Affrontare oggi un personaggio come William Morris significa confrontarsi non solo con il suo pensiero ancora oggi così attuale, ma soprattutto con le innumerevoli opere da lui prodotte. Già nel 1851 all'età di soli diciassette anni, Morris rifiuta di visitare il Crystal Palace, affermando che tutti i prodotti lì esposti sembravano ¿wonderfully ugly¿: ¿stupefacentemente brutti¿. Come reazione alla Great Exhibition, Morris dedica la sua vita alla produzione di oggetti che rispettassero i canoni di bellezza e qualità tecnica, progettando e disegnando accuratamente ogni dettaglio delle sue opere. Nelle sue tappezzerie come nei suoi romanzi emerge la sua passione per il periodo medievale al quale si ispira anche per le tematiche sociali. Nell'idea di Morris l'uomo dovrebbe vivere in piccole comunità artigiane nella campagna inglese, potrebbe così collaborare con i suoi simili e lasciarsi ispirare dalla natura portatrice di armonia. Ripercorrendone è facile notare come abbia cercato di applicare sempre questi principi, scegliendo abitazioni con grandi giardini e circondandosi sempre di amici e colleghi. Nel corso della stesura del testo si è evidenziato il passaggio da una residenza all'altra come elemento significativo della sua vita. Arte e società sono al centro del pensiero di Morris, ma il lavoro è il grande tema che lega entrambe. Per William Morris il lavoro deve essere fonte di speranza, che si ottiene lavorando per produrre oggetti utili e belli, con adeguati periodi di riposo e ricavando così piacere dal lavoro stesso. Questo sarà possibile solo se tutti i membri della società lavoreranno indistintamente e solo con questo tipo di lavoro sarà possibile ottenere quella che Morris chiama ¿l'arte del popolo per il popolo¿.
Progetto, bellezza e speranza nella vita di William Morris.
SCARINGELLA, FLAVIA
2011/2012
Abstract
Affrontare oggi un personaggio come William Morris significa confrontarsi non solo con il suo pensiero ancora oggi così attuale, ma soprattutto con le innumerevoli opere da lui prodotte. Già nel 1851 all'età di soli diciassette anni, Morris rifiuta di visitare il Crystal Palace, affermando che tutti i prodotti lì esposti sembravano ¿wonderfully ugly¿: ¿stupefacentemente brutti¿. Come reazione alla Great Exhibition, Morris dedica la sua vita alla produzione di oggetti che rispettassero i canoni di bellezza e qualità tecnica, progettando e disegnando accuratamente ogni dettaglio delle sue opere. Nelle sue tappezzerie come nei suoi romanzi emerge la sua passione per il periodo medievale al quale si ispira anche per le tematiche sociali. Nell'idea di Morris l'uomo dovrebbe vivere in piccole comunità artigiane nella campagna inglese, potrebbe così collaborare con i suoi simili e lasciarsi ispirare dalla natura portatrice di armonia. Ripercorrendone è facile notare come abbia cercato di applicare sempre questi principi, scegliendo abitazioni con grandi giardini e circondandosi sempre di amici e colleghi. Nel corso della stesura del testo si è evidenziato il passaggio da una residenza all'altra come elemento significativo della sua vita. Arte e società sono al centro del pensiero di Morris, ma il lavoro è il grande tema che lega entrambe. Per William Morris il lavoro deve essere fonte di speranza, che si ottiene lavorando per produrre oggetti utili e belli, con adeguati periodi di riposo e ricavando così piacere dal lavoro stesso. Questo sarà possibile solo se tutti i membri della società lavoreranno indistintamente e solo con questo tipo di lavoro sarà possibile ottenere quella che Morris chiama ¿l'arte del popolo per il popolo¿.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/56197