The paper examines the discursive strategies of the Republican Party candidate, Donald Trump, and the Democratic Party candidate, Kamala Harris, during the 2024 US presidential campaign. First, some terms used by the public during the election period, mainly in the USA, are defined. Then, a definition is proposed of post-truth, a term that many scholars believe delineates our era, and of fake news, replacing the latter with the concept of information disorder and its three categories: misinformation, disinformation and malinformation. It also focuses on the concept of propaganda, clarifying the differences between manipulation and persuasion, which are often mistakenly used as synonyms. Secondly, the paper explores various strategies generally introduced during election campaigns, such as the use of pronouns (we/they) to delineate an opposition between groups, repetition, rhetorical figures such as metaphor, nominalisation and passivation techniques to obscure the agent of actions and particular types of arguments. The importance of stereotypes present in all individuals and the appeal to emotions - both positive and negative - emerge as crucial tools in political discourse, aimed at generating as much consensus as possible. The last chapter focuses on the themes and communication strategies of Trump and Harris, through an in-depth analysis of a speech by each candidate and their televised debate. Trump's strategy is characterised by a great simplicity in his choice of words and paratactic structure, characterised by repetition, sarcasm, exaggeration and theargumentum ad hominem to denigrate his opponent. In contrast, Harris adopts a more complex language, with longer periods, rich in metaphors and anaphora, and often uses references to an authority to generate emotion or to support his theses. This analysis stems from an awareness of the importance of the American elections, all the more so for an international system characterised by great instability. It also highlights how persuasion or manipulation of language, as the case may be, can influence public opinion and perception, with implications for electoral dynamics.

L’elaborato prende in esame le strategie discorsive del candidato del Partito Repubblicano, Donald Trump, e della candidata del Partito Democratico, Kamala Harris, durante la campagna presidenziale 2024 negli Stati Uniti. In primo luogo, si definiscono alcuni termini utilizzati dall’opinione pubblica durante il periodo delle elezioni, principalmente negli USA. Quindi, si propone una definizione di post-verità, termine che per secondo molti studiosi delinea la nostra epoca, e di fake news, ponendo al posto di quest’ultimo il concetto di disordine informativo e le sue tre categorie: misinformazione, disinformazione e malinformazione. Inoltre, l’attenzione si è concentrata sul concetto di propaganda, chiarendo le differenze che intercorrono tra manipolazione e persuasione, spesso usati erroneamente come sinonimi. In secondo luogo, l’elaborato esplora varie strategie introdotte generalmente durante le campagne elettorali, come l’uso dei pronomi (we/they) per delineare una contrapposizione tra gruppi, la ripetizione, le figure retoriche come la metafora, le tecniche di nominalizzazione e passivazione per oscurare l’agente delle azioni e particolari tipi argomentazioni. L’importanza degli stereotipi presenti in tutti gli individui e l’appello alle emozioni - sia positive, sia negative – emergono come strumenti cruciali nei discorsi politici, finalizzati a generare il maggior consenso possibile. L’ultimo capitolo si concentra sui temi e sulle strategie comunicative di Trump e Harris, attraverso un’analisi approfondita di un discorso di ciascun candidato e del loro dibattito televisivo. La strategia di Trump è caratterizzata da una grande semplicità nella scelta dei vocaboli e nella struttura paratattica, caratterizzata da ripetizioni, sarcasmo, esagerazioni e l’argumentum ad hominem per denigrare l’avversario. Al contrario, Harris adotta un linguaggio più complesso, con periodi più lunghi, ricco di metafore e di anafore, e si avvale spesso di riferimenti ad un’autorità per generare emozioni o per supportare le proprie tesi. Questa analisi nasce dalla consapevolezza dell’importanza delle elezioni americane, a maggior ragione per un sistema internazionale caratterizzato da grande instabilità. Inoltre, mette in luce come la persuasione o manipolazione del linguaggio, a seconda dei casi, possa influenzare l’opinione e la percezione pubblica, con implicazioni per le dinamiche elettorali.

Strategie discorsive nella campagna presidenziale USA 2024

REVELLINO, MATTEO
2023/2024

Abstract

L’elaborato prende in esame le strategie discorsive del candidato del Partito Repubblicano, Donald Trump, e della candidata del Partito Democratico, Kamala Harris, durante la campagna presidenziale 2024 negli Stati Uniti. In primo luogo, si definiscono alcuni termini utilizzati dall’opinione pubblica durante il periodo delle elezioni, principalmente negli USA. Quindi, si propone una definizione di post-verità, termine che per secondo molti studiosi delinea la nostra epoca, e di fake news, ponendo al posto di quest’ultimo il concetto di disordine informativo e le sue tre categorie: misinformazione, disinformazione e malinformazione. Inoltre, l’attenzione si è concentrata sul concetto di propaganda, chiarendo le differenze che intercorrono tra manipolazione e persuasione, spesso usati erroneamente come sinonimi. In secondo luogo, l’elaborato esplora varie strategie introdotte generalmente durante le campagne elettorali, come l’uso dei pronomi (we/they) per delineare una contrapposizione tra gruppi, la ripetizione, le figure retoriche come la metafora, le tecniche di nominalizzazione e passivazione per oscurare l’agente delle azioni e particolari tipi argomentazioni. L’importanza degli stereotipi presenti in tutti gli individui e l’appello alle emozioni - sia positive, sia negative – emergono come strumenti cruciali nei discorsi politici, finalizzati a generare il maggior consenso possibile. L’ultimo capitolo si concentra sui temi e sulle strategie comunicative di Trump e Harris, attraverso un’analisi approfondita di un discorso di ciascun candidato e del loro dibattito televisivo. La strategia di Trump è caratterizzata da una grande semplicità nella scelta dei vocaboli e nella struttura paratattica, caratterizzata da ripetizioni, sarcasmo, esagerazioni e l’argumentum ad hominem per denigrare l’avversario. Al contrario, Harris adotta un linguaggio più complesso, con periodi più lunghi, ricco di metafore e di anafore, e si avvale spesso di riferimenti ad un’autorità per generare emozioni o per supportare le proprie tesi. Questa analisi nasce dalla consapevolezza dell’importanza delle elezioni americane, a maggior ragione per un sistema internazionale caratterizzato da grande instabilità. Inoltre, mette in luce come la persuasione o manipolazione del linguaggio, a seconda dei casi, possa influenzare l’opinione e la percezione pubblica, con implicazioni per le dinamiche elettorali.
Discourse Strategies in the US 2024 Presidential Campaign
The paper examines the discursive strategies of the Republican Party candidate, Donald Trump, and the Democratic Party candidate, Kamala Harris, during the 2024 US presidential campaign. First, some terms used by the public during the election period, mainly in the USA, are defined. Then, a definition is proposed of post-truth, a term that many scholars believe delineates our era, and of fake news, replacing the latter with the concept of information disorder and its three categories: misinformation, disinformation and malinformation. It also focuses on the concept of propaganda, clarifying the differences between manipulation and persuasion, which are often mistakenly used as synonyms. Secondly, the paper explores various strategies generally introduced during election campaigns, such as the use of pronouns (we/they) to delineate an opposition between groups, repetition, rhetorical figures such as metaphor, nominalisation and passivation techniques to obscure the agent of actions and particular types of arguments. The importance of stereotypes present in all individuals and the appeal to emotions - both positive and negative - emerge as crucial tools in political discourse, aimed at generating as much consensus as possible. The last chapter focuses on the themes and communication strategies of Trump and Harris, through an in-depth analysis of a speech by each candidate and their televised debate. Trump's strategy is characterised by a great simplicity in his choice of words and paratactic structure, characterised by repetition, sarcasm, exaggeration and theargumentum ad hominem to denigrate his opponent. In contrast, Harris adopts a more complex language, with longer periods, rich in metaphors and anaphora, and often uses references to an authority to generate emotion or to support his theses. This analysis stems from an awareness of the importance of the American elections, all the more so for an international system characterised by great instability. It also highlights how persuasion or manipulation of language, as the case may be, can influence public opinion and perception, with implications for electoral dynamics.
Autorizzo consultazione esterna dell'elaborato
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi finale Matteo Revellino.pdf

non disponibili

Dimensione 782.21 kB
Formato Adobe PDF
782.21 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/5538