The examined soils are not fully developed soils, despite they have a high content of fine soil particles, in agreement with the dominant lithologies of the area. Compared to other vineyard soils, they have relatively high contents of organic matter, although unevenly distributed between topsoil and deep horizons. The higher content of organic matter influenced the three studied soil structure indexes. The ratio between apparent sand size and real sand, the amount of aggregates and their stability, all indicate a better aggregation process in topsoils compared to the deep horizons. While I found a significant quantitative relationship between structural indexes and organic matter in the topsoil, no correlation was found in deeper soil horizons. However, the statistical analyses showed that aggregation is more related with to the soil clay content than to the content of organic carbon, indicating an important effect of the lithological matrix. Every human’s strategy to improve the aggregation process and aggregate stability will be therefore mitigated by soil intrinsic factors. The estimated soil erosion rates were high, but similar with the results obtained by other studies in Piedmont. Considering the European Union’s tolerable rate for soil erosion of 1,4 tons ha-1 y-1 the results indicate an unsustainable situation. The thresholds for tolerable erosion however vary according to the issuing legal body and for sloping areas, the USDA considers as acceptable an erosion rate of 11 tons ha-1 y-1. Even if we refer to this higher threshold, the estimated soil erosion rates are still unacceptable, and they are strongly related with the cover-management factor. Vineyards with tilled inter-row without any cover crop are unsustainable as they have very high soil losses. Cover crops are particularly effective in protecting this kind of soil, mainly by reducing the impact of water drops. Their positive effect on organic matter content is lowered by the strong effect clay has on aggregation. To obtain relatively lower soil erosion rates cover crops should cover at least 60% of the soil surface, tolerable soil losses for all the samples are obtained only when grasses cover the inter-row for at least 80%.
I suoli presi in esame in questa tesi risultano essere suoli poco evoluti, sebbene mostrino alte di materiale fine, rispecchiando le tipologie di suolo presenti nell’area e le loro litologie. Per essere suoli viticoli, sono in generale ricchi di sostanza organica, ma il contenuto è molto disomogeneo lungo la profondità. Infatti, orizzonti superficiali mostrano un contenuto in sostanza organica molto maggiore rispetto agli orizzonti profondi. Questa differenza va a riflettersi anche su tutti e tre gli indici di struttura presi in considerazione: rapporto sabbia reale/sabbia apparente, percentuale di perdita degli aggregati e percentuale della frazione di aggregati con diametro 1-2 mm. Tutti e tre risultano correlati significativamente con il contenuto di carbonio organico negli orizzonti superficiali, che dimostrano una miglior aggregazione e una maggior stabilità degli aggregati rispetto agli orizzonti profondi, che invece, non mostrano correlazioni tra il carbonio organico e gli indici strutturali. Lo studio statistico della frazione di suolo compresa tra 1-2mm, mostra come l’aggregazione di questi suoli sia influenzata enormemente dall’effetto matrice, quindi dalla costituzione argillosa propria del suolo. Pertanto, interventi umani mirati a incrementare e migliorare il processo di aggregazione e la sua stabilità, saranno fortemente mitigati dall’effetto matrice, riducendo le soluzioni efficaci principalmente all’utilizzo di tecniche di mitigazione come inerbimento con vegetazione spontanea, o attuando un inerbimento permanente principalmente con specie erbose o leguminose scelte in base alla diversa competizione che sviluppano con la pianta. Le stime dell’erosione sono risultate alte, ma in linea con altri studi svolti in Piemonte, mostrandosi insostenibili nel tempo prendendo in considerazione il limite imposto dall’Unione Europea di 1,4 t ha-1anno-1. Limite che può essere posto a soglie maggiori, considerando che trattiamo di colture arboree su elevate inclinazioni, come quello proposto dal Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) di 11 t ha-1anno-1. Tuttavia, le stime di erosione sono risultate non accettabili anche in questo caso e legate principalmente alla copertura del suolo, dimostrando come vigneti con interfila lavorato senza alcun tipo di inerbimento sono gestioni insostenibili che causano gravi perdite di suolo. Gestioni, invece, con inerbimento sono da considerare le più efficaci in questo tipo di suoli, non solamente per l’aumento di sostanza organica che esse indicono sul suolo, parzialmente limitato dall’effetto matrice sull’aggregazione, quanto per la diminuzione della forza di impatto della goccia di pioggia. L’obiettivo per iniziare ad avere risultati confortanti è quello di attuare coperture superiori al 60%, considerando però che perdite di suolo sostenibili per tutti e i 29 vigneti sono state ottenute solo con almeno l’80% di inerbimento dell’interfila.
EROSIONE E STABILITÁ STRUTTURALE DEI SUOLI NEI VIGNETI DEL MOSCATO D’ASTI DOCG
BALDI, GIULIA
2021/2022
Abstract
I suoli presi in esame in questa tesi risultano essere suoli poco evoluti, sebbene mostrino alte di materiale fine, rispecchiando le tipologie di suolo presenti nell’area e le loro litologie. Per essere suoli viticoli, sono in generale ricchi di sostanza organica, ma il contenuto è molto disomogeneo lungo la profondità. Infatti, orizzonti superficiali mostrano un contenuto in sostanza organica molto maggiore rispetto agli orizzonti profondi. Questa differenza va a riflettersi anche su tutti e tre gli indici di struttura presi in considerazione: rapporto sabbia reale/sabbia apparente, percentuale di perdita degli aggregati e percentuale della frazione di aggregati con diametro 1-2 mm. Tutti e tre risultano correlati significativamente con il contenuto di carbonio organico negli orizzonti superficiali, che dimostrano una miglior aggregazione e una maggior stabilità degli aggregati rispetto agli orizzonti profondi, che invece, non mostrano correlazioni tra il carbonio organico e gli indici strutturali. Lo studio statistico della frazione di suolo compresa tra 1-2mm, mostra come l’aggregazione di questi suoli sia influenzata enormemente dall’effetto matrice, quindi dalla costituzione argillosa propria del suolo. Pertanto, interventi umani mirati a incrementare e migliorare il processo di aggregazione e la sua stabilità, saranno fortemente mitigati dall’effetto matrice, riducendo le soluzioni efficaci principalmente all’utilizzo di tecniche di mitigazione come inerbimento con vegetazione spontanea, o attuando un inerbimento permanente principalmente con specie erbose o leguminose scelte in base alla diversa competizione che sviluppano con la pianta. Le stime dell’erosione sono risultate alte, ma in linea con altri studi svolti in Piemonte, mostrandosi insostenibili nel tempo prendendo in considerazione il limite imposto dall’Unione Europea di 1,4 t ha-1anno-1. Limite che può essere posto a soglie maggiori, considerando che trattiamo di colture arboree su elevate inclinazioni, come quello proposto dal Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) di 11 t ha-1anno-1. Tuttavia, le stime di erosione sono risultate non accettabili anche in questo caso e legate principalmente alla copertura del suolo, dimostrando come vigneti con interfila lavorato senza alcun tipo di inerbimento sono gestioni insostenibili che causano gravi perdite di suolo. Gestioni, invece, con inerbimento sono da considerare le più efficaci in questo tipo di suoli, non solamente per l’aumento di sostanza organica che esse indicono sul suolo, parzialmente limitato dall’effetto matrice sull’aggregazione, quanto per la diminuzione della forza di impatto della goccia di pioggia. L’obiettivo per iniziare ad avere risultati confortanti è quello di attuare coperture superiori al 60%, considerando però che perdite di suolo sostenibili per tutti e i 29 vigneti sono state ottenute solo con almeno l’80% di inerbimento dell’interfila.File | Dimensione | Formato | |
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