Il 2020 sarà ricordato come l’anno della pandemia da Covid19 che ha causato una delle più gravi crisi mondiali per la quale tutta l’umanità si è riscoperta vulnerabile. La pandemia ha aggravato le condizioni di numerose popolazioni mondiali già in sofferenza a causa dei conflitti, della povertà e dei mutamenti climatici ed ha imposto alle Nazioni l’adozione di eccezionali misure che hanno limitato la vita delle popolazioni. Superando ogni confine la pandemia ha modificato la percezione di sicurezza collettiva e sembra aver cambiato le relazioni che definivano le condizioni stesse della sicurezza nazionale e internazionale. L’attuale di insicurezza ha tre dimensioni interconnesse che riguardano la percezione soggettiva privata, la condizione collettiva – politica e quella economico - finanziaria, tutte collegate con la geopolitica internazionale. L’emergenza pandemica ha reso più articolato e complesso il quadro della minaccia, abbattendosi sulle economie, condizionando gli sviluppi geopolitici e le relazioni internazionali, aggravando le vulnerabilità strutturali e le tensioni sociali e inasprendo la competizione internazionale. In questa crisi a livello nazionale l’Esercito è stato impegnato per supportare il Paese con ogni risorsa disponibile. In quest’epoca di rapidi cambiamenti accelerati dalle conseguenze della pandemia, le nazioni tendono ad occuparsi di più dei propri interessi interni, perciò la politica estera ha assunto un carattere più complesso. La pandemia da Covid19 sembra aver accelerato il declino della globalizzazione in un momento in cui la cooperazione tra gli Stati è fondamentale per il mantenimento della pace e stabilità internazionale. All’inizio del 2022 con il positivo evolversi della pandemia ed il ridursi delle misure restrittive, la “ripresa” delle attività economiche ed il riaccendersi delle contrapposizioni e crisi internazionali, su tutte la guerra tra Russia e Ucraina, si è avuta un’impennata del costo delle materie prime, con un aumento generalizzato dei prezzi e dell’inflazione. Il Mondo sta affrontando tre grandi transizioni: tecnologica, energetica e dello spostamento delle sfere d’influenza dal dominio dell’Occidente ad un’era in cui cambia il ruolo della superpotenza USA mentre cresce il potere della Cina che si è fortemente avvicinata alla Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina. La situazione è resa ancor più complessa dal ruolo crescente di istituzioni internazionali e di entità non statali quali i giganti digitali multinazionali o le organizzazioni criminali che utilizzano anche azioni di cybercrime e riescono a muovere ingenti capitali, nonché da una sempre più diffusa disinformazione. La disuguaglianza è uno dei principali ostacoli nel garantire la salute, il benessere e la sicurezza, specialmente per i più vulnerabili della società. La pandemia ha acuito le tante diseguaglianze già presenti nel globo e a ricordarsene saranno soprattutto gli individui che più hanno pagato gli effetti dell’emergenza sanitaria, in termini sanitari e socioeconomici. Bisogna intervenire con urgenti azioni condivise da intraprendere a coordinare a livello multilaterale, risolvendo problematiche quali la povertà, la fame, le guerre ed i cambiamenti climatici, riponendo necessariamente fiducia nel valore della cooperazione internazionale.

IMPLICAZIONI DELLA PANDEMIA DA COVID 19 SULLE RELAZIONI INTERNAZIONALI E CONTRIBUTO DELL'ESERCITO NELL'EMERGENZA

BORGHETTI, MARCO
2021/2022

Abstract

Il 2020 sarà ricordato come l’anno della pandemia da Covid19 che ha causato una delle più gravi crisi mondiali per la quale tutta l’umanità si è riscoperta vulnerabile. La pandemia ha aggravato le condizioni di numerose popolazioni mondiali già in sofferenza a causa dei conflitti, della povertà e dei mutamenti climatici ed ha imposto alle Nazioni l’adozione di eccezionali misure che hanno limitato la vita delle popolazioni. Superando ogni confine la pandemia ha modificato la percezione di sicurezza collettiva e sembra aver cambiato le relazioni che definivano le condizioni stesse della sicurezza nazionale e internazionale. L’attuale di insicurezza ha tre dimensioni interconnesse che riguardano la percezione soggettiva privata, la condizione collettiva – politica e quella economico - finanziaria, tutte collegate con la geopolitica internazionale. L’emergenza pandemica ha reso più articolato e complesso il quadro della minaccia, abbattendosi sulle economie, condizionando gli sviluppi geopolitici e le relazioni internazionali, aggravando le vulnerabilità strutturali e le tensioni sociali e inasprendo la competizione internazionale. In questa crisi a livello nazionale l’Esercito è stato impegnato per supportare il Paese con ogni risorsa disponibile. In quest’epoca di rapidi cambiamenti accelerati dalle conseguenze della pandemia, le nazioni tendono ad occuparsi di più dei propri interessi interni, perciò la politica estera ha assunto un carattere più complesso. La pandemia da Covid19 sembra aver accelerato il declino della globalizzazione in un momento in cui la cooperazione tra gli Stati è fondamentale per il mantenimento della pace e stabilità internazionale. All’inizio del 2022 con il positivo evolversi della pandemia ed il ridursi delle misure restrittive, la “ripresa” delle attività economiche ed il riaccendersi delle contrapposizioni e crisi internazionali, su tutte la guerra tra Russia e Ucraina, si è avuta un’impennata del costo delle materie prime, con un aumento generalizzato dei prezzi e dell’inflazione. Il Mondo sta affrontando tre grandi transizioni: tecnologica, energetica e dello spostamento delle sfere d’influenza dal dominio dell’Occidente ad un’era in cui cambia il ruolo della superpotenza USA mentre cresce il potere della Cina che si è fortemente avvicinata alla Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina. La situazione è resa ancor più complessa dal ruolo crescente di istituzioni internazionali e di entità non statali quali i giganti digitali multinazionali o le organizzazioni criminali che utilizzano anche azioni di cybercrime e riescono a muovere ingenti capitali, nonché da una sempre più diffusa disinformazione. La disuguaglianza è uno dei principali ostacoli nel garantire la salute, il benessere e la sicurezza, specialmente per i più vulnerabili della società. La pandemia ha acuito le tante diseguaglianze già presenti nel globo e a ricordarsene saranno soprattutto gli individui che più hanno pagato gli effetti dell’emergenza sanitaria, in termini sanitari e socioeconomici. Bisogna intervenire con urgenti azioni condivise da intraprendere a coordinare a livello multilaterale, risolvendo problematiche quali la povertà, la fame, le guerre ed i cambiamenti climatici, riponendo necessariamente fiducia nel valore della cooperazione internazionale.
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