Obiettivo L’obiettivo del mio lavoro è quello di capire quali ricadute ci possono essere sui bambini/ragazzi con disturbo dello spettro autistico (ASD) e sulle loro famiglie nel praticare uno sport. Metodi Lo studio si è avvalso da un lato dalla revisione della letteratura disponibile e dall’altro dallo studio del caso di 2 ragazzi con autismo da me allenati per 4 anni in una squadra di minibasket/basket. Risultati Dagli studi della letteratura si evince che in generale l’attività fisica apporta benefici ai ragazzi con disturbo dello spettro autistico. Rimane ancora da definire quale tipo di attività sia più efficace e se sia più adeguato uno sport singolo piuttosto che uno di gruppo. Lo studio del caso da me condotto sui 2 ragazzi rivela che i ragazzi autistici traggono beneficio dall’attività sportiva fino a quando il gap con i loro compagni rimane contenuto, dopodichè quando i ragazzi con ASD percepiscono la differenza in termini di prestazioni rispetto ai compagni il beneficio tende a scomparire. Conclusioni L’attività fisica in generale migliora la vita dei ragazzi autistici e delle loro famiglie anche se non si è ancora in grado di capire quale tipologia di sport sia da preferire. Ciò che sarebbe opportuno fare è quello di non interrompere l’attività fisica ed integrarli in squadre non competitive e omogenee.
Autismo: analisi benefici per ragazzi con spettro autistico in seguito ad attività pluriennale in squadre di basket
BRANCONI, LUCA
2021/2022
Abstract
Obiettivo L’obiettivo del mio lavoro è quello di capire quali ricadute ci possono essere sui bambini/ragazzi con disturbo dello spettro autistico (ASD) e sulle loro famiglie nel praticare uno sport. Metodi Lo studio si è avvalso da un lato dalla revisione della letteratura disponibile e dall’altro dallo studio del caso di 2 ragazzi con autismo da me allenati per 4 anni in una squadra di minibasket/basket. Risultati Dagli studi della letteratura si evince che in generale l’attività fisica apporta benefici ai ragazzi con disturbo dello spettro autistico. Rimane ancora da definire quale tipo di attività sia più efficace e se sia più adeguato uno sport singolo piuttosto che uno di gruppo. Lo studio del caso da me condotto sui 2 ragazzi rivela che i ragazzi autistici traggono beneficio dall’attività sportiva fino a quando il gap con i loro compagni rimane contenuto, dopodichè quando i ragazzi con ASD percepiscono la differenza in termini di prestazioni rispetto ai compagni il beneficio tende a scomparire. Conclusioni L’attività fisica in generale migliora la vita dei ragazzi autistici e delle loro famiglie anche se non si è ancora in grado di capire quale tipologia di sport sia da preferire. Ciò che sarebbe opportuno fare è quello di non interrompere l’attività fisica ed integrarli in squadre non competitive e omogenee.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/55796