Hypertension is the risk factor responsible for the greatest number of deaths. Some theories in the context of psychosomatic suggested in the past a correlation between personality traits and cardiovascular diseases and recent studies have revived the relationship between personality, anxiety, insomnia and essential hypertension. The assumption of this study is that anxiety, sleep disorders and Type D personality (characterized by the combination of negative affectivity and social inhibition) may play an important role, although still little recognized, in the pathogenesis of essential hypertension. The aim of this cross-sectional study is to investigate the possible relationship between essential hypertension and (1) state and trait anxiety, (2) Type D personality and (3) insomnia within a sample of patients followed by general practitioners, by (a) comparing the group of patients with essential hypertension with one of non high-blood pressure sufferer patients and (b) evaluating the predictive value of essential hypertension. Five general practitioners joined the research project. The invitation to the study was orally proposed in the waiting room to all patients who have actively sought the general practitioner for a visit during the collection data period, corresponding to 21 working days. 274 patients completed Spielberger's State-Trate Anxiety Inventory (STAI-Y), Denollet's Type D Scale-14 (DS14) , Bastien's Insomnia Severity Index and a questionnaire for the collection of information regarding factors that may be associated with hypertension and theoretically constitute a confounding factor in the relationship to investigate. The collaboration of general practitioners was active and enthusiastic and ensured a participation rate of 72%. Some socio-demographic and clinical variables were significantly different between the group of hypertensive patients and that of non high-blood pressure sufferer patients. The two groups were different for the following features: Body Mass Index (BMI), age, family history, male gender, education level, employment, family unit, alcohol consumption and Type D personality. The latter was detected in 22% of the study population. The prevalence and / or the distribution of the predictors of hypertension known in literature and Type D personality were different between the two groups. The logistic regression models confirmed the role of strong predictors of the following factors: BMI, age, family history and male gender. Adjusted for these factors Type D personality also turns out to be a predictor of essential hypertension, although a weak one. The prevalence of state and trait anxiety and insomnia was not different between hypertensive and normotensive patients. These results, althought not fully corroborating the assumption of this study, represent a significant piece in the vast mosaic of scientific evidences that, trying to investigate the relationship between anxiety and hypertension, often collect conflicting conclusions. However, it is of considerable heuristic interest the finding that approximately half of the population that actively refers to the general practitioners has values of state anxiety and trait anxiety above the clinical cut-off. In conclusion, the present work showed the significant association between Type D personality and hypertension.
L'ipertensione arteriosa è il fattore di rischio responsabile del maggior numero di decessi. Alcune teorie nell'ambito della psicosomatica hanno ipotizzato in passato una correlazione tra tratti di personalità e patologia cardiovascolare e recenti studi hanno riportato in auge il rapporto tra personalità, ansia, insonnia e ipertensione essenziale. L'ipotesi allo studio oggetto di questa tesi è che ansia, disturbi del sonno e personalità di Tipo D (costrutto che nasce dalla combinazione di affettività negativa e inibizione sociale) possano avere un ruolo determinante, anche se ancora poco riconosciuto, nell'origine dell'ipertensione arteriosa essenziale. L'obiettivo dello studio osservazionale di prevalenza oggetto di questa tesi è indagare l'eventuale relazione esistente tra ipertensione essenziale e (1) ansia di stato e di tratto, (2) personalità di Tipo D e (3) insonnia all'interno di un campione di pazienti seguiti dalla medicina generale, (a) confrontando il gruppo di pazienti con ipertensione essenziale con uno di pazienti normotesi e (b) valutando il valore predittivo di ipertensione essenziale. Hanno aderito al progetto di ricerca cinque Medici di Medicina Generale. L'invito al progetto di studio è stato proposto oralmente in sala d' attesa a tutti i soggetti che hanno ricercato attivamente il medico di medicina generale per una visita durante il periodo di raccolta dati, corrispondente a 21 giorni lavorativi. Un totale di 274 soggetti ha completato lo State-Trate Anxiety Inventory (STAI-Y) di Spielberger e collaboratori, la Type D Scale-14 (DS14) di Denollet, il test Insomnia Severity Index di Bastien e collaboratori e un questionario per la raccolta di informazioni riguardanti fattori che possono essere associati all'ipertensione e costituire teoricamente un fattore di confondimento nella relazione che si intende indagare. La collaborazione attiva ed entusiasta dei Medici di Medicina Generale ha assicurato un tasso di partecipazione del 72%. Dal confronto delle variabili cliniche e socio demografiche sono emerse differenze tra il gruppo dei soggetti ipertesi e quello dei normotesi per quanto riguarda BMI, età media, familiarità, sesso maschile, titolo di studio, occupazione, nucleo familiare, consumo di alcool e personalità di Tipo D, rilevata quest' ultima nel 22% della popolazione in studio. Già a livello di frequenza e/o distribuzione i predittori di ipertensione noti in letteratura e la personalità di Tipo D differiscono tra i due gruppi. Nei modelli di regressione logistica viene confermato il ruolo di forti predittori dei seguenti fattori: BMI, età, familiarità e sesso maschile. Aggiustata per questi fattori anche la personalità di Tipo D emerge a predittore, se pur debole. Non è emersa alcuna differenza di prevalenza tra ipertesi e normotesi per quanto riguarda l'ansia di stato e di tratto e l'insonnia. Questi risultati, pur non avvalorando in toto l'ipotesi alla tesi in oggetto, rappresentano una significativa tessera nel vasto mosaico di evidenze scientifiche che, cercando di indagare la relazione tra ansia e ipertensione, rilevano conclusioni spesso contrastanti. È tuttavia di notevole interesse euristico la constatazione che circa metà della popolazione che fa riferimento attivamente alla medicina generale presenta valori di ansia di stato ed ansia di tratto superiori al cut-off clinico. In conclusione, dal presente lavoro è emersa la significativa associazione tra personalità di Tipo D e ipertensione arteriosa.
Ansia, affettività negativa, inibizione sociale e disturbi del sonno nel paziente con ipertensione essenziale. Uno studio di prevalenza.
GAMMINO, LORENZO
2012/2013
Abstract
L'ipertensione arteriosa è il fattore di rischio responsabile del maggior numero di decessi. Alcune teorie nell'ambito della psicosomatica hanno ipotizzato in passato una correlazione tra tratti di personalità e patologia cardiovascolare e recenti studi hanno riportato in auge il rapporto tra personalità, ansia, insonnia e ipertensione essenziale. L'ipotesi allo studio oggetto di questa tesi è che ansia, disturbi del sonno e personalità di Tipo D (costrutto che nasce dalla combinazione di affettività negativa e inibizione sociale) possano avere un ruolo determinante, anche se ancora poco riconosciuto, nell'origine dell'ipertensione arteriosa essenziale. L'obiettivo dello studio osservazionale di prevalenza oggetto di questa tesi è indagare l'eventuale relazione esistente tra ipertensione essenziale e (1) ansia di stato e di tratto, (2) personalità di Tipo D e (3) insonnia all'interno di un campione di pazienti seguiti dalla medicina generale, (a) confrontando il gruppo di pazienti con ipertensione essenziale con uno di pazienti normotesi e (b) valutando il valore predittivo di ipertensione essenziale. Hanno aderito al progetto di ricerca cinque Medici di Medicina Generale. L'invito al progetto di studio è stato proposto oralmente in sala d' attesa a tutti i soggetti che hanno ricercato attivamente il medico di medicina generale per una visita durante il periodo di raccolta dati, corrispondente a 21 giorni lavorativi. Un totale di 274 soggetti ha completato lo State-Trate Anxiety Inventory (STAI-Y) di Spielberger e collaboratori, la Type D Scale-14 (DS14) di Denollet, il test Insomnia Severity Index di Bastien e collaboratori e un questionario per la raccolta di informazioni riguardanti fattori che possono essere associati all'ipertensione e costituire teoricamente un fattore di confondimento nella relazione che si intende indagare. La collaborazione attiva ed entusiasta dei Medici di Medicina Generale ha assicurato un tasso di partecipazione del 72%. Dal confronto delle variabili cliniche e socio demografiche sono emerse differenze tra il gruppo dei soggetti ipertesi e quello dei normotesi per quanto riguarda BMI, età media, familiarità, sesso maschile, titolo di studio, occupazione, nucleo familiare, consumo di alcool e personalità di Tipo D, rilevata quest' ultima nel 22% della popolazione in studio. Già a livello di frequenza e/o distribuzione i predittori di ipertensione noti in letteratura e la personalità di Tipo D differiscono tra i due gruppi. Nei modelli di regressione logistica viene confermato il ruolo di forti predittori dei seguenti fattori: BMI, età, familiarità e sesso maschile. Aggiustata per questi fattori anche la personalità di Tipo D emerge a predittore, se pur debole. Non è emersa alcuna differenza di prevalenza tra ipertesi e normotesi per quanto riguarda l'ansia di stato e di tratto e l'insonnia. Questi risultati, pur non avvalorando in toto l'ipotesi alla tesi in oggetto, rappresentano una significativa tessera nel vasto mosaico di evidenze scientifiche che, cercando di indagare la relazione tra ansia e ipertensione, rilevano conclusioni spesso contrastanti. È tuttavia di notevole interesse euristico la constatazione che circa metà della popolazione che fa riferimento attivamente alla medicina generale presenta valori di ansia di stato ed ansia di tratto superiori al cut-off clinico. In conclusione, dal presente lavoro è emersa la significativa associazione tra personalità di Tipo D e ipertensione arteriosa.File | Dimensione | Formato | |
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