Introduction: Immunotherapy is a therapeutic approach that harnesses the complex immune system to combat tumor cells. This therapeutic strategy is achieving significant clinical successes and is changing the landscape of oncology, revolutionizing treatment prospects for oncology patients. Objective: The aim of this compilation thesis is to analyze, through a literature review, the main adverse events associated with different forms of immunotherapy. The primary focus has been on checkpoint inhibitor-based strategies, currently the most widespread form of immunotherapy in clinical practice. However, the work also considers experimental or initially approved approaches such as monoclonal antibodies, cancer vaccines, oncolytic viral immunotherapy, and CAR-T cell therapy. Specifically, the focus will be on clinical/assistance management and organizational elements from a nursing perspective to highlight the most up-to-date strategies for managing adverse events resulting from this form of therapy. Materials and Methods: A literature review was conducted by consulting PubMed and CINAHL databases. The MeSH terms used were: immunotherapy, adverse effects, oncology nursing. Results: The search included studies addressing clinical management from a nursing perspective of adverse events of immunotherapy for solid tumor treatment in oncology patients. Care was taken to include articles considering various therapeutic strategies, including those in experimentation, resulting in a total of 6 works, including 5 thematic reviews with insights from respective bibliographies, and one original research article, published in the last 10 years. Conclusion: The adverse events caused by immunotherapy with immune checkpoint inhibitors are autoimmune events, resulting from the infiltration of activated T lymphocytes into healthy tissues, which can affect various areas, most commonly resulting in skin rashes, colitis, enteritis, endocrinopathies, and pneumonitis. In most cases, they range from mild to moderate in severity, and optimal management involves the use of corticosteroids or therapy discontinuation. Severe and treatment-refractory cases may require infusion of a tumor necrosis factor-blocking drug or therapy discontinuation. From the literature, it is evident that nurses play an essential role in early symptom recognition, patient monitoring, providing thorough therapeutic education, and closely collaborating with oncologists for effective coordination in managing immune-related adverse events. Those caused by newly approved or experimental therapies may vary in form and severity, and their management relies on established clinical practice guidelines from the European Society for Medical Oncology or, as in the case of innovative CAR-T cell therapy, consensus guidelines established by a toxicity working group and the American Society for Blood and Marrow Transplantation. Thus, it is clear that oncology nurses need to become familiar with the various adverse events for these therapies still in the experimental phase to undertake appropriate management and ensure high-quality care for patients.

Introduzione: L’immunoterapia è un trattamento terapeutico che sfrutta il complesso sistema immunitario per contrastare le cellule tumorali. Questa strategia terapeutica sta ottenendo grandi successi clinici e sta cambiando la storia dell’oncologia, rivoluzionando le prospettive di trattamento per i pazienti oncologici. Obiettivo: Lo scopo di questa tesi compilativa è un’analisi, attraverso una revisione della letteratura, dei principali eventi avversi legati alle diverse forme di immunoterapia presenti. Lo spazio principale è stato dedicato alle strategie basate su inibitori di checkpoints, attualmente la forma immunoterapica più diffusa in pratica clinica, ma il lavoro ha preso in considerazione approcci ancora a livello sperimentale o di iniziale approvazione quali gli anticorpi monoclonali, i vaccini contro il cancro, l'immunoterapia virale oncolitica e la terapia cellulare con cellule CAR-T. In particolare, il focus sarà posto su elementi di gestione clinico/assistenziale ed organizzativa in chiave infermieristica con il fine di rendere evidenti le strategie più aggiornate per gestire gli eventi avversi derivanti da questa forma di terapia. Materiali e metodi: è stata effettuata una revisione della letteratura mediante consultazione delle banche dati: PubMed e CINAHL. I termini MeSH utilizzati sono stati: immunotherapy, adverse effects, oncology nursing. Risultati: nella ricerca sono stati inclusi gli studi che trattavano la gestione clinica in chiave infermieristica degli eventi avversi dell’immunoterapia per il trattamento dei tumori solidi in pazienti oncologici, avendo cura di includere articoli che prendessero in considerazione diverse strategie terapeutiche, anche in corso di sperimentazione, per un totale di 6 lavori di cui 5 revisioni tematiche, inclusi approfondimenti sulle rispettive bibliografie, e un articolo di ricerca originale, pubblicati negli ultimi 10 anni. Conclusione: Gli eventi avversi causati dall'immunoterapia con inibitori dei checkpoints immunitari sono eventi di tipo autoimmune, dovuti all'infiltrazione di linfociti T attivati nei tessuti sani, che possono interessare vari distretti, determinando più frequentemente rash cutanei, coliti, enteriti, endocrinopatie e polmoniti. Nella maggior parte dei casi sono da lievi a moderati in gravità ed una gestione ottimale comporta l’utilizzo di corticosteroidi o la sospensione della terapia. Se gravi e refrattari ai trattamenti risulta necessaria l’infusione di un farmaco bloccante del fattore di necrosi tumorale oppure l’interruzione della terapia. Dalla letteratura emersa si evince pertanto il ruolo essenziale degli infermieri nel riconoscimento precoce dei sintomi, nel monitoraggio dei pazienti, nell’offrire un’educazione terapeutica approfondita e nel collaborare strettamente con gli oncologi per un coordinamento efficace nella gestione degli eventi avversi immuno-correlati. Quelli invece causati dalle nuove forme di terapia appena approvate o da quelle ancora in fase di sperimentazione possono variare in forma e gravità e la loro gestione si basa su linee guida di pratica clinica consolidate della Società Europea di Oncologia Medica oppure, come nel caso dell’innovativa terapia cellulare CAR-T, attraverso delle linee guida di consenso stabilite da un gruppo di lavoro sulla tossicità associata a questa forma di terapia e dall'American Society for Blood and Marrow Transplant. Viene quindi reso evidente che gli infermieri oncologici debbano acquisire familiarità con i diversi eventi avversi per queste terapie ancora in fase di sperimentazione in modo da poter intraprendere una gestione appropriata e garantire cure di alta qualità ai pazienti.

Eventi avversi dell'immunoterapia nei tumori solidi: gestione clinica e ruolo infermieristico

SULA, MATTEO
2022/2023

Abstract

Introduzione: L’immunoterapia è un trattamento terapeutico che sfrutta il complesso sistema immunitario per contrastare le cellule tumorali. Questa strategia terapeutica sta ottenendo grandi successi clinici e sta cambiando la storia dell’oncologia, rivoluzionando le prospettive di trattamento per i pazienti oncologici. Obiettivo: Lo scopo di questa tesi compilativa è un’analisi, attraverso una revisione della letteratura, dei principali eventi avversi legati alle diverse forme di immunoterapia presenti. Lo spazio principale è stato dedicato alle strategie basate su inibitori di checkpoints, attualmente la forma immunoterapica più diffusa in pratica clinica, ma il lavoro ha preso in considerazione approcci ancora a livello sperimentale o di iniziale approvazione quali gli anticorpi monoclonali, i vaccini contro il cancro, l'immunoterapia virale oncolitica e la terapia cellulare con cellule CAR-T. In particolare, il focus sarà posto su elementi di gestione clinico/assistenziale ed organizzativa in chiave infermieristica con il fine di rendere evidenti le strategie più aggiornate per gestire gli eventi avversi derivanti da questa forma di terapia. Materiali e metodi: è stata effettuata una revisione della letteratura mediante consultazione delle banche dati: PubMed e CINAHL. I termini MeSH utilizzati sono stati: immunotherapy, adverse effects, oncology nursing. Risultati: nella ricerca sono stati inclusi gli studi che trattavano la gestione clinica in chiave infermieristica degli eventi avversi dell’immunoterapia per il trattamento dei tumori solidi in pazienti oncologici, avendo cura di includere articoli che prendessero in considerazione diverse strategie terapeutiche, anche in corso di sperimentazione, per un totale di 6 lavori di cui 5 revisioni tematiche, inclusi approfondimenti sulle rispettive bibliografie, e un articolo di ricerca originale, pubblicati negli ultimi 10 anni. Conclusione: Gli eventi avversi causati dall'immunoterapia con inibitori dei checkpoints immunitari sono eventi di tipo autoimmune, dovuti all'infiltrazione di linfociti T attivati nei tessuti sani, che possono interessare vari distretti, determinando più frequentemente rash cutanei, coliti, enteriti, endocrinopatie e polmoniti. Nella maggior parte dei casi sono da lievi a moderati in gravità ed una gestione ottimale comporta l’utilizzo di corticosteroidi o la sospensione della terapia. Se gravi e refrattari ai trattamenti risulta necessaria l’infusione di un farmaco bloccante del fattore di necrosi tumorale oppure l’interruzione della terapia. Dalla letteratura emersa si evince pertanto il ruolo essenziale degli infermieri nel riconoscimento precoce dei sintomi, nel monitoraggio dei pazienti, nell’offrire un’educazione terapeutica approfondita e nel collaborare strettamente con gli oncologi per un coordinamento efficace nella gestione degli eventi avversi immuno-correlati. Quelli invece causati dalle nuove forme di terapia appena approvate o da quelle ancora in fase di sperimentazione possono variare in forma e gravità e la loro gestione si basa su linee guida di pratica clinica consolidate della Società Europea di Oncologia Medica oppure, come nel caso dell’innovativa terapia cellulare CAR-T, attraverso delle linee guida di consenso stabilite da un gruppo di lavoro sulla tossicità associata a questa forma di terapia e dall'American Society for Blood and Marrow Transplant. Viene quindi reso evidente che gli infermieri oncologici debbano acquisire familiarità con i diversi eventi avversi per queste terapie ancora in fase di sperimentazione in modo da poter intraprendere una gestione appropriata e garantire cure di alta qualità ai pazienti.
Adverse events of immunotherapy in solid tumors: clinical management and nursing role
Introduction: Immunotherapy is a therapeutic approach that harnesses the complex immune system to combat tumor cells. This therapeutic strategy is achieving significant clinical successes and is changing the landscape of oncology, revolutionizing treatment prospects for oncology patients. Objective: The aim of this compilation thesis is to analyze, through a literature review, the main adverse events associated with different forms of immunotherapy. The primary focus has been on checkpoint inhibitor-based strategies, currently the most widespread form of immunotherapy in clinical practice. However, the work also considers experimental or initially approved approaches such as monoclonal antibodies, cancer vaccines, oncolytic viral immunotherapy, and CAR-T cell therapy. Specifically, the focus will be on clinical/assistance management and organizational elements from a nursing perspective to highlight the most up-to-date strategies for managing adverse events resulting from this form of therapy. Materials and Methods: A literature review was conducted by consulting PubMed and CINAHL databases. The MeSH terms used were: immunotherapy, adverse effects, oncology nursing. Results: The search included studies addressing clinical management from a nursing perspective of adverse events of immunotherapy for solid tumor treatment in oncology patients. Care was taken to include articles considering various therapeutic strategies, including those in experimentation, resulting in a total of 6 works, including 5 thematic reviews with insights from respective bibliographies, and one original research article, published in the last 10 years. Conclusion: The adverse events caused by immunotherapy with immune checkpoint inhibitors are autoimmune events, resulting from the infiltration of activated T lymphocytes into healthy tissues, which can affect various areas, most commonly resulting in skin rashes, colitis, enteritis, endocrinopathies, and pneumonitis. In most cases, they range from mild to moderate in severity, and optimal management involves the use of corticosteroids or therapy discontinuation. Severe and treatment-refractory cases may require infusion of a tumor necrosis factor-blocking drug or therapy discontinuation. From the literature, it is evident that nurses play an essential role in early symptom recognition, patient monitoring, providing thorough therapeutic education, and closely collaborating with oncologists for effective coordination in managing immune-related adverse events. Those caused by newly approved or experimental therapies may vary in form and severity, and their management relies on established clinical practice guidelines from the European Society for Medical Oncology or, as in the case of innovative CAR-T cell therapy, consensus guidelines established by a toxicity working group and the American Society for Blood and Marrow Transplantation. Thus, it is clear that oncology nurses need to become familiar with the various adverse events for these therapies still in the experimental phase to undertake appropriate management and ensure high-quality care for patients.
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