Questa tesi ha come obiettivo quello di analizzare il comportamento che tengono le grandi case di moda per rispettare l' ambiente. Troppe volte si è infatti sentito parlare di inquinamento delle acque, dei fiumi, dell'aria a causa delle attività industriali incuranti dei vincoli ambientali imposti. Ci soffermeremo sulla Cina e sul problema della produzione tessile imputata come maggiore responsabile dell'inquinamento delle risorse idriche di questo paese. Il pericolo maggiore è quello associato all'uso di sostanze chimiche persistenti (che non si degradano facilmente nell'ambiente) e bioaccumulanti (che possono accumularsi nella catena alimentare e avere effetti gravi sugli organismi che le ingeriscono)che vengono usate nel processo di produzione e che finiscono attraverso gli scarichi nelle acque dei più grandi fiumi e laghi cinesi. Ci soffermeremo anche sulle iniziative delle organizzazioni ambientalistiche e sulla risposta degli stessi manager di queste aziende oggetto dell'inchiesta, spesso interessati più alla mole di produzione che alla risoluzione di questo problema. Molte volte infatti le promesse di un futuro più ¿pulito¿ finiscono per diventare più degli slogan aziendali che azioni vere e proprie. La prima parte della tesi cercherà di spiegare le cause e i motivi che hanno provocato questo fenomeno in Cina. Poi esamineremo meglio il problema attraverso diversi report pubblicati da alcune organizzazioni ambientaliste e ong, per capire anche quali sono le sostanze più pericolose, quantificarle e capire quali rischi possono comportare nel lungo periodo. Quindi analizzeremo le iniziative intraprese dalle organizzazioni ambientaliste e il comportamento che è stato assunto dalle varie aziende (diverse sono ancora incuranti del problema). Infine avremo a che fare con nuovi report che sono stati pubblicati di recente e che mostrano se il programma di disinquinamento procede secondo i piani.
Come i grandi brand della moda inquinano l'ambiente in Cina
CANDRILLI, GIAN LUCA
2012/2013
Abstract
Questa tesi ha come obiettivo quello di analizzare il comportamento che tengono le grandi case di moda per rispettare l' ambiente. Troppe volte si è infatti sentito parlare di inquinamento delle acque, dei fiumi, dell'aria a causa delle attività industriali incuranti dei vincoli ambientali imposti. Ci soffermeremo sulla Cina e sul problema della produzione tessile imputata come maggiore responsabile dell'inquinamento delle risorse idriche di questo paese. Il pericolo maggiore è quello associato all'uso di sostanze chimiche persistenti (che non si degradano facilmente nell'ambiente) e bioaccumulanti (che possono accumularsi nella catena alimentare e avere effetti gravi sugli organismi che le ingeriscono)che vengono usate nel processo di produzione e che finiscono attraverso gli scarichi nelle acque dei più grandi fiumi e laghi cinesi. Ci soffermeremo anche sulle iniziative delle organizzazioni ambientalistiche e sulla risposta degli stessi manager di queste aziende oggetto dell'inchiesta, spesso interessati più alla mole di produzione che alla risoluzione di questo problema. Molte volte infatti le promesse di un futuro più ¿pulito¿ finiscono per diventare più degli slogan aziendali che azioni vere e proprie. La prima parte della tesi cercherà di spiegare le cause e i motivi che hanno provocato questo fenomeno in Cina. Poi esamineremo meglio il problema attraverso diversi report pubblicati da alcune organizzazioni ambientaliste e ong, per capire anche quali sono le sostanze più pericolose, quantificarle e capire quali rischi possono comportare nel lungo periodo. Quindi analizzeremo le iniziative intraprese dalle organizzazioni ambientaliste e il comportamento che è stato assunto dalle varie aziende (diverse sono ancora incuranti del problema). Infine avremo a che fare con nuovi report che sono stati pubblicati di recente e che mostrano se il programma di disinquinamento procede secondo i piani.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/56301