Questa tesi si occupa principalmente dei bambini, ed in particolare di tutto ciò che i bambini possono trovare di utile all'interno di una biblioteca di pubblica lettura. Mi sono soffermata su due aspetti, la lettura e il gioco, con l'obiettivo di confrontarli tra di loro e mostrare che entrambi possono avere un'importante valenza pedagogica per il bambino. Al tempo stesso, volevo dimostrare che il solo supporto cartaceo non basta più per soddisfare gli interessi dell'utente e che, in una società tecnologica come quella di oggi, affiancarvi i supporti tecnologici è ormai diventata una necessità. Contro coloro che temono il loro ingresso in biblioteca, ho cercato di chiarire quali vantaggi si può ricavare dall'utilizzo di supporti come il computer, il lettore di e-book o il tablet, e come questi possono essere utilizzati all'interno di una biblioteca. Per fare questo ho così strutturato i capitoli: ho cominciato analizzando la lettura, la sua importanza e alcuni aspetti che sono stati messi in rilievo da alcuni pedagogisti e altri studiosi, per poi continuare esaminando come i vari generi letterari possano essere educativi per i bambini; ho dedicato il secondo capitolo alle tecnologie per mostrare come esse abbiano un ruolo fondamentale nella loro vita e ho cercato di creare una corrispondenza con il primo capitolo per mostrare come i vari generi letterari possano essere presentati in una visione diversa da quella cartacea, ma altrettanto utile e divertente; nel terzo capitolo mi sono soffermata sulle iniziative in corso cercando un confronto a livello locale, nazionale ed internazionale per capire quanta importanza è data ai supporti tecnologici e come questi vengano sfruttati nelle biblioteche; il quarto capitolo è dedicato alle risposte dei bibliotecari, ottenute in seguito all'intervista creata per confrontare le biblioteche civiche di Torino con le biblioteche appartenenti allo SBAM (Sistema Bibliotecario Area Metropolitana), che rappresentano il livello locale a cui faccio riferimento; infine, nell'ultimo capitolo mi sono chiesta come dovrebbero essere gli spazi di una biblioteca per ragazzi e come questi sono visti dai bambini. Ho dedicato anche un paragrafo ai videogiochi perché volevo capire se, oltre al fascino, possono avere anche un'utilità per i bambini cosicché, al pari delle altre tecnologie, anche le console possano avere un ruolo all'interno delle biblioteche. Mi sono soffermata soprattutto sui bambini appartenenti alla fascia elementare dai 5-6 anni ai 10-11 anni, perché penso che sia il momento più delicato e anche più fertile per incitarli a seguire i propri interessi, ad allargarsi verso una maggiore conoscenza di sé e del mondo e per stimolarli ad apprendere in modo diverso rispetto a come fanno a scuola o in famiglia, puntando maggiormente sul gioco e sul piacere. Ciò che ho cercato infine di fare è convincere i bibliotecari che seguono da anni una linea tradizionale che una biblioteca, per soddisfare al meglio gli interessi dei lettori, dovrebbe adeguarsi ai cambiamenti e non vedere le tecnologie come dei nemici, soprattutto se queste vengono affiancate ai bambini. Il ruolo stesso dei bambini è cambiato: non più persone innocenti a cui impedirne l'utilizzo ai fini della tutela, ma potenziali uomini che solo grazie al loro utilizzo possono coglierne i rischi, sfruttarne i vantaggi e capire a fondo la complessità del mondo.

Biblioteche e tecnologie digitali. Prospettive di sviluppo dei servizi per bambini e ragazzi

MACCARIO, JESSICA
2011/2012

Abstract

Questa tesi si occupa principalmente dei bambini, ed in particolare di tutto ciò che i bambini possono trovare di utile all'interno di una biblioteca di pubblica lettura. Mi sono soffermata su due aspetti, la lettura e il gioco, con l'obiettivo di confrontarli tra di loro e mostrare che entrambi possono avere un'importante valenza pedagogica per il bambino. Al tempo stesso, volevo dimostrare che il solo supporto cartaceo non basta più per soddisfare gli interessi dell'utente e che, in una società tecnologica come quella di oggi, affiancarvi i supporti tecnologici è ormai diventata una necessità. Contro coloro che temono il loro ingresso in biblioteca, ho cercato di chiarire quali vantaggi si può ricavare dall'utilizzo di supporti come il computer, il lettore di e-book o il tablet, e come questi possono essere utilizzati all'interno di una biblioteca. Per fare questo ho così strutturato i capitoli: ho cominciato analizzando la lettura, la sua importanza e alcuni aspetti che sono stati messi in rilievo da alcuni pedagogisti e altri studiosi, per poi continuare esaminando come i vari generi letterari possano essere educativi per i bambini; ho dedicato il secondo capitolo alle tecnologie per mostrare come esse abbiano un ruolo fondamentale nella loro vita e ho cercato di creare una corrispondenza con il primo capitolo per mostrare come i vari generi letterari possano essere presentati in una visione diversa da quella cartacea, ma altrettanto utile e divertente; nel terzo capitolo mi sono soffermata sulle iniziative in corso cercando un confronto a livello locale, nazionale ed internazionale per capire quanta importanza è data ai supporti tecnologici e come questi vengano sfruttati nelle biblioteche; il quarto capitolo è dedicato alle risposte dei bibliotecari, ottenute in seguito all'intervista creata per confrontare le biblioteche civiche di Torino con le biblioteche appartenenti allo SBAM (Sistema Bibliotecario Area Metropolitana), che rappresentano il livello locale a cui faccio riferimento; infine, nell'ultimo capitolo mi sono chiesta come dovrebbero essere gli spazi di una biblioteca per ragazzi e come questi sono visti dai bambini. Ho dedicato anche un paragrafo ai videogiochi perché volevo capire se, oltre al fascino, possono avere anche un'utilità per i bambini cosicché, al pari delle altre tecnologie, anche le console possano avere un ruolo all'interno delle biblioteche. Mi sono soffermata soprattutto sui bambini appartenenti alla fascia elementare dai 5-6 anni ai 10-11 anni, perché penso che sia il momento più delicato e anche più fertile per incitarli a seguire i propri interessi, ad allargarsi verso una maggiore conoscenza di sé e del mondo e per stimolarli ad apprendere in modo diverso rispetto a come fanno a scuola o in famiglia, puntando maggiormente sul gioco e sul piacere. Ciò che ho cercato infine di fare è convincere i bibliotecari che seguono da anni una linea tradizionale che una biblioteca, per soddisfare al meglio gli interessi dei lettori, dovrebbe adeguarsi ai cambiamenti e non vedere le tecnologie come dei nemici, soprattutto se queste vengono affiancate ai bambini. Il ruolo stesso dei bambini è cambiato: non più persone innocenti a cui impedirne l'utilizzo ai fini della tutela, ma potenziali uomini che solo grazie al loro utilizzo possono coglierne i rischi, sfruttarne i vantaggi e capire a fondo la complessità del mondo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/56076