Introduction: Hemorrhages occurring in obstetrics, especially postpartum, are a leading global cause of maternal and neonatal mortality and morbidity. While various risk factors are involved, these events are not always predictable. To improve maternal outcomes, understanding the causes, timely diagnosis, and immediate treatment are essential. Most cases of postpartum hemorrhage (PPH) occur within birthing facilities and can be effectively managed by experts. However, birthing emergencies, with their associated complications, do not always require hospital settings. When hemorrhagic emergencies occur away from hospitals, be it at a woman's home (planned home birth) or elsewhere, the first responders must possess essential skills to manage the situation. Current guidelines for managing extra-hospital PPH are limited, primarily treating it as hemorrhagic shock by infusing fluids, tranexamic acid, and oxytocic drugs while awaiting transfer to the nearest hospital. Objective: This study aims to describe hospital and pre-hospital strategies for managing postpartum hemorrhage and investigate whether pre-hospital blood transfusion, alongside primary care measures, could effectively prevent maternal mortality and morbidity in cases of severe PPH. Materials and Methods: Scientific databases like PubMed and Embase were consulted for articles on PPH management and blood transfusion. Online sources dedicated to pre-hospital emergencies were explored for existing protocols. Analyzed articles and studies provided the foundation for this thesis. Results: Introducing a pre-hospital transfusion protocol, especially in the Piemonte Regional Helicopter Emergency Medical Service, could significantly improve outcomes for women experiencing severe PPH in remote locations, particularly when transport times are prolonged. Discussion: Analysis of the reviewed articles reveals that pre-hospital blood administration substantially reduces the time needed for the first transfusion and improves vital signs in women with hemorrhagic shock due to PPH. The reduction in birthing facilities in Italy and Piedmont has led to wider catchment areas for hospitals, prolonging transport times. Consequently, more women may require assistance and transportation via emergency services for ongoing hemorrhages, either at home or during transport. Conclusions: Pre-hospital blood transfusions can enhance care in cases of severe PPH. Before implementing mass transfusion protocols, a deep understanding of the subject is necessary for optimal primary management, followed, if needed, by transfusion.

Introduzione: Le emorragie che si verificano in ambito ostetrico, soprattutto nel post-partum, sono una delle principali cause di mortalità e morbilità materno-neonatale a livello globale. Questi eventi presentano diversi fattori di rischio, ma non sono sempre prevedibili. Per migliorare gli esiti materni, è essenziale avere un’adeguata conoscenza delle cause, una diagnosi tempestiva e un trattamento immediato. La maggior parte dei casi di EPP avviene negli ospedali e può essere gestita efficacemente da esperti del settore, ma l’evento nascita, con le sue complicanze annesse, non necessita obbligatoriamente delle mura ospedaliere per avvenire. Se l’emergenza emorragica avviene in un luogo lontano dall’ospedale, che sia il domicilio della donna (parto programmato in casa) o un altro luogo, i primi soccorritori chiamati ad agire devono avere le competenze essenziali alla gestione di tale quadro. Attualmente le indicazioni di trattamento di un’EPP extra-ospedaliera si limitano a pochi accenni specifici: la si gestisce come uno shock emorragico, infondendo liquidi, acido tranexamico e farmaci ossitocici nell’attesa di raggiungere il presidio ospedaliero più vicino. Obiettivo: Descrivere quali sono le strategie di trattamento ospedaliero e pre-ospedaliero dell’emorragia del post-partum e indagare se la trasfusione a bordo dei mezzi di soccorso, accanto alle misure primarie di assistenza, possa essere un metodo efficace di prevenzione della mortalità e della morbilità materna nei casi di EPP massiva. Materiali e metodi: Sono state consultate banche dati, come PubMed ed Embase, per articoli scientifici riguardanti la descrizione della gestione dell’EPP e la trasfusione di sangue, e siti online specificatamente dedicati all’emergenza pre-ospedaliera per i protocolli attualmente in vigore. Da queste ricerche si sono ricavati articoli e studi che, analizzati, hanno fornito una base di supporto per la presente tesi. Risultati: L’introduzione di un protocollo di trasfusione pre-ospedaliera, in particolare nel Servizio Regionale di Elisoccorso del Piemonte, porterebbe ad un miglioramento degli outcomes delle donne che presentano EPP grave che si trovano in luoghi lontani dagli ospedali, soprattutto se i tempi di trasporto risultano particolarmente prolungati. Discussione: Dall’analisi degli articoli analizzati emerge che la somministrazione di sangue in ambito pre-ospedaliero è stata in grado di ridurre significativamente il tempo necessario per la prima trasfusione ed ha migliorato i parametri vitali delle donne con shock emorragico causato da EPP. Si esamina, inoltre, la riduzione dei punti nascita in Italia e in Piemonte: i bacini d’utenza dei vari ospedali si allargano e, si allungano conseguentemente i tempi di trasporto verso l’ospedale più vicino. In caso si verificassero complicazioni di parti a domicilio o di parti in strada (durante il trasporto) sempre più donne potrebbero avere la necessità di essere assistite e trasportate da mezzi di soccorso quando hanno un’emorragia in atto. Conclusioni: Si può, quindi, dedurre che le trasfusioni di sangue pre-ospedaliere possono migliorare le cure fornite in caso di EPP grave. Alla base dell’introduzione del protocollo di trasfusione massiva, deve prima esserci una conoscenza approfondita dell’argomento, in modo tale che la gestione primaria sia ottimale, ed in seguito, se necessaria, possa essere attuata la trasfusione.

Emorragie ostetriche pre-ospedaliere: potrebbe la trasfusione di sangue precoce a bordo dei mezzi di soccorso ridurre la mortalità materna?

BARBERO, MARIA CELESTE
2022/2023

Abstract

Introduzione: Le emorragie che si verificano in ambito ostetrico, soprattutto nel post-partum, sono una delle principali cause di mortalità e morbilità materno-neonatale a livello globale. Questi eventi presentano diversi fattori di rischio, ma non sono sempre prevedibili. Per migliorare gli esiti materni, è essenziale avere un’adeguata conoscenza delle cause, una diagnosi tempestiva e un trattamento immediato. La maggior parte dei casi di EPP avviene negli ospedali e può essere gestita efficacemente da esperti del settore, ma l’evento nascita, con le sue complicanze annesse, non necessita obbligatoriamente delle mura ospedaliere per avvenire. Se l’emergenza emorragica avviene in un luogo lontano dall’ospedale, che sia il domicilio della donna (parto programmato in casa) o un altro luogo, i primi soccorritori chiamati ad agire devono avere le competenze essenziali alla gestione di tale quadro. Attualmente le indicazioni di trattamento di un’EPP extra-ospedaliera si limitano a pochi accenni specifici: la si gestisce come uno shock emorragico, infondendo liquidi, acido tranexamico e farmaci ossitocici nell’attesa di raggiungere il presidio ospedaliero più vicino. Obiettivo: Descrivere quali sono le strategie di trattamento ospedaliero e pre-ospedaliero dell’emorragia del post-partum e indagare se la trasfusione a bordo dei mezzi di soccorso, accanto alle misure primarie di assistenza, possa essere un metodo efficace di prevenzione della mortalità e della morbilità materna nei casi di EPP massiva. Materiali e metodi: Sono state consultate banche dati, come PubMed ed Embase, per articoli scientifici riguardanti la descrizione della gestione dell’EPP e la trasfusione di sangue, e siti online specificatamente dedicati all’emergenza pre-ospedaliera per i protocolli attualmente in vigore. Da queste ricerche si sono ricavati articoli e studi che, analizzati, hanno fornito una base di supporto per la presente tesi. Risultati: L’introduzione di un protocollo di trasfusione pre-ospedaliera, in particolare nel Servizio Regionale di Elisoccorso del Piemonte, porterebbe ad un miglioramento degli outcomes delle donne che presentano EPP grave che si trovano in luoghi lontani dagli ospedali, soprattutto se i tempi di trasporto risultano particolarmente prolungati. Discussione: Dall’analisi degli articoli analizzati emerge che la somministrazione di sangue in ambito pre-ospedaliero è stata in grado di ridurre significativamente il tempo necessario per la prima trasfusione ed ha migliorato i parametri vitali delle donne con shock emorragico causato da EPP. Si esamina, inoltre, la riduzione dei punti nascita in Italia e in Piemonte: i bacini d’utenza dei vari ospedali si allargano e, si allungano conseguentemente i tempi di trasporto verso l’ospedale più vicino. In caso si verificassero complicazioni di parti a domicilio o di parti in strada (durante il trasporto) sempre più donne potrebbero avere la necessità di essere assistite e trasportate da mezzi di soccorso quando hanno un’emorragia in atto. Conclusioni: Si può, quindi, dedurre che le trasfusioni di sangue pre-ospedaliere possono migliorare le cure fornite in caso di EPP grave. Alla base dell’introduzione del protocollo di trasfusione massiva, deve prima esserci una conoscenza approfondita dell’argomento, in modo tale che la gestione primaria sia ottimale, ed in seguito, se necessaria, possa essere attuata la trasfusione.
Pre-hospital obstetric hemorrhage: could early blood transfusion aboard emergency ambulances and helicopters reduce maternal mortality?
Introduction: Hemorrhages occurring in obstetrics, especially postpartum, are a leading global cause of maternal and neonatal mortality and morbidity. While various risk factors are involved, these events are not always predictable. To improve maternal outcomes, understanding the causes, timely diagnosis, and immediate treatment are essential. Most cases of postpartum hemorrhage (PPH) occur within birthing facilities and can be effectively managed by experts. However, birthing emergencies, with their associated complications, do not always require hospital settings. When hemorrhagic emergencies occur away from hospitals, be it at a woman's home (planned home birth) or elsewhere, the first responders must possess essential skills to manage the situation. Current guidelines for managing extra-hospital PPH are limited, primarily treating it as hemorrhagic shock by infusing fluids, tranexamic acid, and oxytocic drugs while awaiting transfer to the nearest hospital. Objective: This study aims to describe hospital and pre-hospital strategies for managing postpartum hemorrhage and investigate whether pre-hospital blood transfusion, alongside primary care measures, could effectively prevent maternal mortality and morbidity in cases of severe PPH. Materials and Methods: Scientific databases like PubMed and Embase were consulted for articles on PPH management and blood transfusion. Online sources dedicated to pre-hospital emergencies were explored for existing protocols. Analyzed articles and studies provided the foundation for this thesis. Results: Introducing a pre-hospital transfusion protocol, especially in the Piemonte Regional Helicopter Emergency Medical Service, could significantly improve outcomes for women experiencing severe PPH in remote locations, particularly when transport times are prolonged. Discussion: Analysis of the reviewed articles reveals that pre-hospital blood administration substantially reduces the time needed for the first transfusion and improves vital signs in women with hemorrhagic shock due to PPH. The reduction in birthing facilities in Italy and Piedmont has led to wider catchment areas for hospitals, prolonging transport times. Consequently, more women may require assistance and transportation via emergency services for ongoing hemorrhages, either at home or during transport. Conclusions: Pre-hospital blood transfusions can enhance care in cases of severe PPH. Before implementing mass transfusion protocols, a deep understanding of the subject is necessary for optimal primary management, followed, if needed, by transfusion.
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