Comparing the literature with experimental research, the most critical issues in nursing to patients with eating disorders have been studied. The literature review examined the different interpretations of the body's concept in time and in space, getting back to the medieval times, during which the figures stood out among the anorexic saints. Women were beatified because of the ultimate sacrifice they subjected themselves to the death, in order to be reconciled with God. The anorexic women practiced a strict fasting, refusing to take any food. Eminent scholars arrived to a modern definition of the eating disorder, outlining the profile of the anorexic and bulimic sick today. After performing the semi-structured interviews to nurses in two different settings, it became evident how critical was the approach in taking care and nursing these patients. The results were compared and the best strategies have been illustrated to solve such critical issues. The objective of this thesis was to bring out the difficulties that still nurses experience when facing patients suffering an eating disorder. The experimental research was carried out by the group semi-structured interview to eleven nurses divided between the pilot centre of eating disorders in Turin, at the hospital ¿Le Molinette¿ and the mental health centres in Cuneo, Fossano and Savigliano. The interview was conducted in the settings during working hours: number of questions have been asked to each individual nurse. The assistance and the guidance in the diagnostic and therapeutic path provides some difficulties: since the beginning the relationship with the patient and his family produces obstacles and misunderstandings. The time of the meal and administration of therapy are ground for conflict between nurse and patient. Then the nurse should be properly prepared to deal with every possible situation, trying not to be discouraged and not always point to healing. It is not always possible to cure patients, but this should not demotivate the nurse to do the best to achieve the highest quality of life. Another critical issue put in evidence during the interviews is the burnout. To prevent this problem it is necessary to set a very good collaboration with the team and in particular a good personal preparation. The training of the nurses is one of the fundamental pillars for effective assistance to the patient and also one of the key points of this research: it is the tool that informs the operator about the perimeter of action and defines the role as a professional. Without this information, the nurse has not a clear view of the objectives to be pursued with the patient. The strategies are identified as following: a good preparation of the operator and the knowledge on how to use others and his own resources in assisting the patient is the very starting point. Another fundamental aspect of nursing care is the relationship. The other activities in which the nurse finds more resistance from the patients to be assisted are at meal and during the therapy administration. In both cases a relationship based on honesty and accurate communication allows us to clarify the doubts of the patient towards us and in what we are doing. At last, health education can be an instrument through which to spread information and clarification regarding eating disorder, providing a valuable contribution to the prevention of these diseases and for acceptance by these people of the medical care.
Dal confronto tra bibliografia e ricerca sperimentale, vengono indagate le maggiori criticità presenti nell'assistenza infermieristica al paziente con disturbo del comportamento alimentare. La letteratura esamina le diverse interpretazioni del concetto di corpo nel tempo e nello spazio fino ad arrivare all'epoca medioevale, in cui spiccano le figure delle sante anoressiche. Donne beatificate per il sacrificio estremo a cui si sono sottoposte fino alla morte per potersi riconciliare con Dio. Le anoressiche praticavano un rigido digiuno, rifiutandosi di assumere qualsiasi alimento. Da qui, grandi studiosi arrivano a una definizione moderna dei disturbi alimentari, delineando il profilo del malato anoressico e bulimico odierno. Dall'esecuzione delle interviste semi-strutturate al personale infermieristico in due setting differenti, emergono delle criticità nell'assistenza e nel percorso di cura con questi pazienti. Dal loro confronto vengono illustrate le migliori strategie d'azione. Lo scopo di questa tesi è descrivere le difficoltà che gli infermieri riscontrano nell'assistenza al paziente con disturbo alimentare. La ricerca sperimentale prevede l'intervista semi-strutturata di gruppo a undici infermieri suddivisi tra il centro pilota dei disturbi del comportamento alimentare di Torino presso l'ospedale Molinette e i centri di salute mentale di Cuneo, Fossano e Savigliano. A ogni singolo infermiere sono state poste alcune domande durante l'orario lavorativo. L'assistenza e l'accompagnamento nel percorso diagnostico terapeutico contano di alcune difficoltà: in primis, la relazione che si viene a instaurare con il paziente e la famiglia presenta ostacoli e incomprensioni. L'infermiere quindi deve essere preparato in modo adeguato ad affrontare ogni situazione possibile, cercando di non scoraggiarsi e di non puntare sempre alla guarigione. L'infermiere non deve rinunciare a dare il meglio di sé per poter raggiungere la miglior qualità di vita possibile per queste persone. Un'altra delle criticità emerse dalle interviste è il burnout. Per evitare questa problematica, è necessaria una buona collaborazione con l'equipe e soprattutto una buona preparazione personale. La formazione degli infermieri è uno dei pilastri fondamentali per un'assistenza efficace al paziente e uno dei punti chiave della mia ricerca: è infatti lo strumento che informa l'operatore riguardo il suo campo d'azione, delimita il suo ruolo di professionista, con cui l'infermiere ha chiari quelli che sono gli obiettivi da perseguire con il paziente. Dal lavoro di ricerca, le strategie individuate sono le seguenti: una buona preparazione dell'operatore e la conoscenza di come utilizzare le risorse e se stesso nell'assistenza al paziente. Altro elemento fondamentale dell'assistenza infermieristica è la relazione: se si ha una buona relazione con il malato e con la sua famiglia si è già a metà dell'opera. Le altre attività in cui l'infermiere riscontra più resistenze da parte dei pazienti sono il momento del pasto e la somministrazione della terapia. In entrambi i casi un rapporto basato sull'onestà e sulla comunicazione permette di chiarire i dubbi del malato nei nostri confronti e in ciò che stiamo facendo. Infine l'educazione sanitaria può essere uno strumento per diffondere informazioni e chiarificazioni in merito ai ¿disturbi alimentari¿, offrendo un valido contributo alla prevenzione di tali patologie e all'adesione da parte di queste persone alle cure mediche.
L'INFERMIERE E I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE. CRITICITA' E STRATEGIE DELL'ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE CON DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE.
CAPELLI, SILVIA
2012/2013
Abstract
Dal confronto tra bibliografia e ricerca sperimentale, vengono indagate le maggiori criticità presenti nell'assistenza infermieristica al paziente con disturbo del comportamento alimentare. La letteratura esamina le diverse interpretazioni del concetto di corpo nel tempo e nello spazio fino ad arrivare all'epoca medioevale, in cui spiccano le figure delle sante anoressiche. Donne beatificate per il sacrificio estremo a cui si sono sottoposte fino alla morte per potersi riconciliare con Dio. Le anoressiche praticavano un rigido digiuno, rifiutandosi di assumere qualsiasi alimento. Da qui, grandi studiosi arrivano a una definizione moderna dei disturbi alimentari, delineando il profilo del malato anoressico e bulimico odierno. Dall'esecuzione delle interviste semi-strutturate al personale infermieristico in due setting differenti, emergono delle criticità nell'assistenza e nel percorso di cura con questi pazienti. Dal loro confronto vengono illustrate le migliori strategie d'azione. Lo scopo di questa tesi è descrivere le difficoltà che gli infermieri riscontrano nell'assistenza al paziente con disturbo alimentare. La ricerca sperimentale prevede l'intervista semi-strutturata di gruppo a undici infermieri suddivisi tra il centro pilota dei disturbi del comportamento alimentare di Torino presso l'ospedale Molinette e i centri di salute mentale di Cuneo, Fossano e Savigliano. A ogni singolo infermiere sono state poste alcune domande durante l'orario lavorativo. L'assistenza e l'accompagnamento nel percorso diagnostico terapeutico contano di alcune difficoltà: in primis, la relazione che si viene a instaurare con il paziente e la famiglia presenta ostacoli e incomprensioni. L'infermiere quindi deve essere preparato in modo adeguato ad affrontare ogni situazione possibile, cercando di non scoraggiarsi e di non puntare sempre alla guarigione. L'infermiere non deve rinunciare a dare il meglio di sé per poter raggiungere la miglior qualità di vita possibile per queste persone. Un'altra delle criticità emerse dalle interviste è il burnout. Per evitare questa problematica, è necessaria una buona collaborazione con l'equipe e soprattutto una buona preparazione personale. La formazione degli infermieri è uno dei pilastri fondamentali per un'assistenza efficace al paziente e uno dei punti chiave della mia ricerca: è infatti lo strumento che informa l'operatore riguardo il suo campo d'azione, delimita il suo ruolo di professionista, con cui l'infermiere ha chiari quelli che sono gli obiettivi da perseguire con il paziente. Dal lavoro di ricerca, le strategie individuate sono le seguenti: una buona preparazione dell'operatore e la conoscenza di come utilizzare le risorse e se stesso nell'assistenza al paziente. Altro elemento fondamentale dell'assistenza infermieristica è la relazione: se si ha una buona relazione con il malato e con la sua famiglia si è già a metà dell'opera. Le altre attività in cui l'infermiere riscontra più resistenze da parte dei pazienti sono il momento del pasto e la somministrazione della terapia. In entrambi i casi un rapporto basato sull'onestà e sulla comunicazione permette di chiarire i dubbi del malato nei nostri confronti e in ciò che stiamo facendo. Infine l'educazione sanitaria può essere uno strumento per diffondere informazioni e chiarificazioni in merito ai ¿disturbi alimentari¿, offrendo un valido contributo alla prevenzione di tali patologie e all'adesione da parte di queste persone alle cure mediche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/56305