Uno degli aspetti più problematici della risicoltura biologica è rappresentato dalla gestione delle specie infestanti, a causa della non disponibilità di erbicidi autorizzati in questo tipo di coltivazione e della limitata efficacia dei mezzi diretti di lotta attualmente disponibili. In queste condizioni risulta indispensabile adottare strategie gestionali che consentano il contenimento della flora spontanea in modo preventivo, tra cui l'utilizzo della pacciamatura verde. Questa tecnica consiste nella coltivazione di colture di copertura intercalari (cover crops), seminate in autunno e devitalizzate in primavera mediante trinciatura o rullatura. Al fine di verificare l'efficacia di tale pratica nella gestione delle malerbe in risicoltura biologica, è stato condotto uno studio biennale in due aziende risicole della provincia di Vercelli (Rovasenda e Livorno Ferraris). In ciascuna azienda sono state considerate tre camere di risaia distinte, ognuna delle quali ha ospitato una diversa cover crops (loiessa, veccia e un miscuglio delle due), oltre ad una camera considerata testimone, non interessata da pacciamatura verde. Le cover crops sono state devitalizzate mediante trinciatura e rullatura. La sperimentazione ha previsto uno studio di campo ed uno di laboratorio: il primo ha avuto l'obiettivo di valutare l'efficacia nel controllo delle malerbe e le produzioni di riso ottenibili con la tecnica della pacciamatura verde; il secondo, invece, quello di determinare l'effetto della presenza di eventuali composti fitotossici nelle acque di sommersione, derivanti dalla fermentazione delle biomasse delle cover crops, sulla germinazione di due infestanti della risaia (riso crodo e giavone). In campo sono state effettuati rilievi sulle malerbe, in tre momenti differenti e nel 2017, sono state rilevate le produzioni di riso in entrambe le aziende. Le cover crops hanno mostrato uno sviluppo variabile. In generale, la loiessa ha fatto rilevare un buon insediamento e una conseguente elevata produzione di biomassa, mentre la veccia ha evidenziato un'elevata sensibilità alle condizioni ambientali. Quest'ultima, infatti, nel 2017, ha permesso di contenere efficacemente le malerbe, mentre nel 2018 è stata ostacolata nel suo sviluppo dalle gelate in entrambe le aziende. Nell'azienda di Rovasenda, i migliori risultati sono stati ottenuti con la copertura della loiessa sottoposta a rullatura; nell'azienda di Livorno Ferraris non sono state evidenziate sostanziali differenze tra le diverse tecniche di devitalizzazione. Per quanto riguarda la produzione di riso, nell'azienda di Rovasenda, non sono emerse differenze significative sia tra le tipologie di cover crops, sia tra le diverse modalità di devitalizzazione. Nell'azienda di Livorno Ferraris, la produzione più elevata è stata osservata nella camera in cui era presente la veccia, ma non sono state riscontrate differenze in relazione alla modalità di devitalizzazione. Nello studio di laboratorio, le acque di sommersione prelevate in campo non hanno fatto rilevare alcun effetto significativo sulla germinazione dei semi di riso crodo e di giavone, facendo registrare, rispettivamente, valori medi superiori al 90% e al 75%, in tutte le condizioni. Questi risultati permettono di osservare che l'effetto di contenimento delle malerbe ottenuto è da attribuire essenzialmente all'azione ricoprente esercitata dalla biomassa delle cover crops.
Efficacia della pacciamatura verde nella gestione delle infestanti in risicoltura biologica
CALVO, GRETA
2017/2018
Abstract
Uno degli aspetti più problematici della risicoltura biologica è rappresentato dalla gestione delle specie infestanti, a causa della non disponibilità di erbicidi autorizzati in questo tipo di coltivazione e della limitata efficacia dei mezzi diretti di lotta attualmente disponibili. In queste condizioni risulta indispensabile adottare strategie gestionali che consentano il contenimento della flora spontanea in modo preventivo, tra cui l'utilizzo della pacciamatura verde. Questa tecnica consiste nella coltivazione di colture di copertura intercalari (cover crops), seminate in autunno e devitalizzate in primavera mediante trinciatura o rullatura. Al fine di verificare l'efficacia di tale pratica nella gestione delle malerbe in risicoltura biologica, è stato condotto uno studio biennale in due aziende risicole della provincia di Vercelli (Rovasenda e Livorno Ferraris). In ciascuna azienda sono state considerate tre camere di risaia distinte, ognuna delle quali ha ospitato una diversa cover crops (loiessa, veccia e un miscuglio delle due), oltre ad una camera considerata testimone, non interessata da pacciamatura verde. Le cover crops sono state devitalizzate mediante trinciatura e rullatura. La sperimentazione ha previsto uno studio di campo ed uno di laboratorio: il primo ha avuto l'obiettivo di valutare l'efficacia nel controllo delle malerbe e le produzioni di riso ottenibili con la tecnica della pacciamatura verde; il secondo, invece, quello di determinare l'effetto della presenza di eventuali composti fitotossici nelle acque di sommersione, derivanti dalla fermentazione delle biomasse delle cover crops, sulla germinazione di due infestanti della risaia (riso crodo e giavone). In campo sono state effettuati rilievi sulle malerbe, in tre momenti differenti e nel 2017, sono state rilevate le produzioni di riso in entrambe le aziende. Le cover crops hanno mostrato uno sviluppo variabile. In generale, la loiessa ha fatto rilevare un buon insediamento e una conseguente elevata produzione di biomassa, mentre la veccia ha evidenziato un'elevata sensibilità alle condizioni ambientali. Quest'ultima, infatti, nel 2017, ha permesso di contenere efficacemente le malerbe, mentre nel 2018 è stata ostacolata nel suo sviluppo dalle gelate in entrambe le aziende. Nell'azienda di Rovasenda, i migliori risultati sono stati ottenuti con la copertura della loiessa sottoposta a rullatura; nell'azienda di Livorno Ferraris non sono state evidenziate sostanziali differenze tra le diverse tecniche di devitalizzazione. Per quanto riguarda la produzione di riso, nell'azienda di Rovasenda, non sono emerse differenze significative sia tra le tipologie di cover crops, sia tra le diverse modalità di devitalizzazione. Nell'azienda di Livorno Ferraris, la produzione più elevata è stata osservata nella camera in cui era presente la veccia, ma non sono state riscontrate differenze in relazione alla modalità di devitalizzazione. Nello studio di laboratorio, le acque di sommersione prelevate in campo non hanno fatto rilevare alcun effetto significativo sulla germinazione dei semi di riso crodo e di giavone, facendo registrare, rispettivamente, valori medi superiori al 90% e al 75%, in tutte le condizioni. Questi risultati permettono di osservare che l'effetto di contenimento delle malerbe ottenuto è da attribuire essenzialmente all'azione ricoprente esercitata dalla biomassa delle cover crops.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/55727