L’attivismo di brand, naturale evoluzione della Responsabilità Sociale d’Impresa, è una strategia di marketing adottata dalle aziende di tutto il mondo per perseguire il bene comune e schierarsi al fine favorire politiche volte al benessere sociale, ambientale e delle comunità influenzate dal loro operato. Conosciuta già da diversi decenni, è solo negli ultimi anni che ha acquisito una vocazione più politica e un tone of voice più forte: stando ai sondaggi infatti, i consumatori di tutto il mondo chiedono espressamente alle aziende di prendere posizione e le ricompensano con fedeltà e propensione all’acquisto. Che cosa c’è da aspettarsi quindi quando, dopo più di 70 anni dalla fine dell’ultima guerra mondiale, la Russia attacca deliberatamente l’Ucraina, per interessi economici e in totale disprezzo delle leggi internazionali riguardanti la sovranità e l’autodeterminazione dei popoli? Quanti brand si sono schierati a favore del popolo ucraino e quanti invece sono sommessamente rimasti neutrali? Questo gesto è stato condannato dalla quasi unanimità di attori internazionali: quali sono, se ci sono, i brand che invece hanno sostenuto la Russia o adottato un registro ai limiti del peacewashing? Questa tesi vuole indagare la risposta dei brand di tutto il mondo all’attacco russo in Ucraina: dopo aver ripercorso le caratteristiche dell’attivismo di brand e i suoi ambiti di applicazione, la tesi si concentrerà sull’area di intervento più sociopolitica e prenderà in esame la comunicazione e le dichiarazioni dei portavoce dei brand a seguito dell’attacco russo del 24 febbraio 2022.

BRAND ACTIVISM A DIFESA DELLA LIBERTA': LA REAZIONE DEI BRAND ALL'ATTACCO RUSSO IN UCRAINA

SCOMAZZON, GIULIA
2021/2022

Abstract

L’attivismo di brand, naturale evoluzione della Responsabilità Sociale d’Impresa, è una strategia di marketing adottata dalle aziende di tutto il mondo per perseguire il bene comune e schierarsi al fine favorire politiche volte al benessere sociale, ambientale e delle comunità influenzate dal loro operato. Conosciuta già da diversi decenni, è solo negli ultimi anni che ha acquisito una vocazione più politica e un tone of voice più forte: stando ai sondaggi infatti, i consumatori di tutto il mondo chiedono espressamente alle aziende di prendere posizione e le ricompensano con fedeltà e propensione all’acquisto. Che cosa c’è da aspettarsi quindi quando, dopo più di 70 anni dalla fine dell’ultima guerra mondiale, la Russia attacca deliberatamente l’Ucraina, per interessi economici e in totale disprezzo delle leggi internazionali riguardanti la sovranità e l’autodeterminazione dei popoli? Quanti brand si sono schierati a favore del popolo ucraino e quanti invece sono sommessamente rimasti neutrali? Questo gesto è stato condannato dalla quasi unanimità di attori internazionali: quali sono, se ci sono, i brand che invece hanno sostenuto la Russia o adottato un registro ai limiti del peacewashing? Questa tesi vuole indagare la risposta dei brand di tutto il mondo all’attacco russo in Ucraina: dopo aver ripercorso le caratteristiche dell’attivismo di brand e i suoi ambiti di applicazione, la tesi si concentrerà sull’area di intervento più sociopolitica e prenderà in esame la comunicazione e le dichiarazioni dei portavoce dei brand a seguito dell’attacco russo del 24 febbraio 2022.
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