IMPIEGO DI MICROORGANISMI AZOTOFISSATORI INNOVATIVI SULLA PRODUTTIVITÀ, QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ DEI CEREALI

L’agricoltura moderna richiede sempre più alternative ai prodotti chimici di sintesi, sia per adeguarsi ai regolamenti, volti a mitigare gli impatti ambientali, sia per rispondere alle esigenze dei consumatori e della filiera alimentare. In questo ambito, un aspetto sempre più importante di innovazione nelle aziende agricole riguarda il miglioramento delle pratiche di concimazione. Con il programma Farm to Fork l’Unione Europea impone di ridurre l’utilizzo dei concimi di derivazione chimica del 20% entro il 2030, riducendo del 50% le perdite dei nutrienti apportati. Tra le innovazioni che devono essere verificate per garantire una fertilizzazione azotata più sostenibile dei cereali, senza una riduzione produttiva e qualitativa, vi è l’impiego di biostimolanti derivanti da batteri azotofissatori. Con questo scopo è stata realizzata una sperimentazione su frumento tenero (Triticum aestivum) e mais (Zea mays), nel nord Italia nella campagna agraria 2022, con l’applicazione di differenti strategie di concimazione azotata minerale e l’impiego combinato di batteri azotofissatori.