Every year, approximately 423 million hectares burn in the world, an area slightly smaller than the surface area of the European Union. Considering the extent of the phenomenon and the probable increase in its severity as a result of global warming, the aim of this work is to design and test a fire risk analysis tool at the territorial scale, to inform policies and strategies for preventing the phenomenon. To this end, the main factors predisposing fire risk were analysed, such as the causes of ignition and propagation and the impacts in the short and long term. Once translated into information layers and integrated with each other within an analysis tool, it was possible to spatialise the forest fire risk within two study areas chosen in the Region of Tuscany: the Monti Pisani area (Pisan side) and the area of the coastal pinewoods in the municipalities of Castiglione della Pescaia and Grosseto. The choice of the study areas was partly guided by the availability of the necessary geographic information layers (developed within the framework of the specific AIB prevention plans introduced by the Tuscany Regional Forestry Law), and by the interest shown both by the MED-Star project, currently underway under the responsibility of the University of Florence, and by the Tuscany Region, in testing the effectiveness of this new risk analysis approach at a territorial scale. The thesis discusses the methodological flow, the collection and processing of data, critically examines the limits found in the designed tool, and arrives at defining for both study areas the share of areas exposed to medium to high risk, which was found to be over 50% in both territories examined. With a focus on the high-risk areas, equal to about 9.3% of the Monti Pisani area (719 ha) and 4.7% of the coastal pinewoods (189 ha), it was possible to identify the areas in which priority fire prevention interventions could be concentrated, which could be programmed and financed by special prevention planning tools.
Ogni anno nel mondo bruciano circa 423 milioni di ettari, un’area di poco inferiore alla superficie dell’Unione Europea. Alla luce dell’entità del fenomeno e del probabile aumento della sua severità in conseguenza del riscaldamento globale, il presente lavoro ha l’obiettivo di progettare e sperimentare uno strumento di analisi del rischio incendi alla scala territoriale, per informare le politiche e le strategie di prevenzione del fenomeno. A tal fine sono stati analizzati i principali fattori predisponenti il rischio incendi, come le cause di innesco e di propagazione e gli impatti nel breve e nel lungo periodo, che una volta tradotti in strati informativi e integrati fra loro all’interno di uno strumento di analisi, hanno permesso di spazializzare il rischio incendi boschivi all’interno di due aree di studio scelte in Regione Toscana: l’area dei Monti Pisani (versante pisano) e l’area delle Pinete litoranee dei comuni di Castiglione della Pescaia e Grosseto. La scelta delle aree di studio è stata in parte guidata dalla disponibilità degli strati informativi geografici necessari (sviluppati nell’ambito dei Piani specifici di prevenzione AIB introdotti dalla legge forestale regionale della Toscana), e dall’interesse manifestato sia da parte del progetto MED-Star, attualmente in corso sotto la responsabilità dell’Università di Firenze, che dalla Regione Toscana, nel testare l’efficacia di questo nuovo approccio di analisi del rischio a scala territoriale. La tesi discute il flusso metodologico, la raccolta e l’elaborazione dei dati, esamina in modo critico i limiti riscontrati nello strumento progettato, ed arriva a definire per entrambe le aree di studio la quota di aree esposte al rischio da medio ad alto, risultata superiore al 50% in entrambi i territori presi in esame. Con un focus sulle aree ad alto rischio, pari a circa il 9,3% dell’area dei Monti Pisani (719 ha) e al 4,7% delle Pinete litoranee (189 ha), è stato possibile individuare le aree in cui concentrare interventi prioritari di prevenzione degli incendi che potranno essere programmati e finanziati da appositi strumenti di pianificazione della prevenzione.
Analisi del rischio incendi boschivi: Proposta metodologica applicata a due casi studio in Toscana
CATAPANO, CLAUDIO
2021/2022
Abstract
Ogni anno nel mondo bruciano circa 423 milioni di ettari, un’area di poco inferiore alla superficie dell’Unione Europea. Alla luce dell’entità del fenomeno e del probabile aumento della sua severità in conseguenza del riscaldamento globale, il presente lavoro ha l’obiettivo di progettare e sperimentare uno strumento di analisi del rischio incendi alla scala territoriale, per informare le politiche e le strategie di prevenzione del fenomeno. A tal fine sono stati analizzati i principali fattori predisponenti il rischio incendi, come le cause di innesco e di propagazione e gli impatti nel breve e nel lungo periodo, che una volta tradotti in strati informativi e integrati fra loro all’interno di uno strumento di analisi, hanno permesso di spazializzare il rischio incendi boschivi all’interno di due aree di studio scelte in Regione Toscana: l’area dei Monti Pisani (versante pisano) e l’area delle Pinete litoranee dei comuni di Castiglione della Pescaia e Grosseto. La scelta delle aree di studio è stata in parte guidata dalla disponibilità degli strati informativi geografici necessari (sviluppati nell’ambito dei Piani specifici di prevenzione AIB introdotti dalla legge forestale regionale della Toscana), e dall’interesse manifestato sia da parte del progetto MED-Star, attualmente in corso sotto la responsabilità dell’Università di Firenze, che dalla Regione Toscana, nel testare l’efficacia di questo nuovo approccio di analisi del rischio a scala territoriale. La tesi discute il flusso metodologico, la raccolta e l’elaborazione dei dati, esamina in modo critico i limiti riscontrati nello strumento progettato, ed arriva a definire per entrambe le aree di studio la quota di aree esposte al rischio da medio ad alto, risultata superiore al 50% in entrambi i territori presi in esame. Con un focus sulle aree ad alto rischio, pari a circa il 9,3% dell’area dei Monti Pisani (719 ha) e al 4,7% delle Pinete litoranee (189 ha), è stato possibile individuare le aree in cui concentrare interventi prioritari di prevenzione degli incendi che potranno essere programmati e finanziati da appositi strumenti di pianificazione della prevenzione.File | Dimensione | Formato | |
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