Negli ultimi anni, in ambito regionale, ha preso avvio un processo di valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico ed ambientale, identificato come risorsa finalizzata allo sviluppo di un turismo culturale, oggi al centro di un rinnovato e sempre più esigente interesse. Partendo dall'analisi di questa evoluzione storica della legislazione e dell'approccio teorico ai beni culturali, il lavoro di tesi si propone di applicare questo quadro allo studio delle Residenze Sabaude, l'insieme delle storiche dimore piemontesi che oggi, come complessi monumentali, si stanno articolando in una serie di destinazioni e funzioni specifiche. In qualità di istituzioni culturali a servizio del pubblico, le residenze sono attualmente inquadrate in una molteplicità di ambiti di azione, sviluppati in attività di conservazione, gestione, valorizzazione, comunicazione e promozione. L'intento del presente lavoro è volto a verificare in quali termini gli strumenti della valorizzazione sono stati applicati all'interno di un sistema di beni culturali così articolati e profondamente contraddistinti. È stata pertanto presa in esame una realtà microsistemica riferita all'oggetto di studio, nella cui trattazione si è posto l'accento sulle differenti strategie di valorizzazione in essa applicata. L'attenzione è stata posta su cinque Residenze: la Venaria Reale (un polo culturale), il Castello di Rivoli (un Museo di Arte Contemporanea), la Palazzina di Caccia di Stupinigi (una realtà museale in divenire), il Castello ducale di Agliè (un Museo della Residenza) e la Villa della Regina (una Vigna collinare). La scelta è ricaduta su tali complessi monumentali per le particolarità intrinseche delle nuove vocazioni, per le marcate differenze in ambito gestionale e per le modalità di valorizzazione messe in atto o prospettate per il futuro. L'idea di un'analisi riferita a microsistemi si inserisce all'interno di un sistema più grande di valorizzazione unitaria dell'insieme delle residenze appartenute a Casa Savoia, su cui è stato impostato un progetto di sviluppo di un circuito turistico culturale a promozione regionale. Tale ¿sistema moderno¿ è stato analizzato nelle sue varie fasi costitutive, attraverso l'analisi delle tappe su cui è stato impostato. Si è cercato quindi di delineare quale strategia di valorizzazione è stata impostata e, a fronte dei risultati ottenuti, verificare se attualmente le Residenze Sabaude siano di fatto inserite in un circuito unitario di complessi monumentali. Seguono poi le conclusioni, in cui si è cercato di rispondere al quesito inerente la possibilità che le Residenze Sabaude possano diventare un vero sistema turistico culturale, eccellenza distintiva del Piemonte. Le Residenze Sabaude, teatro della vita di corte, costituiscono anche uno straordinario patrimonio a livello europeo, riconosciuto dall'UNESCO come Patrimonio Mondiale dell'Umanità nel 1997. A seguito di tale premessa, a completamento del lavoro, si è ritenuto di collocare un capitolo relativo all'UNESCO e ai due siti culturali piemontesi che attualmente sono parte del Patrimonio Mondiale tutelato dall'Organizzazione. Si fa riferimento alle Residenze Sabaude e ai Sacri Monti ¿ che il Piemonte condivide con la Lombardia ¿, i quali, in qualità di sistemi culturali di complessi monumentali, hanno offerto un interessante spunto di analisi. Da una considerazione generale sulla storia e sull'evoluzione dell'Organizzazione a livello internazionale e nazionale, si è passati ad analizzare le caratteristiche intrinseche di ciascun sito. Infine si è cercato di far emergere un possibile confronto tra i due siti seriali, attraverso l'analisi delle modalità di gestione, valorizzazione e promozione proprie di ognuno.

La gestione, valorizzazione e promozione culturale. Il caso delle Residenze Sabaude.

BERGAMASCO, GIORGIA
2011/2012

Abstract

Negli ultimi anni, in ambito regionale, ha preso avvio un processo di valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico ed ambientale, identificato come risorsa finalizzata allo sviluppo di un turismo culturale, oggi al centro di un rinnovato e sempre più esigente interesse. Partendo dall'analisi di questa evoluzione storica della legislazione e dell'approccio teorico ai beni culturali, il lavoro di tesi si propone di applicare questo quadro allo studio delle Residenze Sabaude, l'insieme delle storiche dimore piemontesi che oggi, come complessi monumentali, si stanno articolando in una serie di destinazioni e funzioni specifiche. In qualità di istituzioni culturali a servizio del pubblico, le residenze sono attualmente inquadrate in una molteplicità di ambiti di azione, sviluppati in attività di conservazione, gestione, valorizzazione, comunicazione e promozione. L'intento del presente lavoro è volto a verificare in quali termini gli strumenti della valorizzazione sono stati applicati all'interno di un sistema di beni culturali così articolati e profondamente contraddistinti. È stata pertanto presa in esame una realtà microsistemica riferita all'oggetto di studio, nella cui trattazione si è posto l'accento sulle differenti strategie di valorizzazione in essa applicata. L'attenzione è stata posta su cinque Residenze: la Venaria Reale (un polo culturale), il Castello di Rivoli (un Museo di Arte Contemporanea), la Palazzina di Caccia di Stupinigi (una realtà museale in divenire), il Castello ducale di Agliè (un Museo della Residenza) e la Villa della Regina (una Vigna collinare). La scelta è ricaduta su tali complessi monumentali per le particolarità intrinseche delle nuove vocazioni, per le marcate differenze in ambito gestionale e per le modalità di valorizzazione messe in atto o prospettate per il futuro. L'idea di un'analisi riferita a microsistemi si inserisce all'interno di un sistema più grande di valorizzazione unitaria dell'insieme delle residenze appartenute a Casa Savoia, su cui è stato impostato un progetto di sviluppo di un circuito turistico culturale a promozione regionale. Tale ¿sistema moderno¿ è stato analizzato nelle sue varie fasi costitutive, attraverso l'analisi delle tappe su cui è stato impostato. Si è cercato quindi di delineare quale strategia di valorizzazione è stata impostata e, a fronte dei risultati ottenuti, verificare se attualmente le Residenze Sabaude siano di fatto inserite in un circuito unitario di complessi monumentali. Seguono poi le conclusioni, in cui si è cercato di rispondere al quesito inerente la possibilità che le Residenze Sabaude possano diventare un vero sistema turistico culturale, eccellenza distintiva del Piemonte. Le Residenze Sabaude, teatro della vita di corte, costituiscono anche uno straordinario patrimonio a livello europeo, riconosciuto dall'UNESCO come Patrimonio Mondiale dell'Umanità nel 1997. A seguito di tale premessa, a completamento del lavoro, si è ritenuto di collocare un capitolo relativo all'UNESCO e ai due siti culturali piemontesi che attualmente sono parte del Patrimonio Mondiale tutelato dall'Organizzazione. Si fa riferimento alle Residenze Sabaude e ai Sacri Monti ¿ che il Piemonte condivide con la Lombardia ¿, i quali, in qualità di sistemi culturali di complessi monumentali, hanno offerto un interessante spunto di analisi. Da una considerazione generale sulla storia e sull'evoluzione dell'Organizzazione a livello internazionale e nazionale, si è passati ad analizzare le caratteristiche intrinseche di ciascun sito. Infine si è cercato di far emergere un possibile confronto tra i due siti seriali, attraverso l'analisi delle modalità di gestione, valorizzazione e promozione proprie di ognuno.
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