Introduction. The Polytechnic of Milan, established that in 2017, in Italy there were 4.1 million disabled people, of which 1,200,000 had motor disabilities and of these 10% were young people who had suffered road accidents. The main objective is to describe the assistance to a person amputated due to trauma. The secondary objective is to describe the resilience strategies that allowed the same young person to start a sporting activity and finally to re-organize the life project. Materials and methods. The case report, dedicated to the post-operative path of a young athlete with a lower limb amputation and wearer of a prosthesis, was designed with the guidelines of the GIMBE Foundation "CARE". Through bibliographic research, the scales to evaluate quality of life, resilience and self-esteem were identified: SF-36, COPE-NIV, Connor-Davidson and the Rosenberg questionnaire, used during the interviews with the young person. The patient's clinical care path was reconstructed with surgical and nursing documentation. The young man and a nurse were interviewed and the Colaizzi method was applied to analyze the contents. Results. At the age of 23 Giuseppe was involved in a serious accident which caused him to lose his lower limb and created the need to use a prosthesis that was initially temporary and then permanent. Giuseppe underwent surgery at the Giovanni Panico Hospital in Tricase (LE) then followed by the Colella Prosthesis Center in San Cassiano (LE) where he carried out the rehabilitation process first without prosthesis and then with the use of the latter. Discussion. According to the literature, people who have suffered a lower limb amputation are advised to practice sport because it increases their self-confidence and improves their quality of life. Giuseppe started practicing crossfit with the help of his personal trainer. Furthermore, family and friends can help the person to become resilient, this statement finds full correspondence in the experience of the young person who draws strength from his social and family network. Conclusions. Giuseppe, a young wearer of a permanent lower limb prosthesis, has reorganized his life plan. He started practicing crossfit with the help of his personal trainer. Thanks to his solid family and social network, he turned out to be a particularly resilient individual with self-esteem. He has identified goals to achieve for his future and to believe in himself and his potential. Keywords. lower limb amputation, resilience, sport, prosthesis.

Introduzione. Il Politecnico di Milano, ha stabilito che nel 2017, in Italia le persone disabili sono 4.1 milioni, di queste 1.200.000 hanno disabilità di tipo motorio e di questi il 10% sono giovani che hanno subito incidenti stradali. L’obiettivo principale del presente elaborato è di descrivere l’assistenza ad una persona giovane amputato a causa di un trauma. L’obiettivo secondario è di descrivere le strategie di resilienza che hanno permesso alla stessa persona di iniziare un’attività sportiva ed infine di ri-organizzare il suo progetto di vita. Materiali e metodi. Il case report, dedicato al percorso post-operatorio di un giovane sportivo, con amputazione di arto inferiore, portatore di protesi, è stato progettato con le linee guida della GIMBE Foundation “CARE”. Con la ricerca bibliografica sono state individuate le scale per valutare la qualità di vita, la resilienza e l’autostima: SF-36, COPE-NIV, Connor-Davidson e il questionario di Rosemberg, utilizzate durante i colloqui con il giovane. È stato ricostruito il percorso clinico assistenziale del paziente con la documentazione chirurgica ed infermieristica. Sono stati intervistati il giovane ed un infermiere ed è stato applicato il metodo Colaizzi per analizzare i contenuti raccolti. Risultati. All’età di 23 anni Giuseppe è stato coinvolto in un grave incidente che gli causa la perdita dell’arto inferiore e genera la necessità di servirsi di una protesi dapprima provvisoria poi definitiva. Giuseppe è stato operato presso l’Ospedale Giovanni Panico di Tricase (LE) poi seguito dal Centro Protesi Colella di San Cassiano (LE) dove ha svolto il percorso riabilitativo dapprima senza protesi e poi con l’uso di quest’ultima. Discussione. Alle persone che hanno subito un’amputazione dell’arto inferiore, in letteratura, è consigliato praticare sport perché è un’attività che aumenta la fiducia in sé stessi e migliora la qualità di vita. Giuseppe ha iniziato a praticare crossfit con l’aiuto di un personal trainer. Inoltre, la famiglia e gli amici possono aiutare la persona a diventare resiliente, quest’affermazione trova piena corrispondenza nell’esperienza del giovane che effettivamente ha tratto forza dalla sua rete sociale e famigliare. Conclusioni: Il case report descrive il percorso assistenziale di Giuseppe, un giovane portatore di protesi definitiva dell’arto inferiore, ha riorganizzato il suo progetto di vita. Egli pratica costantemente crossfit. Grazie alla solida rete familiare e sociale è risultato essere un soggetto particolarmente resiliente e dotato di autostima. Ha individuato degli obiettivi da raggiungere per il suo futuro e per credere in sé stesso e nelle proprie potenzialità. Parole chiave. amputazione arto inferiore, resilienza, sport, protesi.

"Non è stato facile ma ce l'ho fatta": descrizione della resilienza di un ragazzo sportivo con amputazione post-traumatica dell'arto inferiore

CHIURI, MARIA GIOVANNA
2022/2023

Abstract

Introduzione. Il Politecnico di Milano, ha stabilito che nel 2017, in Italia le persone disabili sono 4.1 milioni, di queste 1.200.000 hanno disabilità di tipo motorio e di questi il 10% sono giovani che hanno subito incidenti stradali. L’obiettivo principale del presente elaborato è di descrivere l’assistenza ad una persona giovane amputato a causa di un trauma. L’obiettivo secondario è di descrivere le strategie di resilienza che hanno permesso alla stessa persona di iniziare un’attività sportiva ed infine di ri-organizzare il suo progetto di vita. Materiali e metodi. Il case report, dedicato al percorso post-operatorio di un giovane sportivo, con amputazione di arto inferiore, portatore di protesi, è stato progettato con le linee guida della GIMBE Foundation “CARE”. Con la ricerca bibliografica sono state individuate le scale per valutare la qualità di vita, la resilienza e l’autostima: SF-36, COPE-NIV, Connor-Davidson e il questionario di Rosemberg, utilizzate durante i colloqui con il giovane. È stato ricostruito il percorso clinico assistenziale del paziente con la documentazione chirurgica ed infermieristica. Sono stati intervistati il giovane ed un infermiere ed è stato applicato il metodo Colaizzi per analizzare i contenuti raccolti. Risultati. All’età di 23 anni Giuseppe è stato coinvolto in un grave incidente che gli causa la perdita dell’arto inferiore e genera la necessità di servirsi di una protesi dapprima provvisoria poi definitiva. Giuseppe è stato operato presso l’Ospedale Giovanni Panico di Tricase (LE) poi seguito dal Centro Protesi Colella di San Cassiano (LE) dove ha svolto il percorso riabilitativo dapprima senza protesi e poi con l’uso di quest’ultima. Discussione. Alle persone che hanno subito un’amputazione dell’arto inferiore, in letteratura, è consigliato praticare sport perché è un’attività che aumenta la fiducia in sé stessi e migliora la qualità di vita. Giuseppe ha iniziato a praticare crossfit con l’aiuto di un personal trainer. Inoltre, la famiglia e gli amici possono aiutare la persona a diventare resiliente, quest’affermazione trova piena corrispondenza nell’esperienza del giovane che effettivamente ha tratto forza dalla sua rete sociale e famigliare. Conclusioni: Il case report descrive il percorso assistenziale di Giuseppe, un giovane portatore di protesi definitiva dell’arto inferiore, ha riorganizzato il suo progetto di vita. Egli pratica costantemente crossfit. Grazie alla solida rete familiare e sociale è risultato essere un soggetto particolarmente resiliente e dotato di autostima. Ha individuato degli obiettivi da raggiungere per il suo futuro e per credere in sé stesso e nelle proprie potenzialità. Parole chiave. amputazione arto inferiore, resilienza, sport, protesi.
"It wasn't easy but I did it": description of the resilience of a sports guy with post-traumatic lower limb amputation
Introduction. The Polytechnic of Milan, established that in 2017, in Italy there were 4.1 million disabled people, of which 1,200,000 had motor disabilities and of these 10% were young people who had suffered road accidents. The main objective is to describe the assistance to a person amputated due to trauma. The secondary objective is to describe the resilience strategies that allowed the same young person to start a sporting activity and finally to re-organize the life project. Materials and methods. The case report, dedicated to the post-operative path of a young athlete with a lower limb amputation and wearer of a prosthesis, was designed with the guidelines of the GIMBE Foundation "CARE". Through bibliographic research, the scales to evaluate quality of life, resilience and self-esteem were identified: SF-36, COPE-NIV, Connor-Davidson and the Rosenberg questionnaire, used during the interviews with the young person. The patient's clinical care path was reconstructed with surgical and nursing documentation. The young man and a nurse were interviewed and the Colaizzi method was applied to analyze the contents. Results. At the age of 23 Giuseppe was involved in a serious accident which caused him to lose his lower limb and created the need to use a prosthesis that was initially temporary and then permanent. Giuseppe underwent surgery at the Giovanni Panico Hospital in Tricase (LE) then followed by the Colella Prosthesis Center in San Cassiano (LE) where he carried out the rehabilitation process first without prosthesis and then with the use of the latter. Discussion. According to the literature, people who have suffered a lower limb amputation are advised to practice sport because it increases their self-confidence and improves their quality of life. Giuseppe started practicing crossfit with the help of his personal trainer. Furthermore, family and friends can help the person to become resilient, this statement finds full correspondence in the experience of the young person who draws strength from his social and family network. Conclusions. Giuseppe, a young wearer of a permanent lower limb prosthesis, has reorganized his life plan. He started practicing crossfit with the help of his personal trainer. Thanks to his solid family and social network, he turned out to be a particularly resilient individual with self-esteem. He has identified goals to achieve for his future and to believe in himself and his potential. Keywords. lower limb amputation, resilience, sport, prosthesis.
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