Managing risks and achieving at the same time social development to improve social well-being has become an ever-growing issue from both academics and policy makers. World Bank Report about ¿Risk and Opportunities¿, published in 2014, is one such example of how today's institutions are focused on the obstacles that prevent people to effectively conduct risk management processes. In this context, improving effectiveness of risk management by promoting preventive actions is crucial to foster social development. The literature on behavioural economics offers new theoretical basis to enhance social change. Moreover, literature defines social capital referring to its three dimension, also known as cognitive dimension, relational dimension and structural dimension, as key value driver for reducing asymmetric information. Consequently, it may be also key value driver for risk prevention for a better ex-ante evaluation process. As a matter of fact, social capital and behavioural economics approaches represent the underlying framework to build new risk prevention strategies. This research proposes new approaches in the implementation of risk prevention strategies with regards to the insurance sector in which current market conditions are forcing the development of new disruptive models. The role that insurance can play through sustainable development, encouraging risk prevention, can represent the key successful factor that will lead insurance companies to overcome their traditional business model. An exploratory case study will describe how behavioural economics and social capital within its three dimensions also known as cognitive, structural and relational dimensions are valuable drivers to overcome current inefficiencies and prevent risks. These integrated business strategies lead to a win-win system that enhances social change objectives.
La letteratura più recente in tema di sviluppo economico e sociale manifesta la necessità di ridefinire gli approcci su cui si basano le attuali politiche. In particolare ci riferiamo alle politiche di riduzione e prevenzione del rischio le quali rappresentano un aspetto centrale dei programmi di sviluppo economico e sociale. In questa direzione, le istituzioni finanziarie presentano un ruolo cruciale nel promuovere azioni che permettano una gestione e prevenzione del rischio più oculata. Fin dall'inizio, tale ricerca rileva l'importanza fondamentale dei recenti studi fatti in materia di behavioral economics come presupposto per la determinazione di un rinnovato approccio allo sviluppo sociale. Dilip Soman, autore del libro ¿The last mile solution¿ (2015), è solo uno dei tanti studiosi che hanno identificato nelle teorie di economia comportamentale la riposta alla necessità di ridisegnare i processi di creazione di valore. Un altro fattore trainante nel processo della creazione del valore è rappresentato dal ruolo del capitale sociale, e delle sue tre dimensioni (relazionale, strutturale e cognitiva). La ricerca propone dunque l'applicazione di entrambi gli approcci alla definizione di programmi di prevenzione del rischio, con particolare riferimento al settore assicurativo. Tale settore, più di ogni altro, affronta la necessità di superare i propri modelli tradizionali alla luce delle attuali dinamiche di mercato. Il ruolo che le società assicurative possono giocare nel campo dello sviluppo sostenibile, incoraggiando un approccio ex-ante nella gestione del rischio, sembra rappresentare uno dei principali fattori critici di successo. Attraverso un caso di studio si vuole evidenziare come, l'applicazione congiunta delle nuove teorie in tema di behavioral economics e capitale sociale costituisca un modello efficace per costruire soluzioni ¿win-win¿, capaci cioè di integrare congiuntamente sviluppo sociale e strategie di business.
Ripensare i programmi di prevenzione del rischio nell'ambito del settore assicurativo attraverso le teorie in tema di Behavioral Economics e Capitale Sociale
MILVIO, COSTANZA
2015/2016
Abstract
La letteratura più recente in tema di sviluppo economico e sociale manifesta la necessità di ridefinire gli approcci su cui si basano le attuali politiche. In particolare ci riferiamo alle politiche di riduzione e prevenzione del rischio le quali rappresentano un aspetto centrale dei programmi di sviluppo economico e sociale. In questa direzione, le istituzioni finanziarie presentano un ruolo cruciale nel promuovere azioni che permettano una gestione e prevenzione del rischio più oculata. Fin dall'inizio, tale ricerca rileva l'importanza fondamentale dei recenti studi fatti in materia di behavioral economics come presupposto per la determinazione di un rinnovato approccio allo sviluppo sociale. Dilip Soman, autore del libro ¿The last mile solution¿ (2015), è solo uno dei tanti studiosi che hanno identificato nelle teorie di economia comportamentale la riposta alla necessità di ridisegnare i processi di creazione di valore. Un altro fattore trainante nel processo della creazione del valore è rappresentato dal ruolo del capitale sociale, e delle sue tre dimensioni (relazionale, strutturale e cognitiva). La ricerca propone dunque l'applicazione di entrambi gli approcci alla definizione di programmi di prevenzione del rischio, con particolare riferimento al settore assicurativo. Tale settore, più di ogni altro, affronta la necessità di superare i propri modelli tradizionali alla luce delle attuali dinamiche di mercato. Il ruolo che le società assicurative possono giocare nel campo dello sviluppo sostenibile, incoraggiando un approccio ex-ante nella gestione del rischio, sembra rappresentare uno dei principali fattori critici di successo. Attraverso un caso di studio si vuole evidenziare come, l'applicazione congiunta delle nuove teorie in tema di behavioral economics e capitale sociale costituisca un modello efficace per costruire soluzioni ¿win-win¿, capaci cioè di integrare congiuntamente sviluppo sociale e strategie di business.File | Dimensione | Formato | |
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