Geranium bronze (Cacireus marshalli) is a butterfly coming from South Africa, it imported with ornamental pelargonium plants trade. In Europe the first sighting was in 1988 in Mallorca island, while in 1994 in Italy and in 2015 in Gran Paradiso National Park at 2400 metres altitude . Quacchia and colleagues in 2008 documented a plant shift from Pelargonium spp (non-native in Europe) to Geranium spp (native in Europe) in laboratory. For this reason is crucial understanding population density in the protected area, to avoid its naturalization and competition with geranium-consuming species. During field season (June-October 2017) we monitored the species in Orco Valley, to evaluate its presence. At first we surveyed ornamental Pelargonium plants to locate infested site. Than we sampled preimaginal stages, to understand the variable that influence oviposition behaviour. We choose sampling point at different level of altitude, pelargonium density and isolation related to the centre of villages. To estimate species dispersal ability, we observed 20 gravid female in 2 areas in absence of host plants and with different degree of habitat permeability. In total we counted 5455 pelargonium and we checked 348 plants, 42% of them result infested. 50% of female can easily overcome barriers as trees 20 metres tall. General Linear Mixed Models (GLMMs) analysis show that altitude is negative correlated with oviposition, moreover isolation and pelargonium density have non-statistically significant effect on number of eggs. We carried out a survey among inhabitants in study area, to investigate the habits in Pelargonium management. The questionnaire data could help us to implement more efficient strategies to control this alien species.
Cacyreus marshalli o Licenide del Geranio è un lepidottero originario del Sud Africa, importato a causa del commercio di pelargoni ornamentali, di cui si nutre. In Europa il primo ritrovamento risale al 1988 nell'isola di Maiorca, mentre in Italia fu avvistato nel 1994 nel Lazio e nel 2015 è stato ritrovato un esemplare anche a 2400 metri di quota, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso (PNGP). Quacchia e collaboratori nel 2008 hanno evidenziato la possibilità di uno shift di pianta ospite, da Pelargonium (non nativo in Europa) a Geranium (autoctono in Europa), in ambiente controllato. Ecco perché è di particolare importanza indagare la consistenza della popolazione dell'alloctono nell'area protetta, al fine di evitare la naturalizzazione e la competizione con le altre specie consumatrici di Geraniacee Nel periodo giugno-ottobre 2017 è stato attivato un progetto di campionamento in Valle Orco, per valutare la presenza della specie. In un primo momento si è svolto il censimento dei pelargoni ornamentali, per individuare i siti di presenza e quelli a maggior rischio di infestazione. Successivamente è stato effettuato il campionamento degli stadi preimaginali, per capire quali siano le variabili che influenzano maggiormente l'ovideposizione. Abbiamo preso in considerazione i comuni di Sparone, Locana, Noasca e Ceresole e Reale, scegliendo i siti a diversi livelli di isolamento (centro, periferia e borgata isolata), di quota e di densità dei pelargoni. Per conoscere le capacità di espansione della specie, abbiamo condotto esperimenti di dispersione, liberando e osservando 20 femmine gravide, in 2 aree in assenza di pelargoni e a diverso grado di permeabilità ambientale. Sono state censite 5455 piante, di cui controllate 348, di queste il 42% erano infestate. Il 50% delle femmine liberate ha agevolmente superato le barriere ecologiche, rappresentate de alberi di circa 20 metri. Dall'analisi con Modelli Misti Lineari Generalizzati (GLMM), è risultato che la quota è la variabile che maggiormente influenza la distribuzione della specie. Mentre l'isolamento, inteso come distanza dal centro del paese, e la quantità delle piante sembrano avere un effetto negativo sulla quantità di uova. Al fine di stabilire delle corrette linee guida per il controllo della popolazione, è stata avviata un'indagine tra gli abitanti dei 4 comuni sulle abitudini di gestione dei pelargoni ornamentali. I dati raccolti dai questionari ci serviranno per valutare se i cittadini siano disposti a sostituire la pianta ornamentale, oppure se si possa intervenire facilmente sulla cura dei gerani e quindi contenere l'alloctono.
Cacyreus marshalli nel Parco Nazionale del Gran Paradiso: monitoraggio e strategie di controllo
PARADISO, FEDERICA
2017/2018
Abstract
Cacyreus marshalli o Licenide del Geranio è un lepidottero originario del Sud Africa, importato a causa del commercio di pelargoni ornamentali, di cui si nutre. In Europa il primo ritrovamento risale al 1988 nell'isola di Maiorca, mentre in Italia fu avvistato nel 1994 nel Lazio e nel 2015 è stato ritrovato un esemplare anche a 2400 metri di quota, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso (PNGP). Quacchia e collaboratori nel 2008 hanno evidenziato la possibilità di uno shift di pianta ospite, da Pelargonium (non nativo in Europa) a Geranium (autoctono in Europa), in ambiente controllato. Ecco perché è di particolare importanza indagare la consistenza della popolazione dell'alloctono nell'area protetta, al fine di evitare la naturalizzazione e la competizione con le altre specie consumatrici di Geraniacee Nel periodo giugno-ottobre 2017 è stato attivato un progetto di campionamento in Valle Orco, per valutare la presenza della specie. In un primo momento si è svolto il censimento dei pelargoni ornamentali, per individuare i siti di presenza e quelli a maggior rischio di infestazione. Successivamente è stato effettuato il campionamento degli stadi preimaginali, per capire quali siano le variabili che influenzano maggiormente l'ovideposizione. Abbiamo preso in considerazione i comuni di Sparone, Locana, Noasca e Ceresole e Reale, scegliendo i siti a diversi livelli di isolamento (centro, periferia e borgata isolata), di quota e di densità dei pelargoni. Per conoscere le capacità di espansione della specie, abbiamo condotto esperimenti di dispersione, liberando e osservando 20 femmine gravide, in 2 aree in assenza di pelargoni e a diverso grado di permeabilità ambientale. Sono state censite 5455 piante, di cui controllate 348, di queste il 42% erano infestate. Il 50% delle femmine liberate ha agevolmente superato le barriere ecologiche, rappresentate de alberi di circa 20 metri. Dall'analisi con Modelli Misti Lineari Generalizzati (GLMM), è risultato che la quota è la variabile che maggiormente influenza la distribuzione della specie. Mentre l'isolamento, inteso come distanza dal centro del paese, e la quantità delle piante sembrano avere un effetto negativo sulla quantità di uova. Al fine di stabilire delle corrette linee guida per il controllo della popolazione, è stata avviata un'indagine tra gli abitanti dei 4 comuni sulle abitudini di gestione dei pelargoni ornamentali. I dati raccolti dai questionari ci serviranno per valutare se i cittadini siano disposti a sostituire la pianta ornamentale, oppure se si possa intervenire facilmente sulla cura dei gerani e quindi contenere l'alloctono.File | Dimensione | Formato | |
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