La tesi si propone di studiare il concetto di infinito in atto secondo la visione ockhamista; tuttavia, per poter comprendere a pieno la problematica di questa tematica è necessario anche ampliare il campo di indagine, concentrandosi sull'evoluzione che ha avuto il concetto di infinito in atto durante le controversie che hanno animato i sec. XIII e XIV. Dopo una preliminare introduzione al problema dell'infinito nell'ottica aristotelica, fondamentale per comprendere gli sviluppi medievali sull'argomento, si porrà innanzitutto l'attenzione sull'annosa questione dell'eternità del mondo. La prima parte della tesi, infatti, si articolerà sulle quaestiones riguardo alla creatio ab aeterno, a partire dalle argomentazioni di Bonaventura da Bagnoregio, che intendeva dimostrare il rapporto contradditorio fra le nozioni di creazione ed eternità, trovando nell'impossibilità dell'attualità dell'infinito un fulcro argomentativo della propria tesi. Dopo l'analisi della controversia sull'eternità del mondo, analisi che, oltre al Doctor Seraphicus, si concentrerà anche sulle argomentazioni di Tommaso d'Aquino, Enrico di Gand, Giovanni Duns Scoto e Guglielmo da Ockham, sarà possibile porre l'attenzione su chi, prima del Venerabilis Inceptor, ha cercato di analizzare l'infinito in atto non solo da un punto di vista temporale, ma ne ha anche tentato un'analisi matematica. In modo particolare, nella seconda parte verranno studiate le posizioni di Enrico di Harclay e Guglielmo di Alnwick, ponendo in evidenza le differenze e le analogie del loro pensiero nei confronti degli sviluppi successivi. Infine sarà possibile porre l'attenzione sull'analisi ockhamista del concetto di infinito in atto, mettendo in luce anche le possibili analogie teorie successive.
Guglielmo da Ockham e gli "infinita in actu"
GERACE, ANTONIO
2011/2012
Abstract
La tesi si propone di studiare il concetto di infinito in atto secondo la visione ockhamista; tuttavia, per poter comprendere a pieno la problematica di questa tematica è necessario anche ampliare il campo di indagine, concentrandosi sull'evoluzione che ha avuto il concetto di infinito in atto durante le controversie che hanno animato i sec. XIII e XIV. Dopo una preliminare introduzione al problema dell'infinito nell'ottica aristotelica, fondamentale per comprendere gli sviluppi medievali sull'argomento, si porrà innanzitutto l'attenzione sull'annosa questione dell'eternità del mondo. La prima parte della tesi, infatti, si articolerà sulle quaestiones riguardo alla creatio ab aeterno, a partire dalle argomentazioni di Bonaventura da Bagnoregio, che intendeva dimostrare il rapporto contradditorio fra le nozioni di creazione ed eternità, trovando nell'impossibilità dell'attualità dell'infinito un fulcro argomentativo della propria tesi. Dopo l'analisi della controversia sull'eternità del mondo, analisi che, oltre al Doctor Seraphicus, si concentrerà anche sulle argomentazioni di Tommaso d'Aquino, Enrico di Gand, Giovanni Duns Scoto e Guglielmo da Ockham, sarà possibile porre l'attenzione su chi, prima del Venerabilis Inceptor, ha cercato di analizzare l'infinito in atto non solo da un punto di vista temporale, ma ne ha anche tentato un'analisi matematica. In modo particolare, nella seconda parte verranno studiate le posizioni di Enrico di Harclay e Guglielmo di Alnwick, ponendo in evidenza le differenze e le analogie del loro pensiero nei confronti degli sviluppi successivi. Infine sarà possibile porre l'attenzione sull'analisi ockhamista del concetto di infinito in atto, mettendo in luce anche le possibili analogie teorie successive.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/56174