BACKGROUND AND GOALS: Violence against women is a dramatic phenomenon that puts down its roots in a sexist society, full of inequalities and which struggles to leave behind a past of deep discrimination. A key role in its handling is carried out by the nurse, who accompanies the woman in her difficult path and deals with the problem identification and the global care. The study aims to investigate on the first aid operator’s knowledge in the field of violence against women. It also looks into the operator’s perception about the actual functionality of the screening protocols used in a setting that is increasingly chosen by the victims as the fist request for help, the Triage. METHODS: Original bibliographic research on the main databases and healthcare institutions based on a serie of key words such as "domestic violence", "handling of violence in first Aid" and "medical assistance and violence against women", whose results have been critically analysed. Afterwards, a descriptive research was conducted, through the administration of anonymous questionnaires to doctors and nurses, obtained from the article “Knowledge and attitude of primary health care staff screening and not screening for domestic violence against women” by H. D. Qasem et al. They were delivered to emergency responders who carry out their profession on First Aid at the S. Croce and Carle Hospital of Cuneo. The results have been included in an array Excel, analysed, compared with each other and later reported in graphic form through tables, each one equipped with a brief description and interpretation. RESULTS: “Ignoring or treating women indifferently” (88,6%), “suspicion of unfaithfulness of women” (54,35), “women are obliged to share in the house expenses” (60,0%) and “men are the decision makers in home management” (71,5%) are the violent behaviors least recognized by the population. Abusive behaviors were, instead, evaluated very critically, with an indication of severity greater than 9,80/10,00 for all types presented. The screening use is considered very important (74,3%) but there are doubts regarding its actual functioning (25,7% believe that it doesn’t reduce either the rates or the effects of violence against women). However, the improvements that screening brings in the legal field are rewarded, even if other aspects , such as the spiritual one, has only a benefit rated as 6,40 ot of 10,00. DISCUSSION AND CONCLUSIONS: female operators seems to be more sensitive about the recognition of violent attitudes and express judgments of greater severity towards abusive behaviors compared to their male colleagues. Furthermore, greater work experience in emergency contexts seems to be a factor in increased professional sensitivity towards the problem. The use and functioning of screening, however, receive greater skepticism, mainly from women and those who are both older and more experienced in the area. Doctors seem less supportive of screening than nurses. The only universal aspect of subjective improvement is the medical-legal aspect.

INTRODUZIONE E OBIETTIVI: La violenza sulle donne è un fenomeno drammatico che pone le sue radici in una società maschilista, ricca di diseguaglianze e che stenta a lasciarsi alle spalle un passato di profonda discriminazione. Ruolo chiave nella sua gestione viene svolto dall’infermiere, che accompagna la donna nel suo difficile percorso e si occupa dell’identificazione del problema e della presa in carico globale. Lo studio si propone di indagare sulle conoscenze degli operatori di Pronto Soccorso nell’ambito della violenza sulle donne e sulla percezione dell’operatore circa l’effettiva funzionalità dei protocolli di screening utilizzati, in un setting che viene sempre più spesso scelto dalle vittime come prima richiesta di aiuto, il Triage. MATERIALI E METODO: Iniziale ricerca bibliografica sulle principali banche dati e siti di istituzioni sanitarie e governative con parole chiave “violenza domestica”, “gestione della violenza in Pronto Soccorso” e “assistenza sanitaria e violenza sulle donne”, i cui esiti sono stati analizzati criticamente. In seguito, è stata condotta una ricerca descrittiva, tramite la somministrazione di un questionario agli operatori, ottenuto dall’articolo “Knowledge and attitude of primary health care staff screening and not screening for domestic violence against women” di H. D. Qasem. Essi sono stati consegnati in forma cartacea e anonima, a medici e infermieri che svolgono la propria professione presso il Pronto Soccorso dell’A.O. S. Croce e Carle di Cuneo, per ottenere risposta agli obiettivi stabiliti. I risultati sono stati inseriti in una matrice Excel, analizzati, confrontati tra loro e successivamente riportati in forma grafica e tramite tabelle, ognuna dotata di una breve descrizione e chiave di lettura. RISULTATI: “Ignorare o trattare le donne con indifferenza” (88,6%), “sospetto di infedeltà della donna” (54,3%), “alla donna è demandato il carico economico della casa” (60,0%) e “gli uomini sono responsabili delle decisioni della casa” (71,5%) sono risultati i comportamenti di violenza meno riconosciuti dalla popolazione. I comportamenti di abuso sono stati, invece, valutati molto criticamente, con un’indicazione di gravità superiore a 9,80/10,00 per tutte le tipologie presentate. L’utilizzo dello screening viene ritenuto molto importante (74,3%) ma si rilevano perplessità riguardo il suo effettivo funzionamento (il 25,7% ritiene che non riduca né i tassi né gli effetti della violenza contro le donne). Vengono, tuttavia, premiati i miglioramenti che lo screening comporta nel campo medico-legale, anche se a scapito di altri aspetti, come quello spirituale, a cui si registra un beneficio valutato solamente come 6,40 su 10,00. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI: le operatrici donne risultano maggiormente sensibili al riconoscimento degli atteggiamenti di violenza e esprimono giudizi di gravità maggiore nei confronti di comportamenti di abuso, rispetto ai colleghi uomini. Inoltre, una maggior esperienza lavorativa in contesti di emergenza sembra fattore di aumentata sensibilità professionale verso il problema. L’utilizzo e il funzionamento dello screening, invece, ricevono maggior scetticismo, principalmente dalle donne e da coloro che hanno sia maggiore età sia maggior esperienza nel settore. I medici sembrano meno favorevoli allo screening rispetto agli infermieri. L’unico aspetto universale di soggettivo miglioramento è l’aspetto medico legale.

Colpita e affrancata: il primo passo di consapevolezza riguardante la violenza domestica attraverso un'indagine conoscitiva rivolta agli operatori di Pronto Soccorso

FRANZA, PAOLO
2022/2023

Abstract

INTRODUZIONE E OBIETTIVI: La violenza sulle donne è un fenomeno drammatico che pone le sue radici in una società maschilista, ricca di diseguaglianze e che stenta a lasciarsi alle spalle un passato di profonda discriminazione. Ruolo chiave nella sua gestione viene svolto dall’infermiere, che accompagna la donna nel suo difficile percorso e si occupa dell’identificazione del problema e della presa in carico globale. Lo studio si propone di indagare sulle conoscenze degli operatori di Pronto Soccorso nell’ambito della violenza sulle donne e sulla percezione dell’operatore circa l’effettiva funzionalità dei protocolli di screening utilizzati, in un setting che viene sempre più spesso scelto dalle vittime come prima richiesta di aiuto, il Triage. MATERIALI E METODO: Iniziale ricerca bibliografica sulle principali banche dati e siti di istituzioni sanitarie e governative con parole chiave “violenza domestica”, “gestione della violenza in Pronto Soccorso” e “assistenza sanitaria e violenza sulle donne”, i cui esiti sono stati analizzati criticamente. In seguito, è stata condotta una ricerca descrittiva, tramite la somministrazione di un questionario agli operatori, ottenuto dall’articolo “Knowledge and attitude of primary health care staff screening and not screening for domestic violence against women” di H. D. Qasem. Essi sono stati consegnati in forma cartacea e anonima, a medici e infermieri che svolgono la propria professione presso il Pronto Soccorso dell’A.O. S. Croce e Carle di Cuneo, per ottenere risposta agli obiettivi stabiliti. I risultati sono stati inseriti in una matrice Excel, analizzati, confrontati tra loro e successivamente riportati in forma grafica e tramite tabelle, ognuna dotata di una breve descrizione e chiave di lettura. RISULTATI: “Ignorare o trattare le donne con indifferenza” (88,6%), “sospetto di infedeltà della donna” (54,3%), “alla donna è demandato il carico economico della casa” (60,0%) e “gli uomini sono responsabili delle decisioni della casa” (71,5%) sono risultati i comportamenti di violenza meno riconosciuti dalla popolazione. I comportamenti di abuso sono stati, invece, valutati molto criticamente, con un’indicazione di gravità superiore a 9,80/10,00 per tutte le tipologie presentate. L’utilizzo dello screening viene ritenuto molto importante (74,3%) ma si rilevano perplessità riguardo il suo effettivo funzionamento (il 25,7% ritiene che non riduca né i tassi né gli effetti della violenza contro le donne). Vengono, tuttavia, premiati i miglioramenti che lo screening comporta nel campo medico-legale, anche se a scapito di altri aspetti, come quello spirituale, a cui si registra un beneficio valutato solamente come 6,40 su 10,00. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI: le operatrici donne risultano maggiormente sensibili al riconoscimento degli atteggiamenti di violenza e esprimono giudizi di gravità maggiore nei confronti di comportamenti di abuso, rispetto ai colleghi uomini. Inoltre, una maggior esperienza lavorativa in contesti di emergenza sembra fattore di aumentata sensibilità professionale verso il problema. L’utilizzo e il funzionamento dello screening, invece, ricevono maggior scetticismo, principalmente dalle donne e da coloro che hanno sia maggiore età sia maggior esperienza nel settore. I medici sembrano meno favorevoli allo screening rispetto agli infermieri. L’unico aspetto universale di soggettivo miglioramento è l’aspetto medico legale.
Hit and manumitted: the first step of an awareness path about domestic violence through a survey of the emergency responders
BACKGROUND AND GOALS: Violence against women is a dramatic phenomenon that puts down its roots in a sexist society, full of inequalities and which struggles to leave behind a past of deep discrimination. A key role in its handling is carried out by the nurse, who accompanies the woman in her difficult path and deals with the problem identification and the global care. The study aims to investigate on the first aid operator’s knowledge in the field of violence against women. It also looks into the operator’s perception about the actual functionality of the screening protocols used in a setting that is increasingly chosen by the victims as the fist request for help, the Triage. METHODS: Original bibliographic research on the main databases and healthcare institutions based on a serie of key words such as "domestic violence", "handling of violence in first Aid" and "medical assistance and violence against women", whose results have been critically analysed. Afterwards, a descriptive research was conducted, through the administration of anonymous questionnaires to doctors and nurses, obtained from the article “Knowledge and attitude of primary health care staff screening and not screening for domestic violence against women” by H. D. Qasem et al. They were delivered to emergency responders who carry out their profession on First Aid at the S. Croce and Carle Hospital of Cuneo. The results have been included in an array Excel, analysed, compared with each other and later reported in graphic form through tables, each one equipped with a brief description and interpretation. RESULTS: “Ignoring or treating women indifferently” (88,6%), “suspicion of unfaithfulness of women” (54,35), “women are obliged to share in the house expenses” (60,0%) and “men are the decision makers in home management” (71,5%) are the violent behaviors least recognized by the population. Abusive behaviors were, instead, evaluated very critically, with an indication of severity greater than 9,80/10,00 for all types presented. The screening use is considered very important (74,3%) but there are doubts regarding its actual functioning (25,7% believe that it doesn’t reduce either the rates or the effects of violence against women). However, the improvements that screening brings in the legal field are rewarded, even if other aspects , such as the spiritual one, has only a benefit rated as 6,40 ot of 10,00. DISCUSSION AND CONCLUSIONS: female operators seems to be more sensitive about the recognition of violent attitudes and express judgments of greater severity towards abusive behaviors compared to their male colleagues. Furthermore, greater work experience in emergency contexts seems to be a factor in increased professional sensitivity towards the problem. The use and functioning of screening, however, receive greater skepticism, mainly from women and those who are both older and more experienced in the area. Doctors seem less supportive of screening than nurses. The only universal aspect of subjective improvement is the medical-legal aspect.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/5570