Agriculture represents one of the sectors with the highest rate of fatal accidents in the workplace. At the level of the Piedmont Region, it is the province of Cuneo that has the highest number of reported accidents in agriculture during the five-year period 2017-2021. Health problems in the agricultural sector are related to the characteristics of the environment, the length of working hours, manual activities, and the use of tractors and farm machinery. Among the risk factors, isolated or lone work is not carefully evaluated, but it is a condition that can increase the magnitude of the consequences of injury, in the absence of timely help, not only that, the probability of the occurrence of accidents or critical events can also be changed. Solitary work, by definition includes all persons who for a period of time perform work activities "alone," thus without supervision or direct contact with another person, colleague or employer, and without the presence of close individuals who can provide immediate relief in case of an accident, injury or illness. However, Italian and European legislation has not yet addressed this issue with a specific directive, as it has in some countries including: Canada, Switzerland, Australia and England. To investigate this phenomenon, it was decided to start with bibliographic research on some databases, and through that of OSHA: Investigation Summaries, reports of fatal accidents in which isolated work was involved were identified. The data showed that in the United States, over the past 10 years, about 14 percent of fatal injuries in agriculture were related to isolated work. To get more insight and feedback on the ground, a questionnaire was also developed and administered to 300 farmers from the province of Cuneo. The data obtained, while not generalizable, provide a useful starting point, as they reveal the presence of isolated labor in most of the agricultural settings analyzed. The information extracted from the questionnaires highlights: the main work performed alone, the time farm workers spend alone and the lack of training. In addition, it was found that with advancing age and increased working hours spent alone, the risk of developing certain diseases, such as myocardial infarction, increases, given the increased susceptibility associated with aging. Proposals that can be adopted to govern the risks associated with isolated work and improve the safety of farmers range from implementing general safety measures such as securing farm equipment and machinery used on the farm, to adopting innovative technologies such as GPS tracking devices and alarm systems. Training plays a key role in equipping workers with the skills and awareness needed to deal with this condition effectively by promoting safe work practices. In conclusion, isolated work in agriculture is a complex challenge that requires a collaborative approach to ensure the safety and well-being of workers. It is essential that farmers, TPALL, government agencies, and professional organizations work together to identify and implement concrete measures to improve working conditions and protect the health of agricultural workers.

L'agricoltura rappresenta uno dei settori con il più alto tasso di incidenti mortali sul luogo di lavoro. A livello della Regione Piemonte, è la provincia di Cuneo che conta il maggior numero di infortuni denunciati in agricoltura nel quinquennio 2017-2021. I problemi di salute del comparto agricolo sono legati alle caratteristiche dell’ambiente, alla durata dell’orario di lavoro, alle attività manuali e all’utilizzo di trattori e macchinari agricoli. Tra i fattori di rischio, il lavoro isolato o in solitudine, non viene valutato con attenzione, ma esso rappresenta una condizione in grado di aumentare l’entità delle conseguenze del danno, in assenza di tempestivo soccorso, non solo, può risultare modificata anche la probabilità di accadimento di incidenti o eventi critici. Il lavoro in solitudine, per definizione comprende tutte le persone che per un periodo di tempo eseguono attività lavorative “da sole”, quindi senza una supervisione o un contatto diretto con un’altra persona, collega o datore di lavoro, e senza la presenza di soggetti vicini che possano prestare soccorso immediato in caso di un incidente, un infortunio o un malore. Tuttavia, la legislazione italiana ed europea non ha ancora affrontato questo argomento con una direttiva specifica, come invece è avvenuto in alcuni paesi tra cui: Canada, Svizzera, Australia e Inghilterra. Per indagare questo fenomeno si è deciso di iniziare con la ricerca bibliografica su alcune banche dati, e attraverso quella dell’OSHA: Investigation Summaries, sono stati individuati report di infortuni mortali in cui era implicato il lavoro isolato. I dati hanno evidenziato che negli Stati Uniti, negli ultimi 10 anni, circa il 14% degli infortuni mortali in agricoltura è connesso al lavoro isolato. Per avere un maggiore approfondimento e riscontro sul territorio è stato anche sviluppato e somministrato un questionario a 300 agricoltori dalla provincia di Cuneo. I dati ricavati, pur non essendo generalizzabili, forniscono un utile punto di partenza, in quanto rivelano la presenza del lavoro isolato nella maggior parte dei contesti agricoli analizzati. Le informazioni estrapolate dai questionari evidenziano: le principali lavorazioni eseguite in solitudine, il tempo che i lavoratori agricoli trascorrono da soli e la mancanza di formazione. Inoltre, è emerso che con l'avanzare dell'età e l'incremento delle ore lavorative trascorse in solitudine, aumenta il rischio di sviluppare determinate patologie, come l'infarto miocardico, data la maggiore suscettibilità legata all'invecchiamento. Le proposte che possono essere adottare per governare i rischi associati al lavoro isolato e migliorare la sicurezza degli agricoltori variano dall’implementazione di misure sicurezza generali come la messa in sicurezza dei mezzi e dei macchinari agricoli utilizzati nell’azienda, all’adozione di tecnologie innovative come i dispositivi di localizzazione GPS e i sistemi di allarme. La formazione gioca un ruolo fondamentale nell'equipaggiare i lavoratori con le competenze e la consapevolezza necessarie per affrontare questa condizione in modo efficace, promuovendo pratiche lavorative sicure. In conclusione, il lavoro isolato in agricoltura è una sfida complessa che richiede un approccio collaborativo per garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori. È essenziale che agricoltori, TPALL, enti governativi e organizzazioni di categoria lavorino insieme per identificare e implementare misure concrete per migliorare le condizioni di lavoro e proteggere la salute dei lavoratori agricoli.

Il lavoro isolato in ambito agricolo: introduzione alla problematica e alcune proposte di prevenzione

GARELLO, ELISA
2022/2023

Abstract

L'agricoltura rappresenta uno dei settori con il più alto tasso di incidenti mortali sul luogo di lavoro. A livello della Regione Piemonte, è la provincia di Cuneo che conta il maggior numero di infortuni denunciati in agricoltura nel quinquennio 2017-2021. I problemi di salute del comparto agricolo sono legati alle caratteristiche dell’ambiente, alla durata dell’orario di lavoro, alle attività manuali e all’utilizzo di trattori e macchinari agricoli. Tra i fattori di rischio, il lavoro isolato o in solitudine, non viene valutato con attenzione, ma esso rappresenta una condizione in grado di aumentare l’entità delle conseguenze del danno, in assenza di tempestivo soccorso, non solo, può risultare modificata anche la probabilità di accadimento di incidenti o eventi critici. Il lavoro in solitudine, per definizione comprende tutte le persone che per un periodo di tempo eseguono attività lavorative “da sole”, quindi senza una supervisione o un contatto diretto con un’altra persona, collega o datore di lavoro, e senza la presenza di soggetti vicini che possano prestare soccorso immediato in caso di un incidente, un infortunio o un malore. Tuttavia, la legislazione italiana ed europea non ha ancora affrontato questo argomento con una direttiva specifica, come invece è avvenuto in alcuni paesi tra cui: Canada, Svizzera, Australia e Inghilterra. Per indagare questo fenomeno si è deciso di iniziare con la ricerca bibliografica su alcune banche dati, e attraverso quella dell’OSHA: Investigation Summaries, sono stati individuati report di infortuni mortali in cui era implicato il lavoro isolato. I dati hanno evidenziato che negli Stati Uniti, negli ultimi 10 anni, circa il 14% degli infortuni mortali in agricoltura è connesso al lavoro isolato. Per avere un maggiore approfondimento e riscontro sul territorio è stato anche sviluppato e somministrato un questionario a 300 agricoltori dalla provincia di Cuneo. I dati ricavati, pur non essendo generalizzabili, forniscono un utile punto di partenza, in quanto rivelano la presenza del lavoro isolato nella maggior parte dei contesti agricoli analizzati. Le informazioni estrapolate dai questionari evidenziano: le principali lavorazioni eseguite in solitudine, il tempo che i lavoratori agricoli trascorrono da soli e la mancanza di formazione. Inoltre, è emerso che con l'avanzare dell'età e l'incremento delle ore lavorative trascorse in solitudine, aumenta il rischio di sviluppare determinate patologie, come l'infarto miocardico, data la maggiore suscettibilità legata all'invecchiamento. Le proposte che possono essere adottare per governare i rischi associati al lavoro isolato e migliorare la sicurezza degli agricoltori variano dall’implementazione di misure sicurezza generali come la messa in sicurezza dei mezzi e dei macchinari agricoli utilizzati nell’azienda, all’adozione di tecnologie innovative come i dispositivi di localizzazione GPS e i sistemi di allarme. La formazione gioca un ruolo fondamentale nell'equipaggiare i lavoratori con le competenze e la consapevolezza necessarie per affrontare questa condizione in modo efficace, promuovendo pratiche lavorative sicure. In conclusione, il lavoro isolato in agricoltura è una sfida complessa che richiede un approccio collaborativo per garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori. È essenziale che agricoltori, TPALL, enti governativi e organizzazioni di categoria lavorino insieme per identificare e implementare misure concrete per migliorare le condizioni di lavoro e proteggere la salute dei lavoratori agricoli.
Isolated work in agriculture: introduction to the problem and some prevention proposals
Agriculture represents one of the sectors with the highest rate of fatal accidents in the workplace. At the level of the Piedmont Region, it is the province of Cuneo that has the highest number of reported accidents in agriculture during the five-year period 2017-2021. Health problems in the agricultural sector are related to the characteristics of the environment, the length of working hours, manual activities, and the use of tractors and farm machinery. Among the risk factors, isolated or lone work is not carefully evaluated, but it is a condition that can increase the magnitude of the consequences of injury, in the absence of timely help, not only that, the probability of the occurrence of accidents or critical events can also be changed. Solitary work, by definition includes all persons who for a period of time perform work activities "alone," thus without supervision or direct contact with another person, colleague or employer, and without the presence of close individuals who can provide immediate relief in case of an accident, injury or illness. However, Italian and European legislation has not yet addressed this issue with a specific directive, as it has in some countries including: Canada, Switzerland, Australia and England. To investigate this phenomenon, it was decided to start with bibliographic research on some databases, and through that of OSHA: Investigation Summaries, reports of fatal accidents in which isolated work was involved were identified. The data showed that in the United States, over the past 10 years, about 14 percent of fatal injuries in agriculture were related to isolated work. To get more insight and feedback on the ground, a questionnaire was also developed and administered to 300 farmers from the province of Cuneo. The data obtained, while not generalizable, provide a useful starting point, as they reveal the presence of isolated labor in most of the agricultural settings analyzed. The information extracted from the questionnaires highlights: the main work performed alone, the time farm workers spend alone and the lack of training. In addition, it was found that with advancing age and increased working hours spent alone, the risk of developing certain diseases, such as myocardial infarction, increases, given the increased susceptibility associated with aging. Proposals that can be adopted to govern the risks associated with isolated work and improve the safety of farmers range from implementing general safety measures such as securing farm equipment and machinery used on the farm, to adopting innovative technologies such as GPS tracking devices and alarm systems. Training plays a key role in equipping workers with the skills and awareness needed to deal with this condition effectively by promoting safe work practices. In conclusion, isolated work in agriculture is a complex challenge that requires a collaborative approach to ensure the safety and well-being of workers. It is essential that farmers, TPALL, government agencies, and professional organizations work together to identify and implement concrete measures to improve working conditions and protect the health of agricultural workers.
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