Il presente lavoro si concentra su due autori chiave dell'ottocento inglese: John Keats, che ha operato nei primi vent'anni del secolo di Vittoria, e William Morris, che ha vissuto e prodotto opere letterarie ed artistiche durante tutta la seconda metà del secolo. John Keats ha cominciato ad essere apprezzato e studiato soltanto alla metà degli anni '40, venti anni dopo la sua morte, anche grazie al movimento dei Pre-Raffaeliti, che hanno attinto alla sua poesia per trovare soggetti compatibili con l'idea di pittura che avevano sviluppato. Diversi critici storici e letterari hanno espresso l'idea che Keats abbia influenzato in modo consistente l'opera di Morris, molto vicino alla confraternita preraffaelita, forse anche più dei colleghi pittori. Tuttavia, fino ad oggi non vi è alcuno studio che indaga la natura di tale relazione, come si sia originata e sviluppata nell'opera dell'artista vittoriano. Questa tesi propone uno studio tematico sulle influenze, ma anche le differenze e le evoluzioni, che la poesia di Keats ha visto nel corpus letterario ed artistico di Morris. Sono stati isolati tre temi che Morris sembra recuperare dall'opera di Keats per rielaborarla alla luce dei suoi maggiori interessi: l'arte decorativa e l'impegno sociale. Il primo tema è quello degli oggetti d'arte, che in Keats emergono in "Ode on a Grecian Urn" e "Ode to a Nightingale" e in Morris nel saggio "The Lesser Arts" e nel romanzo utopico "News From nowhere". Il secondo tema analizza l'interesse dei due autori per il Medioevo, da cui entrambi recuperano delle eroine che soffrono per pene d'amore. In entrambi gli autori è presente una critica -seppur flebile in Keats- alla società moderna e al "mercato" matrimoniale in vigore in Inghilterra. I lavori analizzati in questo capitolo sono "Isabella" e "The Eve of St. Agnes" di Keats e "The Defence of Guenevere" e "La Belle Iseulte" di Morris. L'ultimo tema è quello dell'uso dei sogni in Keats e Morris: nonostante la vastità e complessità di tale argomento, che avrebbe potuto costituire una dissertazione a sè, si sono individuati tre campi di azione in cui i due autori mostrano similitudini. I lavori considerati per questo capitolo sono "Ode to a Nightingale", "Hyperion" e "The Fall of Hyperion: a Dream" di Keats e "News From Nowhere" e "The Earthly Paradise" di Morris.

Romanticismo Vittoriano: da John Keats a William Morris

REGGIO, ARIANNA
2012/2013

Abstract

Il presente lavoro si concentra su due autori chiave dell'ottocento inglese: John Keats, che ha operato nei primi vent'anni del secolo di Vittoria, e William Morris, che ha vissuto e prodotto opere letterarie ed artistiche durante tutta la seconda metà del secolo. John Keats ha cominciato ad essere apprezzato e studiato soltanto alla metà degli anni '40, venti anni dopo la sua morte, anche grazie al movimento dei Pre-Raffaeliti, che hanno attinto alla sua poesia per trovare soggetti compatibili con l'idea di pittura che avevano sviluppato. Diversi critici storici e letterari hanno espresso l'idea che Keats abbia influenzato in modo consistente l'opera di Morris, molto vicino alla confraternita preraffaelita, forse anche più dei colleghi pittori. Tuttavia, fino ad oggi non vi è alcuno studio che indaga la natura di tale relazione, come si sia originata e sviluppata nell'opera dell'artista vittoriano. Questa tesi propone uno studio tematico sulle influenze, ma anche le differenze e le evoluzioni, che la poesia di Keats ha visto nel corpus letterario ed artistico di Morris. Sono stati isolati tre temi che Morris sembra recuperare dall'opera di Keats per rielaborarla alla luce dei suoi maggiori interessi: l'arte decorativa e l'impegno sociale. Il primo tema è quello degli oggetti d'arte, che in Keats emergono in "Ode on a Grecian Urn" e "Ode to a Nightingale" e in Morris nel saggio "The Lesser Arts" e nel romanzo utopico "News From nowhere". Il secondo tema analizza l'interesse dei due autori per il Medioevo, da cui entrambi recuperano delle eroine che soffrono per pene d'amore. In entrambi gli autori è presente una critica -seppur flebile in Keats- alla società moderna e al "mercato" matrimoniale in vigore in Inghilterra. I lavori analizzati in questo capitolo sono "Isabella" e "The Eve of St. Agnes" di Keats e "The Defence of Guenevere" e "La Belle Iseulte" di Morris. L'ultimo tema è quello dell'uso dei sogni in Keats e Morris: nonostante la vastità e complessità di tale argomento, che avrebbe potuto costituire una dissertazione a sè, si sono individuati tre campi di azione in cui i due autori mostrano similitudini. I lavori considerati per questo capitolo sono "Ode to a Nightingale", "Hyperion" e "The Fall of Hyperion: a Dream" di Keats e "News From Nowhere" e "The Earthly Paradise" di Morris.
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