Current cherry growing is characterized by compact training systems, high planting density and rain and hail cover systems as well as, in several cases, insect nets. Alongside this intensive cherry growing, however, traditional cultivation continues to have a space, linked above all to the hilly areas. In these areas where the intensification of the plants is not possible for reasons of location and for the scarce availability of water, the cherry tree cultivation has in any case undergone changes but has remained more linked to the territory, keeping alongside the commercial cultivars also those belonging to the local germplasm, with few or no phytosanitary defense interventions aiming at a limited market to which to offer a less standardized product. The area of the Turin hills belongs to this second category. The production of cherries in the municipality of Pecetto and neighboring municipalities has a very long tradition and, although companies today are more limited in number than in the past, the cherry tree continues to characterize the local economy and maintains, in the consumer's imagination, the characteristics of recognizable qualities. Numerous studies in the literature confirm the presence of a gap between hilly fruit production and lowland production. The thesis work focused on the study of the cherry production obtained in the territory of the municipality of Pecetto, analyzing five representative farms. The selected companies, belonging to the Facolt association, base their productions on both traditional and commercial cultivars. The cherries were analyzed for their physical, chemical and nutraceutical characteristics, highlighting differences between cultivars and between companies. The commercial varieties were compared with bibliographic data in order to highlight the differences compared to the product obtained in other areas. The results showed that the soil and climatic characteristics of the Turin Pecetto area have a decisive influence on the qualitative characteristics of cherry production. The hilly environment has in fact favored a better brightness of the fruit, a higher acidic content and a more significant accumulation of bioactive compounds (polyphenols and anthocyanins). The positive qualitative characteristics are attributable to a better luminous interception of the cherries and a slowdown in the respiratory metabolism with a general slowdown in ripening even if the particularly dry year has certainly influenced the normal course to a decisive extent. The high quantity of polyphenolic substances is then also attributable to a detachment that is perhaps not always optimal, because if the polyphenols are positive, they also indicate an early detachment. From the analysis of the results it also emerged that the cherries grown in these areas are characterized by small sizes and consequently by low weight weights; which is in line with the dry cultivation typical of the agronomic management of the Turin hill which was further penalized by the particularly dry year of 2022. In light of the results obtained, it is therefore possible to affirm that the Pecetto cherry growing, although the difficulties due due to the location and the scarce availability of water resources, it represents a fruit sector that is still competitive on the market, especially in terms of product quality.
L’attuale cerasicoltura è caratterizzata da forme di allevamento compatte, alta densità di impianto e sistemi di coperture antipioggia e grandine nonché, in diversi casi, reti antinsetto. Accanto a questa cerasicoltura intensiva continua, tuttavia, ad avere uno spazio la coltura tradizionale, legata soprattutto agli areali di collina. In queste zone dove l’intensificazione degli impianti non è possibile per motivi di giacitura e per la scarsa disponibilità di acqua, la coltura del ciliegio ha comunque subito dei mutamenti ma è rimasta più legata al territorio, mantenendo accanto alle cultivar commerciali anche quelle appartenenti al germoplasma locale, con pochi o nulli interventi di difesa fitosanitaria puntando su un mercato circoscritto a cui proporre un prodotto meno standardizzato. L’areale della collina torinese appartiene a questa seconda categoria. La produzione delle ciliegie nel comune di Pecetto e comuni limitrofi ha una lunghissima tradizione e, seppure le aziende oggi siano in numero più limitato che in passato, il ciliegio continua a caratterizzare l’economia locale e mantiene, nell’immaginario del consumatore dei caratteri di qualità riconoscibili. In letteratura numerosi studi confermano la presenza di un divario tra la produzione frutticola collinare e la produzione di pianura. Il lavoro di tesi si è incentrato sullo studio della produzione cerasicola ottenuta sul territorio del comune di Pecetto, analizzando cinque aziende rappresentative. Le aziende selezionate, appartenenti all’associazione Facolt, basano le loro produzioni sia su cultivar tradizionali che commerciali. Le ciliegie sono state analizzate per quanto concerne le caratteristiche fisiche, chimiche e nutraceutiche, evidenziando differenze tra le cultivar e tra le aziende. Le varietà commerciali sono state confrontate con dati bibliografici al fine di evidenziare le differenze rispetto al prodotto ottenuto in altri areali. I risultati hanno evidenziato come le caratteristiche pedoclimatiche dell’areale di Pecetto torinese influenzano in modo determinante le caratteristiche qualitative della produzione cerasicola. L’ambiente collinare ha infatti favorito una migliore luminosità del frutto, un maggior contenuto acidico e un più rilevante accumulo di composti bioattivi (polifenoli e antociani). Le positive caratteristiche qualitative sono riconducibili ad una migliore intercettazione luminosa delle ciliegie e a un rallentamento nel metabolismo respiratorio con un rallentamento generale della maturazione anche se l’annata particolarmente asciutta ne ha sicuramente influenzato in misura determinante il normale decorso. L’elevato quantitativo di sostanze polifenoliche è poi anche attribuibile ad uno stacco forse non sempre ottimale, perché se i polifenoli sono un carattere positivo, indicano anche uno stacco precoce. Dall’analisi dei risultati è emerso anche che le ciliegie coltivate in questi areali sono caratterizzate da piccoli calibri e di conseguenza da bassi pesi ponderali; il che è in linea con la coltivazione in asciutta tipica della gestione agronomica della collina di Torino che è stata penalizzata ulteriormente dall’annata particolarmente siccitosa del 2022. Alla luce dei risultati ottenuti è possibile quindi affermare che la cerasicoltura di Pecetto, sebbene le difficoltà dovute alla giacitura e alla scarsa disponibilità di risorsa idrica, rappresenta un comparto frutticolo ancora competitivo sul mercato, soprattutto in termini di qualità del prodotto.
Ciliegia di Pecetto: influenza dell'areale di coltivazione sulla qualità dei frutti
CIMA, ANNALISA
2021/2022
Abstract
L’attuale cerasicoltura è caratterizzata da forme di allevamento compatte, alta densità di impianto e sistemi di coperture antipioggia e grandine nonché, in diversi casi, reti antinsetto. Accanto a questa cerasicoltura intensiva continua, tuttavia, ad avere uno spazio la coltura tradizionale, legata soprattutto agli areali di collina. In queste zone dove l’intensificazione degli impianti non è possibile per motivi di giacitura e per la scarsa disponibilità di acqua, la coltura del ciliegio ha comunque subito dei mutamenti ma è rimasta più legata al territorio, mantenendo accanto alle cultivar commerciali anche quelle appartenenti al germoplasma locale, con pochi o nulli interventi di difesa fitosanitaria puntando su un mercato circoscritto a cui proporre un prodotto meno standardizzato. L’areale della collina torinese appartiene a questa seconda categoria. La produzione delle ciliegie nel comune di Pecetto e comuni limitrofi ha una lunghissima tradizione e, seppure le aziende oggi siano in numero più limitato che in passato, il ciliegio continua a caratterizzare l’economia locale e mantiene, nell’immaginario del consumatore dei caratteri di qualità riconoscibili. In letteratura numerosi studi confermano la presenza di un divario tra la produzione frutticola collinare e la produzione di pianura. Il lavoro di tesi si è incentrato sullo studio della produzione cerasicola ottenuta sul territorio del comune di Pecetto, analizzando cinque aziende rappresentative. Le aziende selezionate, appartenenti all’associazione Facolt, basano le loro produzioni sia su cultivar tradizionali che commerciali. Le ciliegie sono state analizzate per quanto concerne le caratteristiche fisiche, chimiche e nutraceutiche, evidenziando differenze tra le cultivar e tra le aziende. Le varietà commerciali sono state confrontate con dati bibliografici al fine di evidenziare le differenze rispetto al prodotto ottenuto in altri areali. I risultati hanno evidenziato come le caratteristiche pedoclimatiche dell’areale di Pecetto torinese influenzano in modo determinante le caratteristiche qualitative della produzione cerasicola. L’ambiente collinare ha infatti favorito una migliore luminosità del frutto, un maggior contenuto acidico e un più rilevante accumulo di composti bioattivi (polifenoli e antociani). Le positive caratteristiche qualitative sono riconducibili ad una migliore intercettazione luminosa delle ciliegie e a un rallentamento nel metabolismo respiratorio con un rallentamento generale della maturazione anche se l’annata particolarmente asciutta ne ha sicuramente influenzato in misura determinante il normale decorso. L’elevato quantitativo di sostanze polifenoliche è poi anche attribuibile ad uno stacco forse non sempre ottimale, perché se i polifenoli sono un carattere positivo, indicano anche uno stacco precoce. Dall’analisi dei risultati è emerso anche che le ciliegie coltivate in questi areali sono caratterizzate da piccoli calibri e di conseguenza da bassi pesi ponderali; il che è in linea con la coltivazione in asciutta tipica della gestione agronomica della collina di Torino che è stata penalizzata ulteriormente dall’annata particolarmente siccitosa del 2022. Alla luce dei risultati ottenuti è possibile quindi affermare che la cerasicoltura di Pecetto, sebbene le difficoltà dovute alla giacitura e alla scarsa disponibilità di risorsa idrica, rappresenta un comparto frutticolo ancora competitivo sul mercato, soprattutto in termini di qualità del prodotto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/55659