La tesi in oggetto si propone di confrontare la musicalità dell'italiano standard con quella dell'italiano torinese, mediante un metodo di analisi prevalentemente acustico (oggettivo). Dopo una prima parte, dedicata ai caratteri generali della prosodia e a un sintetico stato dell'arte dei modelli di studio e dei relativi metodi di trascrizione più rilevanti, il lavoro si concentra sull'osservazione dei contorni intonativi di due parlanti, rispettivamente di italiano standard e di italiano torinese, analizzati come campioni per il nostro studio. La ricerca si è svolta nella consapevolezza di un'osservazione ristretta, in quanto limitata a due soli locutori, ma motivata dall'interesse per un'analisi approfondita e comparativa delle curve fonetiche degli enunciati registrati. Le testimonianze vocali appartengono, per l'italiano standard, a uno speaker professionista e, per l'italiano torinese, a un nativo torinese di età media: il parlato di cui ci si serve è di laboratorio. Gli enunciati che sono stati sottoposti in lettura sono dieci: l'assertivo semplice, l'interrogativo polare e l'interrogativo parziale (di cui si presentano due casi, uno con pronome interrogativo-soggetto e uno con pronome interrogativo-oggetto), scelti perché di base nel discorso quotidiano, già materia di vari studi intonativi, e necessari alla nostra indagine; l'assertivo enumerativo, l'interrogativo orientato coda e l'interrogativo disgiuntivo, selezionati perché normalmente poco presi in considerazione e oggetto della nostra curiosità; tre casi di focalizzazione ristretta (su soggetto, oggetto e predicato), applicati alla stessa interrogativa polare esaminata separatamente in focus largo, analizzati perché particolarmente interessanti per la correlazione tra l'aspetto pragmatico e l'intonazione. Da questo studio, prima specifico e di confronto all'interno di ciascun corpus e successivamente ampliato a una comparazione ¿interlinguistica¿ tra i due corpora, sono emersi alcuni tratti comuni e delle divergenze sostanziali. Tra i maggiori contrasti individuati, ne riportiamo due tra i più significativi: il caso dell'enumerativa, il cui andamento di tonica e postonica negli oggetti enumerati è stato chiaramente antitetico nei due parlanti (discendente-ascendente nel caso standard, ascendente-discendente nel torinese) e il caso del focus ristretto, realizzato con criteri diversi (con innalzamento frequenziale relativo sulla tonica del focus, seguita da discesa netta, limitata alla postonica, per il parlante italiano standard; con innalzamento massimo assoluto sulla tonica o la postonica del focus, seguita da discesa generalmente piatta, estesa a tutto il resto dell'enunciato per il parlante torinese). Tra i tratti comuni a entrambi i corpora si menzionano quelli rilevati nell'interrogativa disgiuntiva e nel contorno finale delle interrogative parziali. Il lavoro è supportato da immagini di spettrogrammi e curve intonative, visibili nel testo, e da un CD-rom contenente i file audio in formato wav, depositato presso la Segreteria di Presidenza della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Torino.

Italiano standard e italiano torinese: prosodie a confronto

COLONNA, VALENTINA
2011/2012

Abstract

La tesi in oggetto si propone di confrontare la musicalità dell'italiano standard con quella dell'italiano torinese, mediante un metodo di analisi prevalentemente acustico (oggettivo). Dopo una prima parte, dedicata ai caratteri generali della prosodia e a un sintetico stato dell'arte dei modelli di studio e dei relativi metodi di trascrizione più rilevanti, il lavoro si concentra sull'osservazione dei contorni intonativi di due parlanti, rispettivamente di italiano standard e di italiano torinese, analizzati come campioni per il nostro studio. La ricerca si è svolta nella consapevolezza di un'osservazione ristretta, in quanto limitata a due soli locutori, ma motivata dall'interesse per un'analisi approfondita e comparativa delle curve fonetiche degli enunciati registrati. Le testimonianze vocali appartengono, per l'italiano standard, a uno speaker professionista e, per l'italiano torinese, a un nativo torinese di età media: il parlato di cui ci si serve è di laboratorio. Gli enunciati che sono stati sottoposti in lettura sono dieci: l'assertivo semplice, l'interrogativo polare e l'interrogativo parziale (di cui si presentano due casi, uno con pronome interrogativo-soggetto e uno con pronome interrogativo-oggetto), scelti perché di base nel discorso quotidiano, già materia di vari studi intonativi, e necessari alla nostra indagine; l'assertivo enumerativo, l'interrogativo orientato coda e l'interrogativo disgiuntivo, selezionati perché normalmente poco presi in considerazione e oggetto della nostra curiosità; tre casi di focalizzazione ristretta (su soggetto, oggetto e predicato), applicati alla stessa interrogativa polare esaminata separatamente in focus largo, analizzati perché particolarmente interessanti per la correlazione tra l'aspetto pragmatico e l'intonazione. Da questo studio, prima specifico e di confronto all'interno di ciascun corpus e successivamente ampliato a una comparazione ¿interlinguistica¿ tra i due corpora, sono emersi alcuni tratti comuni e delle divergenze sostanziali. Tra i maggiori contrasti individuati, ne riportiamo due tra i più significativi: il caso dell'enumerativa, il cui andamento di tonica e postonica negli oggetti enumerati è stato chiaramente antitetico nei due parlanti (discendente-ascendente nel caso standard, ascendente-discendente nel torinese) e il caso del focus ristretto, realizzato con criteri diversi (con innalzamento frequenziale relativo sulla tonica del focus, seguita da discesa netta, limitata alla postonica, per il parlante italiano standard; con innalzamento massimo assoluto sulla tonica o la postonica del focus, seguita da discesa generalmente piatta, estesa a tutto il resto dell'enunciato per il parlante torinese). Tra i tratti comuni a entrambi i corpora si menzionano quelli rilevati nell'interrogativa disgiuntiva e nel contorno finale delle interrogative parziali. Il lavoro è supportato da immagini di spettrogrammi e curve intonative, visibili nel testo, e da un CD-rom contenente i file audio in formato wav, depositato presso la Segreteria di Presidenza della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Torino.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/56191