2011/2012
Abstract
Il lavoro presentato all'interno di questa tesi di laurea vuole essere un'attenta analisi linguistica dello Sponsus (o Mistero delle vergini prudenti e delle vergini stolte), celebre testo teatrale trasmesso dal manoscritto Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 1139, proveniente dall'abbazia di San Marziale di Limoges. L'opera si colloca, secondo l'opinione concorde della critica, fra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo. Lo studio di questo testo si struttura in due capitoli. Il primo di essi è uno spoglio selettivo del testo, negli ambiti fonetico e morfologico. Si trova, dunque, una prima parte in cui sono elencati i fenomeni grafico-fonetici del vocalismo, a loro volta raggruppati in vocalismo tonico e atono e ancora suddivisi in paragrafi, che distinguono l'evoluzione della base latina in questione. Il medesimo schema è servito per il sottocapitolo successivo, dedicato al consonantismo, ripartito in iniziale, interno, finale e nessi consonantici. Lo spoglio si conclude con l'analisi della morfologia nominale e verbale e con una nota lessicale. Per ogni tratto analizzato è riportato un commento linguistico, che riunisce in forma condensata le argomentazioni dei tre più importanti studiosi dello Sponsus, ovvero, Cloetta, Thomas e Avalle. Naturalmente, per poter disporre di un quadro sommario dello standard occitano, sono stati presi in considerazione i manuali correnti di grammatica della lingua d'oc. Ogni forma rilevante è stata analizzata e collocata in paragrafi che presentano come titolo il tratto linguistico in questione. Il carattere maiuscolo indica le basi latine, il segno grafico > il passaggio evolutivo e il carattere corsivo l'esito. Tutte le forme con un'origine non immediatamente deducibile sono affiancate dalla base latina dalla quale derivano. Inoltre, all'interno di ogni paragrafo le forme che manifestano un tratto uguale o simile sono state raggruppate e le voci in rima sono marcate con (r). Per lo spoglio del testo si è seguita l'edizione di Avalle (compresa la sua numerazione dei versi). Tutto il materiale linguistico del testo è stato raccolto nello spoglio, ma per la presentazione in questa tesi è stata fatta una selezione, che prende in considerazione solo gli esiti dissimili dallo standard occitano o quelli anche dello standard ma ritenuti importanti da Cloetta, Thomas e Avalle nei loro lavori. Il lavoro si conclude infine con il capitolo sul problema della localizzazione dello Sponsus, che dall'inizio divide la critica. Si è utilizzato come base di partenza il lavoro di Cloetta, a cui si sono affiancate le opinioni e le rettifiche di Thomas e di Avalle in merito alle tesi e alle argomentazioni sostenute dal primo. Si è cercato, per quanto possibile, di stabilire quale fosse l'ipotesi più verosimile, tenendo conto, ovviamente, anche dell'ordine cronologico in cui le ipotesi sono state formulate e dei confronti che questi autori hanno operato con altri testi coevi allo Sponsus. Il risultato di questa tesi è una visione d'insieme di tutti i fenomeni evolutivi rilevanti che interessano la localizzazione dello Sponsus. Attraverso questa prospettiva sono emerse numerose voci di difficile spiegazione: in questo testo infatti, nonostante la sua brevità, sono presenti tratti molto dissimili e tuttavia rilevanti dal punto di vista geolinguistico. Sebbene non si possa tuttora avere certezza riguardo al territorio a cui lo Sponsus appartiene, si confida di essere giunti a una soddisfacente illustrazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/56445