Abstract Objective: The aim of this study was to compare the effectiveness of flapless procedures, with or without the application of enamel matrix proteins (EMD), in the non-surgical therapy of deep intraosseous periodontal defects in terms of changes in clinical and biomolecular parameters. Materials and Methods: Consecutively, 20 patients with stage III or IV periodontitis, who exhibited residual defects with a probing pocket depth (PPD) ≥ 6 mm and radiographic intraosseous component ≥ 3 mm after initial periodontal therapy steps I and II, were recruited. The patients were randomized into a test group and a control group. In the test group, minimally invasive subgingival instrumentation was performed with magnification tools and the application of EMD. In the control group, only subgingival instrumentation was performed. Clinical parameters were recorded at baseline (T0) and at 6 months (T1). Additionally, prior to the flapless procedure and two weeks later, crevicular fluid samples were collected from the experimental sites for biomolecular composition analysis. Results: Both groups showed a statistically significant reduction in PPD and CAL (p < 0.001), although the test group exhibited greater reductions compared to the control group, with mean values of 3.90 ± 0.73 mm and 4.80 ± 0.91 mm for the test group and 4.80 ± 1.03 mm and 6.80 ± 1.31 mm for the control group, respectively. Recession significantly increased only in the control group (p = 0.027), while bleeding on probing values significantly decreased only in the test group (p = 0.016). Biomolecular mediator analyses demonstrated a statistically significant increase in EGF (p = 0.009) and OPG (p = 0.012) levels, along with a significant decrease in MMP-8 (p = 0.017) and FGF-2 (p = 0.043) in crevicular fluid from test group sites, whereas in control group sites, the only mediator that significantly decreased was MMP-8 (p = 0.0017). Conclusions: The application of enamel matrix proteins appears to result in greater clinical attachment gain and better control of inflammatory parameters in deep periodontal defects at a 6-month follow-up. Clinical findings are supported by biomolecular data, indicating increased expression of mediators involved in periodontal regeneration processes.

Abstract Obiettivo: Scopo del presente studio è stato confrontare l’efficacia della procedura flapless, con o senza l’applicazione delle proteine della matrice dello smalto (EMD) nella terapia non chirurgica di difetti parodontali intraossei profondi, in termini di variazione dei parametri clinici e biomolecolari. Materiali e metodi: Sono stati reclutati in modo consecutivo 20 pazienti affetti da parodontite, di stadio III o IV, che presentavano alla rivalutazione, dopo gli step I e II della terapia parodontale, un difetto residuo con una profondità di sondaggio (PPD) ≥ 6 mm e componente intraossea radiografica ≥ 3 mm. I pazienti sono stati randomizzati in un gruppo test e un gruppo controllo. Nel gruppo test è stata eseguita la strumentazione sottogengivale minimamente invasiva, con l’ausilio di strumenti ingrandenti e l’applicazione di EMD. Nel gruppo controllo è stata eseguita la sola strumentazione sottogengivale. I parametri clinici sono stati registrati al baseline (T0) e a 6 mesi (T1). Inoltre, prima della procedura flapless, e a due settimane di distanza, è stato raccolto un campione di fluido crevicolare dai siti sperimentali per l’analisi della sua composizione biomolecolare. Risultati: In entrambi i gruppi si è osservata una riduzione statisticamente significativa di PPD e CAL (p < 0,001) anche se, nel gruppo test, è risultata maggiore rispetto al gruppo di controllo, con valori medi, rispettivamente, di 3,90 ± 0,73 mm e 4,80 ± 0,91 mm per il gruppo test, e di 4,80 ± 1,03 mm e 6,80 ± 1,31 mm per il gruppo controllo. La recessione è aumentata in modo significativo solo nel gruppo di controllo (p = 0,027), mentre i valori di sanguinamento al sondaggio si sono ridotti in modo significativo solo nel gruppo test (p = 0,016). Le analisi effettuate sui mediatori biomolecolari hanno evidenziato un aumento statisticamente significativo delle quantità di EGF (p= 0,009) ed OPG (p = 0,012), ed una riduzione significativa di MMP-8 (p = 0,017) e FGF-2 (p = 0,043) nel fluido crevicolare dei siti del gruppo test, mentre nei siti del gruppo controllo, l’unico mediatore che è andato incontro ad una riduzione significativa è stata la MMP-8 (p= 0,0017). Conclusioni: L’applicazione delle proteine della matrice dello smalto, sembrerebbe determinare un maggiore guadagno di attacco clinico e un migliore controllo dei parametri infiammatori in difetti parodontali profondi a distanza di 6 mesi. I risultati clinici sono supportati da quelli biomolecolari, che indicherebbero una maggiore espressione dei mediatori coinvolti nei processi di rigenerazione parodontale.

Protocollo flapless con e senza i derivati della matrice dello smalto nel trattamento rigenerativo dei difetti parodontali infraossei: uno studio randomizzato controllato

MOTTA, BEATRICE
2022/2023

Abstract

Abstract Obiettivo: Scopo del presente studio è stato confrontare l’efficacia della procedura flapless, con o senza l’applicazione delle proteine della matrice dello smalto (EMD) nella terapia non chirurgica di difetti parodontali intraossei profondi, in termini di variazione dei parametri clinici e biomolecolari. Materiali e metodi: Sono stati reclutati in modo consecutivo 20 pazienti affetti da parodontite, di stadio III o IV, che presentavano alla rivalutazione, dopo gli step I e II della terapia parodontale, un difetto residuo con una profondità di sondaggio (PPD) ≥ 6 mm e componente intraossea radiografica ≥ 3 mm. I pazienti sono stati randomizzati in un gruppo test e un gruppo controllo. Nel gruppo test è stata eseguita la strumentazione sottogengivale minimamente invasiva, con l’ausilio di strumenti ingrandenti e l’applicazione di EMD. Nel gruppo controllo è stata eseguita la sola strumentazione sottogengivale. I parametri clinici sono stati registrati al baseline (T0) e a 6 mesi (T1). Inoltre, prima della procedura flapless, e a due settimane di distanza, è stato raccolto un campione di fluido crevicolare dai siti sperimentali per l’analisi della sua composizione biomolecolare. Risultati: In entrambi i gruppi si è osservata una riduzione statisticamente significativa di PPD e CAL (p < 0,001) anche se, nel gruppo test, è risultata maggiore rispetto al gruppo di controllo, con valori medi, rispettivamente, di 3,90 ± 0,73 mm e 4,80 ± 0,91 mm per il gruppo test, e di 4,80 ± 1,03 mm e 6,80 ± 1,31 mm per il gruppo controllo. La recessione è aumentata in modo significativo solo nel gruppo di controllo (p = 0,027), mentre i valori di sanguinamento al sondaggio si sono ridotti in modo significativo solo nel gruppo test (p = 0,016). Le analisi effettuate sui mediatori biomolecolari hanno evidenziato un aumento statisticamente significativo delle quantità di EGF (p= 0,009) ed OPG (p = 0,012), ed una riduzione significativa di MMP-8 (p = 0,017) e FGF-2 (p = 0,043) nel fluido crevicolare dei siti del gruppo test, mentre nei siti del gruppo controllo, l’unico mediatore che è andato incontro ad una riduzione significativa è stata la MMP-8 (p= 0,0017). Conclusioni: L’applicazione delle proteine della matrice dello smalto, sembrerebbe determinare un maggiore guadagno di attacco clinico e un migliore controllo dei parametri infiammatori in difetti parodontali profondi a distanza di 6 mesi. I risultati clinici sono supportati da quelli biomolecolari, che indicherebbero una maggiore espressione dei mediatori coinvolti nei processi di rigenerazione parodontale.
The flapless approach with and without enamel matrix derivatives in the regenerative treatment of infrabony defects: a randomized controlled clinical trial
Abstract Objective: The aim of this study was to compare the effectiveness of flapless procedures, with or without the application of enamel matrix proteins (EMD), in the non-surgical therapy of deep intraosseous periodontal defects in terms of changes in clinical and biomolecular parameters. Materials and Methods: Consecutively, 20 patients with stage III or IV periodontitis, who exhibited residual defects with a probing pocket depth (PPD) ≥ 6 mm and radiographic intraosseous component ≥ 3 mm after initial periodontal therapy steps I and II, were recruited. The patients were randomized into a test group and a control group. In the test group, minimally invasive subgingival instrumentation was performed with magnification tools and the application of EMD. In the control group, only subgingival instrumentation was performed. Clinical parameters were recorded at baseline (T0) and at 6 months (T1). Additionally, prior to the flapless procedure and two weeks later, crevicular fluid samples were collected from the experimental sites for biomolecular composition analysis. Results: Both groups showed a statistically significant reduction in PPD and CAL (p < 0.001), although the test group exhibited greater reductions compared to the control group, with mean values of 3.90 ± 0.73 mm and 4.80 ± 0.91 mm for the test group and 4.80 ± 1.03 mm and 6.80 ± 1.31 mm for the control group, respectively. Recession significantly increased only in the control group (p = 0.027), while bleeding on probing values significantly decreased only in the test group (p = 0.016). Biomolecular mediator analyses demonstrated a statistically significant increase in EGF (p = 0.009) and OPG (p = 0.012) levels, along with a significant decrease in MMP-8 (p = 0.017) and FGF-2 (p = 0.043) in crevicular fluid from test group sites, whereas in control group sites, the only mediator that significantly decreased was MMP-8 (p = 0.0017). Conclusions: The application of enamel matrix proteins appears to result in greater clinical attachment gain and better control of inflammatory parameters in deep periodontal defects at a 6-month follow-up. Clinical findings are supported by biomolecular data, indicating increased expression of mediators involved in periodontal regeneration processes.
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