La tesi vuol essere una rilettura del romanzo di James Joyce: "A Portrait of The Artist as a Young Man". Nel primo capitolo si prende in esame il dibattito critico esistente, soprattutto in merito al rapporto tra il protagonista dell'opera, Stephen Dedalus, ed il suo autore. Dopo un esame delle diverse posizioni, si conclude a favore dell'ipotesi secondo la quale Stephen Dedalus sarebbe sia il narratore sia il protagonista dell'opera. Viene quindi considerato come autore fittizio di un'autobiografia. Nel secondo capitolo si illustra come nel romanzo coesistano due rappresentazioni del tempo: la prima trova spazio nel diario di Stephen Dedalus, in cui vediamo succedersi una serie di date accanto a delle annotazioni, come se l'autore volesse sottolineare la possibilità di rappresentare il tempo mediante una divisione convenzionale in intervalli uguali e ripetibili. Nel corso del capitolo si mostra come questo tipo di rappresentazione ceda il posto ad un'altra, nello stesso momento in cui Stephen Dedalus diventa il narratore: nei 5 capitoli che costituiscono il romanzo vero e proprio, il tempo verrà mostrato attraverso gli effetti che produce sui personaggi, i mutamenti, le trasformazioni che questi subiscono. Lo stesso protagonista viene preso ad esempio per mostrare la correttezza di questa ipotesi: nel suo caso il mutamento riguarda i rapporti con la famiglia, con la società, gli amici e, forse più che ogni altra cosa, la percezione di sè. Nell'ultima parte del secondo capitolo si mostra come queste due rappresentazioni alternative del tempo siano descritte e spiegate nei testi di Bergson, si procede dunque a mostrare i collegamenti tra l'opera del filosofo francese e quella dello scrittore irlandese. Un'ulteriore relazione tra i due si trova nella rappresentazione della memoria nel Portrait e la teoria sulla memoria che Bergson spiega nel suo "Materia e Memoria". Il terzo ed il quarto capitolo sono dedicati ad illustrare come la teoria sulla memoria di Bergson possa spiegare sia alcuni episodi del romanzo, decisivi per la comprensione del testo, sia la particolare struttura del Portrait. In conclusione si esamina il rapporto tra i testi scritti da Stephen Dedalus nel romanzo e il suo nuovo ruolo di autore al termine della narrazione, mostrando come in questo rapporto trovino conferma tutte le ipotesi presentate.

La poetica della memoria nel Portrait di James Joyce

TOZZI, VITO
2011/2012

Abstract

La tesi vuol essere una rilettura del romanzo di James Joyce: "A Portrait of The Artist as a Young Man". Nel primo capitolo si prende in esame il dibattito critico esistente, soprattutto in merito al rapporto tra il protagonista dell'opera, Stephen Dedalus, ed il suo autore. Dopo un esame delle diverse posizioni, si conclude a favore dell'ipotesi secondo la quale Stephen Dedalus sarebbe sia il narratore sia il protagonista dell'opera. Viene quindi considerato come autore fittizio di un'autobiografia. Nel secondo capitolo si illustra come nel romanzo coesistano due rappresentazioni del tempo: la prima trova spazio nel diario di Stephen Dedalus, in cui vediamo succedersi una serie di date accanto a delle annotazioni, come se l'autore volesse sottolineare la possibilità di rappresentare il tempo mediante una divisione convenzionale in intervalli uguali e ripetibili. Nel corso del capitolo si mostra come questo tipo di rappresentazione ceda il posto ad un'altra, nello stesso momento in cui Stephen Dedalus diventa il narratore: nei 5 capitoli che costituiscono il romanzo vero e proprio, il tempo verrà mostrato attraverso gli effetti che produce sui personaggi, i mutamenti, le trasformazioni che questi subiscono. Lo stesso protagonista viene preso ad esempio per mostrare la correttezza di questa ipotesi: nel suo caso il mutamento riguarda i rapporti con la famiglia, con la società, gli amici e, forse più che ogni altra cosa, la percezione di sè. Nell'ultima parte del secondo capitolo si mostra come queste due rappresentazioni alternative del tempo siano descritte e spiegate nei testi di Bergson, si procede dunque a mostrare i collegamenti tra l'opera del filosofo francese e quella dello scrittore irlandese. Un'ulteriore relazione tra i due si trova nella rappresentazione della memoria nel Portrait e la teoria sulla memoria che Bergson spiega nel suo "Materia e Memoria". Il terzo ed il quarto capitolo sono dedicati ad illustrare come la teoria sulla memoria di Bergson possa spiegare sia alcuni episodi del romanzo, decisivi per la comprensione del testo, sia la particolare struttura del Portrait. In conclusione si esamina il rapporto tra i testi scritti da Stephen Dedalus nel romanzo e il suo nuovo ruolo di autore al termine della narrazione, mostrando come in questo rapporto trovino conferma tutte le ipotesi presentate.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/56131